L'allenatore nerazzurro alla vigilia del ritorno degli ottavi di Champions League: "Situazione pesante per tutti, ma niente alibi. Dovremo essere bravi a isolarci e ad affrontare il Valencia senza pensare al vantaggio dell'andata"
Appuntamento con la storia, in un momento surreale. Domani l'Atalanta cercherà il pass per i quarti di finale di Champions League in un Mestalla deserto. Eppure, in Spagna sembra ancora tutto normale: "Essere qui è sensazione molto diversa rispetto a quella che abbiamo noi in Italia e a Bergamo in particolare", Gian Piero Gasperini spiega ai microfoni di Sky Sport alla vigilia. "Siamo arrivati in modo tranquillo, mi sembra che qui si viva come facevamo noi un mese fa. Lo stesso Parejo faceva notare: che senso ha giocare a porte chiuse se nel frattempo c'è una festa in città con migliaia di persone?". Ma la Champions, almeno per il momento, non si ferma: "E' un prepartita che viviamo sicuramente in modo diverso, un percorso che stiamo facendo da settimane. La squadra fa parte della società civile: i calciatori stessi vivono questa situazione con grande preoccupazione. Bisogna fare delle valutazioni sotto l'aspetto della salute ma anche dal punto di vista sociale: giocando a porte chiuse come ieri, pur in un contesto che non piace a nessuno, pensavamo di poter essere di conforto alle persone rinchiuse in casa. Ma la priorità resta la salute, noi non possiamo far altro che osservare le disposizioni che ci sono e che continueranno ad arrivare".
"Niente tifosi? Il percorso dell'Atalanta ne risente"
"Noi siamo fortemente concentrati su questa qualificazione", continua l'allenatore nerazzurro. "Chiaro che dopo il risultato dell'andata abbiamo grande fiducia di passare il turno. Sarebbe un traguardo eccezionale, per i ragazzi la società e i tifosi". Si riparte dal 4-1 di San Siro, ma non ci sarà nessuno a seguire Gomez e compagni. "E' evidente che questo ambiente ci ha tolto qualcosa", ammette Gasperini. "L'Atalanta ha affrontato questa competizione per fare bella figura e portare in giro per l'Europa la sua gente con grande entusiasmo. E magari anche per qualificarci a Valencia in uno stadio meraviglioso come abbiamo visto oggi, possibilmente pieno. Questo avrebbe dato maggior valore al nostro percorso. Quindi stiamo cercando di concentrarci solo sulla partita e sul risultato di domani. A quello che succederà dopo, non abbiamo ancora pensato". L'obiettivo di partenza, è resettare la situazione di vantaggio nella testa dei giocatori: "Non dovremo farci condizionare dal risultato dell'andata", insiste l'allenatore. "Credo che così facendo potremo esprimerci al meglio, sappiamo che il Valencia è una squadra molto pericolosa e vogliamo affrontarla per come la conosciamo. Zapata titolare? E' l'unica incertezza che non vi dico, dipenderà anche molto dalle loro scelte. Siamo consapevoli di vivere il miglior risultato della storia dell'Atalanta. Dobbiamo un po' isolarci dal contesto, perché 15 giorni fa eravamo al massimo del nostro potenziale e in grande ritmo. Anche noi abbiamo subito le incertezze di questa situazione. Ma non possiamo avere alcun tipo di alibi: siamo tutti fiduciosi che la vita riprenda presto e ci riprenderemo forti. C'è grande voglia di reagire da parte di tutti, intanto cerchiamo di portarci avanti".