Juventus-Porto 3-2, gol e highlights: una doppietta di Chiesa non basta ai bianconeri
Match infinito allo Stadium, la Juve vince ma a passare ai quarti di finale è il Porto che costretto in 10 per quasi tutto il secondo tempo e per i supplementari riesce a trovare le forze per resistere agli assalti bianconeri. Portoghesi in vantaggio con Oliveira nel primo tempo. Chiesa la ribalta con una doppietta nella ripresa. Si va ai supplementari e lo stesso Oliveira fa 2-2. Rabiot riaccende le speranza con il 3-2 ma la squadra di Conceiçao trova in Pepe un muro
JUVENTUS-PORTO 3-2 dts (Highlights)
19' su rig. e 115' Sergio Oliveira (P), 49' e 62' Chiesa (J), 117' Rabiot (J)
JUVENTUS (4-4-2): Szczesny; Cuadrado, Demiral, Bonucci (75' De Ligt), Alex Sandro; Ramsey (75' McKennie), Arthur (102' Kulusevski), Rabiot, Chiesa (102' Bernardeschi); Morata, Ronaldo. All. Pirlo
PORTO (4-4-2): Marchesin; Manafà, Mbemba, Pepe, Zaidu (71' Luis Diaz); Otavio (61' Sarr), Oliveira (118' Ndiaye), Uribe (89' Grujic), Corona (118' Leite); Marega (106' Martinez), Taremi. All. S. Conceiçao
Ammoniti: Otavio, Taremi, Chiesa, Cuadrado, Sergio Oliveira, Bernardeschi, Mbemba
Espulso: Taremi
Una gara che resterà nella memoria dei tifosi: di quelli del Porto per la stoica resistenza della squadra di Conceiçao capace di giocare 70' (supplementari compresi) in inferiorità numerica e riuscire a strappare una qualificazione che ha dell'incredibile; di quelli della Juventus per l'illusione e la delusione di aver accarezzato a lungo la possibilità di rimonta e di passaggio ai quarti di finale. E' vero, ai punti, per la mole di gioco prodotta, per le occasioni create, avrebbe meritato la Juventus, ma il Porto non ha demeritato, è riuscito a mettere in difficoltà la Juve anche allo Stadium creando nella prima mezz'ora diverse palle gol, oltre a segnare (su rigore) il vantaggio e poi, una volta in inferiorità numerica, si è difeso con grande attenzione e dedizione non rinunciando, di tanto in tanto, a impensierire i bianconeri. Il nuovo corso della Juve passa da un'eliminazione che brucia, una tappa, forse, necessaria in un percorso di ricostruzione che però deve subire un'accelerata.
Quanto alle scelte di Pirlo, Demiral vince il ballottaggio con Chiellini e De Ligt in difesa e Ramsey quello con McKennie a centrocampo. Porto in formazione tipo. L'avvio di gara è dai ritmi altissimi, in 26' Il Porto calcia addirittura 8 volte in porta, colpendo, tra l'altro, un incrocio dei pali con Taremi prima di passare in vantaggio con il calcio di rigore trasformato da Oliveira e accordato per fallo di Demiral su Taremi. L'occasione più ghiotta nel primo tempo della Juve è rappresentata da un colpo di testa di Morata parato da Marchesin.
Nella ripresa, è sembrata subito un'altra Juve. Chiesa ha trovato subito il gol del pari su suggerimento di Ronaldo. L'ingenuità commessa da Taremi (palla allontanata e secondo giallo), ha agevolato le cose agli uomini di Pirlo. Da quel momento in poi è stato un Chiesa-show con l'esterno bianconero indomabile e imprendibile per i difensori del Porto. Al 62' Chiesa ha trovato il gol del 2-1 che ha riportato, di fatto, la qualificazione in bilico nel punteggio ma nettamente sbilanciata in favore della Juve in virtù dell'uomo in più. Il Porto si è abbassato, ha resistito, Pepe è stato sontuoso nel guidare la difesa dei suoi. Di tanto in tanto la squadra di Conçeiçao ha tentato qualche sortita e la Juve ha avuto la chance più grossa per evitare i supplementari con Cuadrado il cui tiro si è stampato contro la traversa.
Durante gli extra-time, la Juve non è riuscita a scardinare il meccanismo difensivo del Porto, anzi, è stato Marega ad avere la cance per riportare in parità i suoi. Nel secondo supplementare la doccia fredda: Oliveira ha calciato una punizione dai 20 metri, palla sotto la barriera e Szczesny battuto. Il 2-2 sembrava aver spento ogni velleità bianconera. In un sussulto d'orgoglio, Rabiot a 3' dalla fine ha siglato il 3-2 dando vita a un assedio finale che non ha sortito gli effetti sperati. Il Porto va ai quarti, Juve eliminata.
Slot aggiuntivo e sesto cambio come da normativa Uefa nei supplementari