Immobile dopo Lazio-Zenit: "Ronaldo e Ibra sono uno stimolo, mi spingono a dare di più"

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Doppietta per l'attaccante biancoceleste, che avvicina la sua squadra agli ottavi di Champions: "Quando sono arrivati questi due campioni in Italia, mi sono chiesto se potessi anche io arrivare a quel livello. Ora sto entrando nelle classifiche storiche della Lazio e sono orgoglioso di quello che sto facendo"

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La Lazio compie un altro passo in avanti, batte 3-1 lo Zenit e adesso vede avvicinarsi sempre di più la qualificazione agli ottavi di finale di Champions League. Biancocelesti trascinati ancora una volta da uno straordinario Ciro Immobile. Prima una conclusione straordinaria dalla distanza per il gol del vantaggio dopo pochi minuti, poi la trasformazione dal dischetto che ha messo in cassaforte i tre punti. L'attaccante della Lazio ha svelato ai microfoni di Sky Sport un particolare "segreto" dietro alle sue costanti prestazioni positive: "L'arrivo di Ronaldo in Italia è stato uno stimolo in più per me. Quando arrivano questi grandi campioni ti spingono a dare di più, per capire se anche tu puoi essere a quel livello. Anche con Ibra è successo, l'ho studiato perchè è un grande campione. Essere accostato a loro mi fa piacere, ho 30 anni e spero di essere ancora così quando avrò l'età di Ibra".

"Quando non gioco sono come un bambino senza giocattolo"

Immobile è rientrato come se nulla fosse, dopo un periodo complicato in seguito alla positività al Covid e al caos tamponi che si è protratto per diversi giorni. Ora però sembra essere tutto alle spalle, con l'attaccante biancoceleste che ha ricominciato a segnare esattamente come prima dello stop: "Quando non gioco, mi sento come un bambino che non ha i suoi giocattoli. Ho dedicato al calcio tutta la mia vita e la rabbia è doppia quando stai bene e non puoi giocare. Volevo dare qualcosa ai miei compagni che finora si sono comportati benissimo in Champions League. 15 gol in Europa? Sto entrando delle classifiche storiche della Lazio. Leggo nomi che hanno fatto la storia del calcio italiano, sono orgoglioso di quello che sto facendo. Mi prendo i meriti, ma li divido con tutti i compagni e con il mister che mi mettono delle condizioni di esprimermi al meglio".

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