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PSG, Neymar: "Il club non mi ha fatto giocare per quattro partite per paura"

Champions League
©Getty

L’attaccante brasiliano ha parlato delle sue condizioni al termine della sfida col Borussia Dortmund: "Sono rimasto quattro partite senza giocare per scelta del club e dello staff medico. Mi sentivo bene ma loro avevano paura"

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Un gol, un palo colpito nel finale, diverse giocate di livello. Ma anche un po' di risentimento per come sono andate le sue ultime due settimane. E' un Neymar che non si è fatto mancare quasi nulla serata del Westfallen Stadion, ritrovatosi finalmente goleador e tornato nuovamente decisivo, come spesso gli è capitato soprattutto nella massima competizione europea per club. Alla fine, però, il suo Psg non è riuscito a reggere l'urto del ciclone Erving Haaland e in terra tedesca è arrivata una sconfitta, che ha probabilmente contribuito a trasformare il post partita del brasiliano in un'occasione per scagliarsi contro il suo allenatore, Tuchel, e lo staff sanitario del Psg. Il motivo del contendere - riferito solo ai media brasiliani - l'eccessiva lunghezza del periodo di stop al quale i medici dei francesi hanno costretto il brasiliano dopo una contusione a una costola accusata durante la sfida contro il Montpellier del primo febbraio, ultima partita giocata da Neymar prima del Borussia.

Neymar e l'attacco al Psg

"È difficile rimanere quattro partite senza giocare. Sfortunatamente non è stata una mia scelta, ma del club e dei medici. Sono stati loro a prendere questa decisione e non mi è piaciuto. Abbiamo avuto molte discussioni sull’argomento. Volevo giocare, mi sentivo bene, ma il club aveva paura e alla fine sono stato io a rimetterci e questo non va bene per me e per i miei compagni. Avevo davvero un infortunio, una frattura alla costola, ma non è qualcosa che mi poteva impedire di giocare. Naturalmente dovevo recuperare e sono stato fermo una settimana, ma ero pronto a giocare già contro il Lione e volevo farlo. Loro però hanno preferito rimandare questo momento, per tre volte. Capisco il timore del club perché non giocavo gli ottavi di finale da due anni, rispetto la decisione ma non può piacermi, anche perché in Champions ci sono ritmi differenti e penso che se fossi stato nelle migliori condizioni fisiche avrei giocato sicuramente meglio".