
Inter, le avversarie del girone B di Champions League
Sorteggiato a Ginevra il cammino dei nerazzurri di Conte nella fase a gironi. Urna piuttosto benevola in Champions, ma raggruppamento da non sottovalutare. Il gruppo B presenta gli ostacoli Real Madrid, Shakhtar Donetsk (affrontato poche settimane fa in Europa League) e Borussia Moenchengladbach: conosciamole meglio

Borussia Moenchengladbach, Real Madrid e Shakhtar Donetsk: ufficiali le avversarie dell'Inter nel gruppo B della Champions League 2020/21. Stelle da tenere d’occhio, figli d'arte da scoprire e un nuovo confronto con gli ucraini dopo l’incrocio nell’ultima edizione di Europa League. Esaminiamo le rivali dei nerazzurri

REAL MADRID, LA FORMAZIONE TIPO. I Blancos li conosciamo ormai da un po' di anni: lo zoccolo duro della squadra, infatti, è rimasto lo stesso con qualche variazione dalla trequarti in su. Il modulo classico, comunque, resta il 4-3-3 con Mendy probabile titolare in stagione rispetto a Marcelo. A centrocampo l'esperto trio Kroos-Casemiro-Modric, con Benzema prima punta e i brasiliani Vinicius e Rodrygo come ali. Gli spagnoli potrebbero adottare anche, come accaduto in queste prime settimane, il 4-3-1-2, con Odegaard o Isco come trequartista

L'ALLENATORE, ZINEDINE ZIDANE. Anche il mister è ormai ampiamente conosciuto. Zizou è all'esperienza-bis sulla panchina del Real, cominciata nel marzo 2019, dopo aver concluso la prima nel maggio 2018 con tre Champions League consecutive messe in bacheca. L'anno scorso ha riportato i Blancos sul trono di Spagna, mentre ha avuto più difficoltà in Europa

IL CAPITANO, SERGIO RAMOS. Leader assoluto dei Blancos. Sempre presente nella linea difensiva del Real, guida con sicurezza il reparto ormai dal lontano 2005 e anche quest'anno si è ripresentato subito con prestazioni da gigante. Nelle ultime stagioni è diventato anche una presenza importante in area avversaria, con gol che lo hanno consacrato tra i migliori difensori goleador nella storia della Liga

IL PUNTO DEBOLE. Difficile trovare difetti a una squadra che ha vinto tantissimo nelle ultime stagioni. Proprio lo scarso ricambio generazionale, però, potrebbe essere il lato debole di cui l'Inter potrebbe approfittare. Si dice che non ci si stanchi mai di vincere, ma con l'avanzare dell'età i Blancos rischiano di non avere più le giuste motivazioni per dare il massimo. Da non dimenticare poi i problemi in fase difensiva, evidenziati ancora nelle prime gare stagionali

LA STELLA, KARIM BENZEMA. In una squadra di star non è facile trovare qualcuno che primeggi sugli altri, ma l'elemento di continuità e forza di questo Real continua a essere l'attaccante francese. Nella passata stagione ha praticamente guidato da solo l'attacco madrileno e anche quest'anno è chiamato, a suon di gol, a trascinare i suoi verso numerosi successi

L'ULTIMO MERCATO. La finestra di calciomercato, ancora in corso, non ha consegnato volti nuovi a Zinedine Zidane. Gli unici rinforzi del Real, infatti, sono i "ritorni dal prestito" che l'allenatore francese è pronto ad utilizzare per offrire varianti tattiche e fisiche alla squadra titolare. È tornato Odegaard, maturato al punto giusto per stare insieme a dei big, e Odriozola, alternativa di Carvajal sull'out di destra. Sono partiti, invece, Hakimi e Reguilon: si riveleranno cessioni azzeccate?

COSÌ IN EUROPA. Protagonista assoluto tra il 2016 e il 2018, con tre Champions messe in fila, il Real è uscito prematuramente dall'Europa nelle ultime due edizioni. Nel 2019 la clamorosa debacle in casa contro l'Ajax, mentre qualche mese fa lo strapotere tecnico del Manchester City ha avuto la meglio sui Blancos, eliminandoli agli ottavi di finale

SHAKHTAR DONETSK, LA FORMAZIONE TIPO. È un 4-2-3-1 ben strutturato da anni quello con cui si schierano gli ucraini, affrontati dall'Inter appena poche settimane fa, nella semifinale di Europa League. A guidare l'attacco è Moraes, mentre la catena di centrocampo è formata da Alan Patrick e Maycon. È sulla trequarti che l'allenatore può contare su tante alternative come Solamon, Kovalenko e il giovane Teté, ma il tridente titolare è al momento composto da Marlos, Taison e Konoplyanka

L'ALLENATORE, LUIS CASTRO. È stato confermato sulla panchina dello Shakhtar, al secondo anno in Ucraina dopo i grandi risultati ottenuti nella stagione del debutto. Dopo aver ben impressionato alla guida di Rio Ave, Chaves e Vitoria Guimaraes, il portoghese ha sostituito Paulo Fonseca a Donetsk e dato continuità al bel gioco: vittoria del campionato e semifinali raggiunte in Europa League

IL CAPITANO, ANDRIY PYATOV. Ha cominciato la sua 14^ stagione consecutiva con la maglia dello Shakhtar. È lui che guiderà gli ucraini, con la fascia sul braccio, nel girone di Champions. Portiere ormai con un'esperienza enorme anche in Europa, non ha mai nascosto le sue lacune, specie sulle uscite, ma il suo carisma sarà senz'altro utile al resto del reparto

IL PUNTO DEBOLE. Se davanti la squadra di Castro ha dimostrato di avere le carte in regola per costruire un gioco divertente ed efficace, anche contro formazioni di prima fascia, in difesa resta un punto interrogativo. Come dimostrato nell'ultimo scontro diretto, infatti, gli ucraini non riescono ad essere equilibrati e lasciano spesso spazio alle iniziative avversarie in ripartenza. La retroguardia soffre anche sulle palle alte, situazioni che i nerazzurri proveranno a sfruttare

LA STELLA, TAISON. Qualità tecnica, tipica di un calciatore brasiliano. È questa l'arma principale dell'esterno offensivo, dal 2013 ormai allo Shakhtar Donetsk. Grande rapidità e intelligenza tattica, è in grado di giocare su tutti i lati del fronte d'attacco e nella passata stagione ha chiuso in doppia cifra sia la statistica dei gol che quella degli assist

L'ULTIMO MERCATO. Anche per lo Shakhtar, così come per il Real, non ci sono state operazioni in entrata. L'unico volto nuovo è rappresentato da Viktor Korniienko, "promosso" dalla formazione B degli ucraini alla prima squadra. Difensore classe '99, si è già preso la maglia da titolare in queste prime uscite stagionali

COSÌ IN EUROPA. C'è l'Italia nel destino dello Shakhtar Donetsk, una veterana ormai della Champions. L'anno scorso, infatti, fu proprio l'Inter a togliere agli ucraini il sogno di raggiungere un'altra finale di Europa League (vinta nel 2009), dopo che era stata l'Atalanta ad estrometterla dai gironi di Champions. Il loro miglior piazzamento nella competizione principale in Europa sono i quarti di finale, ormai risalenti al 2010-11

BORUSSIA MOENCHENGLADBACH, LA FORMAZIONE TIPO. È uno schieramento piuttosto malleabile quello dei tedeschi. Nelle ultime uscite, infatti, si sono presentati in campo con un 4-2-3-1, mentre nella gara inaugurale e in gran parte della scorsa stagione hanno utilizzato la difesa a 3. La chiave è rappresentata da Laimer, capace di giocare sia a centrocampo che qualche metro più dietro. In attacco c'è Plea, supportato da due ali veloci e tecniche come Hoffmann e Thuram. Da questo 11 mancano Embolo e Zakaria, due pezzi da 90 attualmente infortunati

L'ALLENATORE, MARCO ROSE. Ex difensore, l'allenatore tedesco è alla seconda stagione alla guida del Gladbach dopo aver alzato il livello qualitativo - fuori dai confini nazionali - del Salisburgo in Austria. Ottimo anche il suo impatto con la Bundesliga dove, dopo un girone di andata straordinario, è calato nella seconda parte di stagione ma ottenendo comunque un prezioso 4° posto. Quest'anno ha cominciato male, ma c'è tutto il tempo per rifarsi perché ha idee chiare di gioco, con tanto pressing e gioco sviluppato sugli esterni

IL CAPITANO, LARS STINDL. Arrivato al Gladbach nel 2015, è il leader carismatico di questa squadra. Trequartista o seconda punta molto apprezzata in fase di ripiegamento, vanta 172 presenze ufficiali con la maglia del Borussia, con all'attivo 52 gol e 36 assist. Due volte, nel corso della sua carriera, ha chiuso la Bundesliga in doppia cifra. Quest'anno è già chiamato a risollevare i suoi dopo il complicato inizio di stagione

IL PUNTO DEBOLE. I cambi di modulo adottati negli ultimi incontri mostrano duttilità dei giocatori, ma anche difficoltà a dare un'identità precisa di gioco. La formazione di Rose, bloccate le corsie laterali, ha difficoltà nel penetrare dal centro. In fase difensiva, invece, i giocatori non sono di altissimo livello e tocca spesso al portiere Sommer evitare grossi guai

LA STELLA, MARCUS THURAM. Suo papà è stato uno straordinario difensore, lui si candida ad avere una carriera simile dal lato opposto del campo. Il francese, nato a Parma, è arrivato lo scorso anno al Gladbach e nella sua prima stagione ha già confermato tutte le buone aspettative: 10 gol e 8 assist in Bundesliga, frutto di un gioco veloce e tecnico che gli permettono di disimpegnarsi in tutti i ruoli dell'attacco. Quest'anno si è già sbloccato e, con 23 anni sul groppone, promette di crescere ancora visti gli ampi margini di miglioramento

L'ULTIMO MERCATO. Solo pochi ritocchi per i tedeschi nella sessione di calciomercato che si avvicina alla conclusione. Proprio dall'Inter è arrivato in prestito Valentino Lazaro, così come con la stessa formula è stato acquistato l'attaccante Wolf dal Lipsia. L'unica operazione a titolo definitivo è il 18enne terzino Scally, preso dai New York Fc

COSÌ IN EUROPA. Squadra formidabile negli anni '70, il Gladbach sta tornando ai vertici del calcio tedesco negli ultimi anni. Circa 50 anni fa i quattro precedenti contro i nerazzurri (due pari e una vittoria a testa), mentre questa sarà la terza partecipazione alla Champions dal 2015 in poi, ma finora non ha superato mai la fase a gironi. È stato eliminato dal proprio raggruppamento anche nell'ultima Europa League, con Roma e Basaksehir che hanno avuto la meglio in un'emozionante giornata finale