Ceferin: "Champions League, Ajax costretto a vendere: va protetto. Basta casi del genere"

Champions League

Il presidente dell'Uefa propone delle modifiche per la competizione, volte a premiare con la qualificazione automatica quelle squadre che arrivano alle fasi finali nell'edizione precedente

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Il caso Ajax rischia di fare scuola. Protagonista eccellente della Champions 2018-19, terminata in semifinale, e ancora incerta - nonostante la vittoria dell'Eredivisie - di partecipare alla prossima edizione. I lancieri disputeranno i preliminari ma, nel frattempo, devono cominciare a fare i conti con le questioni di bilancio e sono stati già 'costretti' a vendere alcuni dei propri talenti. Un tema su cui è intervenuto il presidente dell'Uefa, Aleksander Ceferin: "Vorremmo proteggere squadre come l'Ajax di quest'anno o il Monaco e il Leicester della stagione prima - ha spiegato in un'intervista al The Times -. Il club olandese ha disputato le semifinali quest'anno e ora deve vendere i giocatori più importanti perché non sa se si qualificherà per la Champions dell'anno prossimo. Non penso che dovremmo proteggere troppe società, ma alcune di loro. Un'idea potrebbe essere che alle squadre che raggiungono una certa fase della competizione venga garantita la partecipazione all'edizione successiva. È una proposta che discuteremo con i club e le leghe". Il prossimo incontro, a tal proposito, si terrà l'11 settembre.

"Finale Europa League in Azerbaijan? Il calcio deve crescere anche nei piccoli Paesi"

Altra questione che ha innescato polemiche durante l'ultima stagione è stata la sede della finale di Europa League. In tanti, soprattutto i tifosi, si sono lamentati per la scelta di Baku, in Azerbaijan, considerata troppo lontana e poco incline alle loro esigenze. "Siamo responsabili di tutto il calcio europeo e dobbiamo cercare di crescere ovunque, non solo nei grandi Paesi - ha aggiunto il leader dell'Uefa -. Il nostro modus operandi non prevede la scelta della sede due settimane prima dell'evento, quando sappiamo già quali squadre giocheranno. L'Arsenal è stata quella che si è lamentata di più, anche perché messa sotto pressione dai suoi fan, ma non c'erano alternative. Qualsiasi parte dell'Europa è lontana per qualcuno a seconda di dove vive. Questi eventi sono utili per sviluppare il calcio in tante parti d'Europa. Devo dire, tuttavia, che la Football Association si è sempre comportata in maniera rispettosa, cercando di aiutare i Paesi più piccoli".

"Io presidente Fifa? No, ma non si sa mai"

Ceferin ha poi smentito la possibilità di una Super Lega ("Finché ci sarò io, non accadrà mai") e aperto a una possibile Supercoppa tra la vincitrice dell'Europeo e quella della Copa America: "Non ho bisogno del permesso della Fifa perché noi siamo un organo indipendente e non loro subordinati - ha detto -. È una decisione che spetterà alle due confederazioni". Il numero uno dell'Uefa si è, infine, soffermato su una possibile candidatura alla presidenza della Fifa: "Non ci sarà - ha concluso -, ma non si sa mai. Se mi avessero detto cinque anni fa che sarei diventato presidente dell'Uefa avrei riso. Nel 2023 dovrò prendere una decisione. Mi sto divertendo: questa è un'organizzazione di calcio, non un'organizzazione politica".