Inter-Slavia Praga, Conte: "Io non da Champions? Luogo comune". La conferenza integrale
L'allenatore presenta in conferenza stampa l'esordio dei nerazzurri nella prima giornata della fase a gironi: "La Champions è uno stimolo. Io allenatore da campionato? E' un luogo comune... Solo in Italia siete fissati coi moduli. Roba vecchia, quello che conta è l'intensità". La carica del presidente Zhang: "Combattiamo al 100%". Inter-Slavia Praga martedì alle ore 18.55 in esclusiva su Sky Sport Uno
"Non era in condizione quando è arrivato, ora da un punto di vista fisico ha raggiunto dei buoni livelli. In questo momento mi preoccupa più l'aspetto tattico perché ci vuole tempo per entrare in determinate situazioni e questo avviene solo allenandoti. È fondamentale che tutti i calciatori capiscano la nostra idea, basta che uno sia fuori dall'ingranaggio per creare dei problemi. Però ho massima fiducia nei miei giocatori".
"Non possiamo porceli, solo strada facendo vedremo che livello possiamo raggiungere. Oggi sarebbe insensato porre un obiettivo minimo, intermedio o massimo. Non poniamoci limiti, in quanto questo creerebbe subito degli alibi. Cerchiamo di fare il massimo, dando tutto durante le partite. Poi vedremo cosa accadrà nel tempo, dove saremo e che tipo di situazioni potremo ambire a vedere".
"È una squadra molto fisica, con buona qualità e degli esterni veloci. Hanno solidità difensiva, in campionato hanno subito un solo gol segnandone 17. Bisognerà sudare, come sempre. Non sarà una passeggiata, dovremo fare la nostra partita con idee e coraggio, supportati dai nostri tifosi che fino a ora ci hanno spinto tanto".
"Per noi è fondamentale. Ma l'entusiasmo non deve essere portato dal risultato, altrimenti sarebbe effimero. L'entusiasmo lo dobbiamo portare per quello che stiamo facendo e che stiamo costruendo. Roma non fu costruita in un solo giorno, stiamo lavorando in maniera dura e per questo ringrazio club e calciatori. C'è grande disponibilità e voglia di essere coinvolti, per costruire qualcosa d'importante. Ma non mi piace che l'entusiasmo sia legato ai risultati".
"Questa è una grande competizione, quindi dico di sì".
"Non posso dire niente, si vive di luoghi comuni. Basta che uno dica delle cose in tv che poi tutti la ripercorrono. Ho giocato 3 Champions League, la prima con la Juve dopo aver vinto lo scudetto partendo da due settimi posti. La squadra era del tutto nuova e uscimmo ai quarti. L'anno successivo uscimmo ai gironi e arrivammo in semifinale di Europa League. Poi ho giocato la Champions con il Chelsea che veniva da un decimo posto, con una squadra del tutto rivoluzionata. Questa sarà la quarta partecipazione alla Champions. Poi tutti si aspettano che quando io tocco qualcosa, si vince. Ma non è così, questa competizione si affronta con una creatura già formata, cosa che gli altri hanno avuto modo di fare, mentre io ho sempre allenato creature appena nate. Questa è la risposta che mi sento di dare ai sapientoni".
"Chiaramente, quando inizi un percorso, ci vuole del tempo per lavorare e per entrare nella testa dei calciatori. Ma la Champions è un grandissimo stimolo per me e per i giocatori, ma anche per il club e i tifosi. Sicuramente se dovessi pensare alla costruzione direi che ci vorrebbe più tempo per allenarsi".
"Lo conoscete bene, non è giusto che io parli di lui".
"Abbiamo ancora un allenamento e 24 ore a disposizione per fare le valutazioni del caso. Se dovesse giocare sarà perché ha dato le necessarie garanzie".
"Sta facendo step importanti, sin dal primo giorno ho visto grandi qualità da sfruttare in fase offensiva. È un ragazzo che lavora tanto, intelligente calcisticamente. Si è calato più in fretta nell'idea di quello che voglio rispetto ad altri, ma sono contento perché tutti stanno lavorando con voglia di migliorare. E Stefano sta facendo grossi miglioramenti".