Juve, Bonucci: "Grande entusiasmo, Chiellini importante"

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Il difensore bianconero parla alla vigilia dell'andata degli ottavi di Champions contro il Lione: "Occhio al Lione di Garcia, sarà grande sfida". Poi uno sguardo al passato, con il rammarico delle finali perse, e uno al presente: "Sarri? Mi ha sorpreso per la sua intelligenza. Abbiamo cambiato molte cose: non è facile, ma le cose difficili non mi fanno paura"

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Leonardo Bonucci spiega così come la Juventus si avvicina alla sfida con il Lione (domani, alle 21, l'andata degli ottavi: diretta su Sky Sport Uno): "La squadra ci arriva carica, determinata e con entusiasmo. Veniamo da due partite positive che hanno ridato quell’entusiasmo che si era un po’ perso. Siamo pronti per una grande partita contro una buonissima squadra. Ritrovare Chiellini è importante per tutto il mondo Juve. Giorgio è simbolo di carisma, leadership. Per me è sempre stato un onore e un piacere e da lui ho imparato tantissimo da lui. Sull'asticella che si alza stagione dopo stagione: "Sono abituato a prendermi responsabilità. Non mi è mai pesato e neanche la squadra poter pensare di arrivare al traguardo. Deve essere solo uno stimolo".

Attenzione al Lione

“Non lo nego, siamo favoriti, ma questo non ti fa vincere le partite”, dice Bonucci in un'intervista all''Equipe': “Servirà essere lucidi nel nostro modo di preparare la partita. Sarebbe bene segnare a Lione per essere in posizione favorevole al ritorno. Ma hanno uno stadio con un gran tifo, giocatori giovani che avranno voglia di mettersi in mostra contro la Juve. E poi hanno anche un allenatore che ha lavorato in Italia e sa come si preparano questo tipo di partite. Le gare di Champions sono particolari, dove la qualità intrinseca delle squadre conta fino a un certo punto. È questione di mentalità, della musichetta che ti galvanizza. E in Francia ci sono spesso giocatori meno noti e quando li affronti capisci che sono forti, di talento, giovani e che non hanno nulla da perdere. Quindi servirà fare attenzione”.

I perché delle finali perse

E qui si apre il grande capitolo legato al rammarico delle finali perse, non per aver sottovalutato l’avversario (si trattava di Barcellona e Real Madrid) ma per aver pensato forse di avercela fatta troppo presto: “Provo rammarico per quella persa contro il Barcellona perché pensavamo di averla vinta dopo il pari di Morata e invece Messi ci ha punito. Contro il Real, l’errore è stato di pensare che non fossero più il Real, quando li abbiamo visti in difficoltà nel primo tempo, e invece quando hanno deciso di alzare il ritmo ci hanno messo loro nel dubbio”. Con quel Ronaldo collezionista di Champions che adesso sta dalla parte dei bianconeri: “Un giocatore straordinario per tecnica e costanza. Una macchina da guerra. Da quando è a Torino, credo che tutti, osservandolo ogni giorno in allenamento, gli abbiamo preso qualcosa, per migliorarci”.

Lotta- scudetto? Un "vantaggio"

Un calendario così fitto di impegni, poi, rende necessario mantenere alta la concentrazione per lunghi periodi, ma Bonucci non vede la lotta scudetto, quest’anno così serrata e con tre squadre coinvolte, come un freno, anzi: “La concorrenza di Lazio e Inter è un vantaggio anche per la Champions, perché ci obbligano a non mollare mai. Poi comunque in Champions servono due cose: arrivare alle partite di marzo nelle migliori condizioni e un po’ di fortuna”.

Il metodo Sarri

Sarri? “Mi ha sorpreso per l’intelligenza umana e calcistica”, racconta Bonucci. “Quando parli con lui capisci perché è arrivato alla Juventus dopo aver fatto un lungo percorso. È uno che sa migliorare le sue squadre. Da noi il contesto è diverso, la pressione anche, ma si è rimesso in discussione e noi abbiamo accettato un altro modo di vedere il calcio. Il nostro gioco è cambiato molto. Per esempio in difesa giochiamo ormai solo a zona. Ma ci adattiamo. Non è facile, ma le cose difficili non mi hanno mai fatto paura”.