Diagne, il rigore sbagliato in Psg-Bruges costa caro: multa ed esclusione dai convocati

Champions League

L'attaccante del Bruges paga le conseguenze del penalty fallito contro il Psg in Champions: escluso dai convocati e multato pesantemente. L'allenatore Clement: "Non doveva calciarlo lui. Deciderò nelle prossime settimane o mesi se farlo rientrare"

Nell'ultima giornata di Champions, il Psg ha faticato a conquistare i tre punti e assicurarsi così, con due giornate di anticipo, la qualificazione agli ottavi. Merito del Bruges che, dopo quanto di buono già fatto vedere al Bernabeu contro il Real, ha regalato un'altra ottima prestazione in territorio europeo. Alla fine i parigini hanno vinto 1-0, grazie al gol di Icardi, soffrendo tanto in particolare nell'ultimo quarto d'ora. La squadra belga ha sprecato al 76' una grandissima occasione per strappare il pareggio, sbagliando il calcio di rigore: a tirarlo Mbaye Diagne che si è guadagnato il penalty e lo ha 'scippato' al compagno Vanaken - abituale tiratore dal dischetto -, ma si è fatto bloccare la conclusione da Keylor Navas. Un errore che l'attaccante ha pagato a caro prezzo. Il giocatore senegalese, infatti, è stato escluso dalla lista dei convocati per il match di campionato ad Anversa e, inoltre, riceverà anche una pesante multa. A rivelarlo è stato lo stesso allenatore del Bruges, Clement: "Ha commesso un errore stupido, che ha avuto conseguenze per il risultato. Siamo tutti molto arrabbiati - ha detto il mister in conferenza stampa -. Deciderò nelle prossime settimane o anche nei prossimi mesi se tornerà in squadra. Nessuno gli aveva detto di calciare il rigore. Quando ho capito cosa stava accadendo, poi, ho preferito evitare sceneggiate. Sono orgoglioso, comunque, di come Vanaken abbia affrontato la cosa“. Clement è poi tornato sull'episodio specifico che, al termine della partita del Parco dei Principi, ha generato grande tensione negli spogliatoi: "È normale che si crei - ha spiegato -, ma si è trattato solo di uno scontro verbale. Diagne ha capito di aver sbagliato ed è rimasto in silenzio, poi in settimana ci siamo confrontati e ha chiesto scusa. Non è la prima volta che ci sono problemi di indisciplina, ma abbiamo sempre concesso una seconda possibilità: vedremo come la sfrutterà. La sua permanenza dipenderà da come si comporterà nelle prossime settimane".