
Milan-Liverpool, chi ha giocato entrambe le finali di Champions League?
Da Istanbul 2005 ad Atene 2007. Nella giornata che Sky Sport dedica alla conquista della 7^ Champions League da parte del Milan, ripercorriamo la sera del "riscatto" focalizzandoci sui giocatori che disputarono entrambe le finali. Furono 13 in tutto, con 7 rossoneri che vendicarono il ko di due anni prima, alzando la Coppa dalle grandi orecchie. Ecco chi furono i protagonisti delle due finali, guidate dagli stessi allenatori: Ancelotti da una parte e Benitez dall'altra

NELSON DIDA. Il brasiliano fu l'unico portiere in campo in entrambe le finali. A Istanbul, dopo 45 minuti senza grossi pericoli, finì per subire tre gol in sei minuti in avvio di ripresa, di cui il secondo di Smicer con ampie responsabilità. Sulla rete del 3-3 respinse inizialmente il rigore di Xabi Alonso, ma non potè fare nulla sulla ribattuta dello spagnolo
Milan campione d'Europa nel 2007: il programma su Sky
Nella finale di Atene, Dida non fu chiamato spesso in causa e riuscì a vincere la Champions. La partita, infatti, scivolò via con poche occasioni da gol e il brasiliano potè fare poco per impedire la rete di Kuyt a un passo dal 90', per fortuna dei rossoneri inutile ai fini del risultato
Inzaghi & Co.: le doppiette in finale di Champions
PAOLO MALDINI. Capitano dei rossoneri in entrambe le partite, finì paradossalmente per essere più protagonista in occasione del match di Istanbul. Fu lui, infatti, a sbloccare il risultato con il gol dell'1-0: destro al volo e palla in rete dopo soli 50 secondi, in quella che ancora resta la rete più veloce in una finale di Champions

Due anni dopo, Maldini giocò da centrale difensivo e non da terzino sinistro. Non riuscì a segnare ancora, ma contribuì a una straordinaria tenuta difensiva e al termine dei 90 minuti finì per alzare al cielo la quinta Champions League della sua carriera

ALESSANDRO NESTA. Nell'ultimo atto del 2005, il difensore giocò in coppia con Stam e fu impenetrabile nella prima frazione di gioco. Nella ripresa, però, anche lui fu coinvolto nel 'naufragio' dei suoi compagni e non riuscì a impedire le tre reti del Liverpool

Nella notte di Atene, invece, Nesta fu praticamente perfetto. La difesa rossonera corse pochissimi rischi, fatta eccezione per il forcing dei Reds negli ultimi istanti di partita. E così anche lui riuscì a bissare a livello personale la vittoria della Champions

ANDREA PIRLO. Anche il centrocampista fu protagonista in entrambi i match. A Istanbul cominciò benissimo, pennellando subito la punizione per il vantaggio di Maldini. Continuò a regalare geometrie in mezzo al campo, ma poi accusò anche lui un calo fisico. Nella lotteria dei rigori fu uno dei rossoneri a sbagliare il suo penalty

Due anni dopo, all'Olimpico di Atene, trovò anche Pirlo il modo di riscattarsi. Da una sua punizione diretta verso la porta, infatti, arrivò la deviazione di Inzaghi che portò i rossoneri in vantaggio prima dell'intervallo. Dominò il centrocampo anche nei secondi 45 minuti e alla fine diventò campione d'Europa

GENNARO GATTUSO. A Istanbul e Atene i rossoneri scesero in campo con un centrocampo quasi identico. All'Ataturk, il n°8 del Milan disputò un'ottima partita fin quando non si rese protagonista, suo malgrado, di uno degli episodi negativi dell'incontro. Suo, infatti, fu il fallo da rigore (per una spinta) ai danni di Gerrard che consentì il pari del Liverpool. Poi fu sostituito dopo 112 minuti

Gattuso, però, si prese la sua rivincita due anni dopo. La sua grinta fu un ingrediente fondamentale per vincere la finale di Atene e tornare sul tetto d'Europa per la 7^ volta nella storia del Milan

CLARENCE SEEDORF. Anche l'olandese partecipò ad entrambe le finali, con un vistoso cambio di look. La sua presenza fu fondamentale per dominare il primo tempo a Istanbul, mentre calò visibilmente nella ripresa. La sua partita finì dopo 86 minuti, sostituito da Serginho

All'ultimo atto del 2007, invece, Seedorf mise in campo tutta la sua esperienza e vinse quasi tutti i duelli a centrocampo, fornendo inoltre costante supporto all'attacco. Quella sera conquistò la 4^ Champions della sua carriera, uscendo solo nel recupero per l'ingresso di Favalli

KAKÀ. Il brasiliano fu un grandissimo protagonista in entrambe le finali, seppur senza segnare. Nel 2005 illuminò la scena per il gol del 2-0, poi con una splendida verticalizzazione apparecchiò il tris di Crespo. Purtroppo per lui, mancò di cinismo sotto porta nella parte finale dell'incontro e non riuscì a riportare in avanti i suoi. Dagli 11 metri fu uno dei due del Milan a segnare

Kakà fu il settimo rossonero che, da protagonista, centrò l'obiettivo riscatto nella notte di Atene. E lo fece con un'altra grande prova, suggellata dall'assist per il secondo gol di Inzaghi. Il trionfo in Champions contribuì alla conquista, a fine anno, del Pallone d'Oro

STEVE FINNAN. Furono 6, invece, i giocatori del Liverpool che giocarono le due sfide. Tra di loro il terzino irlandese che, in entrambi i casi, partì titolare e fu sostituito a gara in corso: a Istanbul la sua partita finì al termine di un primo tempo disastroso, con Benitez che decise di inserire Hamann al suo posto e cambiare il destino di quell'incontro

Ad Atene Finnan rimase in campo per 88 minuti, poco prima della rete dei Reds che avrebbe riacceso brevemente le speranze dei suoi. Rispetto a due anni prima soffrì meno i duelli individuali, ma non riuscì a garantire grossa spinta in avanti e l'epilogo fu decisamente peggiore della prima volta

JAMIE CARRAGHER. Centrale difensivo in entrambe le occasioni fu l'inglese, vice capitano dei Reds. Anche lui, nel match dell'Ataturk, fu travolto dall'attacco rossonero nei primi 45 minuti e continuò a soffrire anche dopo il 3-3. Nonostante la prova negativa, al termine dell'incontro alzò al cielo da vincitore la Champions

Andò diversamente per Carragher, invece, nella finale del 2007. Questa volta, al fianco di Agger, riuscì a contenere meglio l'offensiva del Milan, ma si perse colpevolemente Inzaghi sulla rete del raddoppio. Al fischio finale, dovette accontentarsi della medaglia d'argento

JOHN ARNE RIISE. Il terzino norvegese fu decisivo nella notte di Istanbul. Dal suo piede mancino, infatti, partì il cross per il colpo di testa vincente di Gerrard, fondamentale per il Liverpool per riaprire l'incontro. Nella lotteria dei rigori, poi, fu l'unico giocatore dei Reds a sbagliare, ma il suo errore non risultò decisivo ai fini della vittoria finale

Nella gara dell'Olimpico, invece, Riise tornò a giocare nella sua naturale posizione di terzino sinistro ma riuscì a incidere poco in fase offensiva. Il 2-1 finale condannò i Reds e impedì al norvegese di fare il bis

STEVEN GERRARD. Il centrocampista dei Reds riuscì, a Istanbul, a realizzare il sogno di vincere la Champions League. E lo fece da protagonista, riaccendendo le speranze dei suoi grazie al colpo di testa dell'1-3. Sempre lui, poi, fu fermato irregolarmente da Gattuso e conquistò il penalty del pareggio. Al termine della lotteria dei rigori, prese in mano la Coppa e la alzò al cielo da capitano

Ad Atene le cose andarono diversamente. Gerrard non riuscì a dominare come al solito, sebbene dai suoi piedi partirono alcune delle rare occasioni per il Liverpool, in particolare dalla distanza. Un suo errore da posizione ravvicinata, invece, graziò i rossoneri e gli impedì di mettere un'altra Champions in bacheca

XABI ALONSO. Al fianco di Gerrard giocò entrambe le volte il centrocampista spagnolo. Nella gara dell'Ataturk fu croce e delizia dei Reds nel giro di pochissimi secondi: al 60', infatti, si fece ipnotizzare da Dida sul tiro dagli 11 metri ma riuscì a ribadire in rete e firmare il 3-3

Molto più deludente fu la prova di Xabi Alonso due anni dopo, quando perse nettamente il confronto con gli avversari rossoneri. Anche per lui l'epilogo coincise solo con la medaglia d'argento

HARRY KEWELL. L'australiano fu l'ultimo protagonista di entrambe le sfide, ma complessivamente scese in campo per meno di 90 minuti. A Istanbul, infatti, si infortunò dopo soli 23 giri di orologio, con il risultato sull'1-0 a favore del Milan. Sostituito da Smicer, autore del secondo gol dei Reds, riuscì comunque a celebrare la vittoria della Champions

Nella finale di Atene, al contrario, Kewell entrò sul terreno di gioco a gara in corso. Con i rossoneri avanti di una rete, Benitez decise di inserirlo al 59' al posto di Zenden, ma l'australiano non riuscì a dare la scossa decisiva per contribuire almeno al pari. Il 2-1 del Milan gli impedì di conquistare un'altra Champions