L'attaccante del Manchester United parte dalla panchina contro il Lipsia e nell'ultima mezz'ora di gioco segna tre gol. E' il quinto nella storia della Champions a riuscirci; nella storia del club, invece, prima di lui ci era riuscito solo Solskjaer... il suo allenatore
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Protagonista fuori dal campo, con le “battaglie” che sta combattendo con il suo impegno nel sociale e quello in favore dei più poveri; ma protagonista anche in campo, non appena ci mette piede. Marcus Rashford vive il suo momento d’oro, segna una tripletta al Lipsia nel 5-0 che proietta il Manchester United in testa alla classifica del suo girone di Champions (6 punti in due partite) e si porta a casa il pallone e i complimenti del suo allenatore, Solskjaer, con cui ora condivide un primato.
Nell’undici iniziale, infatti, Rashford non c’era (condizione che in carriera Solskjaer, straordinario “dodicesimo uomo”, ha conosciuto più volte); eppure a fine gara, nel tabellino, compare per ben tre volte. In campo dal 63’ al posto di Greenwood, fa tripletta giocando mezz’ora, con le sue tre zampate racchiuse in appena 18’.
E se Rashford entra così nella storia della Champions, diventando il quinto di sempre a segnare una tripletta da subentrato (dopo Rosler nel 1998, Pandiani nel 2001, Llorente nel 2008 e Mbappé nel 2019; nessuno, però, in così pochi minuti), fa ancora più impressione pensare che, nella storia dello United, sia solo il secondo a riuscirci. Prima di lui? Ovviamente il suo maestro, Solskjaer, nel 1999, contro il Nottingham Forest.