Milan, 17 anni fa la Champions League 2003: cosa fanno i giocatori oggi
Il 28 maggio 2003 il Milan, nella celebre notte di Old Trafford, batteva la Juventus ai rigori e diventava campione d'Europa per la 6^ volta nella sua storia. Cosa fanno oggi i protagonisti di quell'edizione? Ecco passato e presente di coloro che scesero in campo almeno una volta in quella Champions storica per i rossoneri
NELSON DIDA. Il portiere brasiliano collezionò 12 presenze in quell'edizione, compresa la finale di Manchester in cui fu assoluto protagonista: nella lotteria dei rigori, infatti, neutralizzò tre penalty della Juve. Oggi è ancora nel club rossonero, dove fa il preparatore dei portieri nell'Under 17
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CHRISTIAN ABBIATI. Il classe '77 disputò, invece, 5 partite in quella trionfale edizione, senza riuscire mai tuttavia a mantenere la porta inviolata. Chiusa la carriera da calciatore, è tornato in rossonero per assumere l'incarico di team manager fino al 2018. Oggi gestisce una concessionaria di Harley Davidson, sua grande passione
THOMAS HELVEG. Il terzino fu protagonista in campo per due match nella fase a gironi. In seguito al suo ritiro, ha lavorato come assistente tecnico prima all'Odense e poi nella Nazionale danese; successivamente ha avviato un progetto di scuola calcio per i ragazzini e attualmente è fermo in attesa della prossima avventura
PAOLO MALDINI. Il capitano del Milan fu sempre in campo nell'edizione della Champions 2002-03, fatta eccezione per una manciata di minuti contro Lens e Borussia Dortmund. Dopo essere rimasto a lungo lontano dal mondo del calcio, dopo il suo ritiro, è rientrato nello staff dirigenziale del club rossonero e oggi ne è il Direttore Tecnico
KAKHABER KALADZE. Il difensore georgiano giocò qualche gara in meno, 13 per la precisione, ma fu presente nella finalissima dell'Old Trafford dove, per sua fortuna senza conseguenze, sbagliò uno dei tiri dal dischetto. In quell'edizione fornì anche due assist vincenti ai compagni. Dopo il calcio si è buttato in politica e oggi è il sindaco della città di Tbilisi
ALESSANDRO NESTA. È rimasto nel mondo del calcio invece l'ex centrale, in campo 14 volte in quella fortunata edizione della Champions, tra cui la finale in cui segnò anche uno dei rigori decisivi. Dopo il ritiro ha iniziato la carriera di allenatore e oggi guida il Frosinone
DARIO SIMIC. Il difensore disputò ben 14 match in quell'edizione, ma non l'ultimo atto dell'Old Trafford. Dopo la carriera di calciatore è diventato dirigente, passando anche da Palermo, mentre oggi è il presidente dell'Associazione Calciatori croata
JOSÈ CHAMOT. Il difensore argentino giocò appena un minuto contro il Real Madrid, sufficiente per fregiarsi del titolo di campione d'Europa. Ora fa l'allenatore, ma è attualmente senza squadra dopo l'ultima esperienza con la Libertad Asuncion, incarico terminato a dicembre
ALESSANDRO COSTACURTA. L'ex difensore raccolse in totale 11 gettoni nell'edizione 2002-03, diventando titolare inamovibile a partire dalla fase a eliminazione diretta. In campo anche nella finale di Manchester, da anni è ormai uno degli opinionisti di punta di Sky Sport ed è stato anche sub-commissario della Figc
COSMIN CONTRA. Il terzino rumeno giocò in quell'edizione solo la gara d'andata dei preliminari contro lo Slovan Liberec. Dopo il ritiro è diventato allenatore, assumendo anche il ruolo di Ct della Romania che rappresenta la sua ultima esperienza. Oggi, infatti, è senza squadra
MARTIN LAURSEN. Il danese collezionò invece 7 presenze complessive, restando in panchina nella super sfida contro la Juve. Oggi vive a Marbella, dove passa il tempo con la famiglia e allena i due figli piccoli
ROQUE JUNIOR. Mai impiegato prima del 28 maggio, il brasiliano riuscì a entrare nella storia disputando - da subentrato - 54 minuti nella finale di Manchester. Alcuni di questi li giocò da infortunato, ma senza abbandonare il campo per non lasciare i suoi in inferiorità numerica. Dopo il ritiro è diventato allenatore, ma l'ultima esperienza che ha ricoperto è quella di ds del Ferroviaria
SERGINHO. Da un brasiliano a un altro, protagonista quell'anno di 12 presenze con all'attivo anche un gol e un assist (entrambi contro il Bayern). Suo fu pure il primo rigore vincente dei rossoneri nella gara del 28 maggio. Oggi collabora come scout per il mercato brasiliano
FERNANDO REDONDO. Costretto a convivere con i tantissimi infortuni, l'argentino raccolse 5 presenze nell'edizione 2002-03, ma vivendo da 'spettatore' la finale. Dopo il ritiro si è progressivamente allontanato dal mondo del calcio
GENNARO GATTUSO. 12, invece, furono le partite disputate in quella Champions dal centrocampista, protagonista per gli interi 120 minuti anche nella finale di Manchester. Dopo il ritiro è diventato anche lui allenatore e oggi è il mister del Napoli
MANUEL RUI COSTA. In campo a Manchester c'era anche il trequartista portoghese, sostituito solo a tre minuti dal 90'. Quella fu la sua 16^ presenza in quella Champions, con ben 5 assist messi a referto. Una volta appesi gli scarpini al chiodo ha assunto un ruolo dirigenziale e attualmente è ds del Benfica
RIVALDO. Contro la Juve, invece, rimase in panchina il Pallone d'Oro brasiliano. Giocò comunque 12 sfide in quell'edizione, segnando contro Lokomotiv Mosca e Real Madrid. Dopo aver chiuso la carriera, è stato presidente e successivamente consulente del Mogi Mirim, club brasiliano, mentre oggi è in cerca di un nuovo progetto
CLARENCE SEEDORF. 1 gol e 4 assist in 14 presenze. È il bottino dell'olandese nell'edizione 2002-03 della Champions. Scese in campo anche a Manchester, fallendo uno dei calci di rigore. Dopo il ritiro è diventato allenatore: la sua ultima esperienza è quella di Ct del Camerun
ANDREA PIRLO. 12 furono, invece, i gettoni raccolti dal regista di Ancelotti. Fu titolare anche in occasione della finale contro la Juve, dove lasciò il campo dopo 71 minuti per far posto a Serginho. È attualmente fermo, ma si prepara alla sua prima esperienza da allenatore che, probabilmente, rappresenterà a lungo il suo futuro
MASSIMO AMBROSINI. Il classe '87, al contrario, fu protagonista a Old Trafford a gara in corso, entrando a tre minuti dal termine dei tempi regolamentari al posto di Seedorf. Quella fu la sua 11^ presenze nella competizione. Conclusa la carriera da calciatore nel 2014, è uno degli opinionisti di Sky Sport e dal 2018 è anche il capodelegazione dell'U21 dell'Italia
SAMUELE DALLA BONA. Nel momento migliore della sua carriera anche il centrocampista si laureò campione d'Europa. Raccolse, infatti, complessivamente 5 presenze in quell'edizione. Dopo il ritiro è progressivamente sparito dai radar del calcio
CRISTIAN BROCCHI. L'ex centrocampista entrò in scena nel momento clou del torneo, partecipando a quasi tutte le sfide a eliminazione diretta. Disputò in totale 7 gare, restando in panchina contro la Juventus. E dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, è diventato anche lui allenatore: oggi guida il Monza
CATILINA AUBAMEYANG. Fratello del più noto Pierre-Emerick, anche lui è diventato campione d'Europa con la maglia rossonera. Nell'edizione 2002-03, infatti, giocò 5 minuti contro il Deportivo La Coruna. Dopo varie esperienze, ha chiuso la sua carriera in Italia con il Fagnano
ANDRIY SHEVCHENKO. Autore dell'ultimo e fondamentale rigore contro la Juve, l'ucraino festeggiò con la finale la presenza numero 10 in quell'edizione, condita da 4 gol e 1 assist. Terminata la carriera di calciatore, oggi fa l'allenatore ed è il Ct dell'Ucraina
FILIPPO INZAGHI. Al fianco di Sheva in quella finale giocò il centravanti classe '73. Un'edizione straordinaria per lui, caratterizzata da 10 reti e 4 assist in 14 partite. Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo è diventato allenatore e oggi è la guida tecnica del Benevento
JON DAHL TOMASSON. Un altro attaccante del passato, un altro allenatore del presente. Non scese in campo a Manchester, ma disputò comunque 10 gare in quell'edizione, firmando 3 reti in totale. Oggi è il mister del Malmo
MARCO BORRIELLO. E nell'edizione vincente della Champions 2002-03 collezionò una presenza anche l'ex centravanti. Giocò, infatti, 44 minuti contro il Lens, sufficienti per diventare campione d'Europa. Si è ritirato nel gennaio 2019 e oggi è uno dei dirigenti dell'Ibiza-Elvissa
