Inter-Manchester City, Guardiola: "Farfalle nello stomaco, italiane brave nelle finali"

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Le parole di Guardiola a Sky, tra domande di Del Piero e Di Canio: "Sembro calmo ma le farfalle nello stomaco ci sono, non bisogna dimenticare che è una partita di calcio, anche se importantissima. Le italiane in queste situazioni sono bravissime. Se vinciamo sarò felice, e noi saremo la migliore squadra in Europa, se perdiamo saremo la seconda, che comunque non è male". La finale domani alle 21 su Sky Sport Uno, Sky Sport 4K e in streaming su NOW

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Vigilia di finale, vigilia di Champions League. Un giorno a Inter-Manchester City, a Istanbul c'è in palio la coppa. La partita live domani alle 21 su Sky Sport Uno, Sky Sport 4K e in streaming su NOW. Parole e sensazioni del giorno prima, con Pep Guardiola a Sky Sport. 

Domanda di Alessandro Del Piero: c'è qualcosa che ancora non ti è stato chiesto sulla partita?

"No, mi hanno chiesto tante cose, ma niente di speciale".

 

Domanda di Paolo Di Canio: ma tu sei sempre così sereno? Non hai le farfalle nello stomaco?

"Come no… si muovono, e poche ore prima della partita si muoveranno ancora di più. Ma non bisogna dimenticare che è una partita di calcio, dobbiamo fare quello che sappiamo, analizzare bene l'Inter e provare a vincere. Altro non si può fare. È solo una partita di calcio, anche se importantissima. Quello che mi dà tranquillità è pensare a questo".

Domanda di Alessandro Del Piero: avete già vinto tanto dopo i primi due trofei, quanto è importante gestire le emozioni dopo le vittorie?

"Abbiamo avuto tanti giorni liberi dopo le vittorie, eravamo quasi stanchi di vederci dopo undici mesi (ride, ndr). Poi ci siamo ritrovati, abbiamo studiato l'Inter. C'è anche una questione fisica, le stagioni sono lunghe, è servita tranquillità. Siamo arrivati in albergo, abbiamo cenato insieme, tanta tranquillità, parlare poco e domani fare tanto".

Domanda di Paolo Di Canio: c'è qualcosa che ti preoccupa in particolare?

"In questo tipo di partite non conta nulla della storia nella competizione, che l'Inter ha migliore della nostra. È tutto legato a come ti comporti nei 95 minuti. E quale sarà la performance dei giocatori. La mia preoccupazione è conoscere l'Inter il meglio possibile. Ho visto tante loro partite, perché durante l'anno ne vedo meno, qui giochiamo sempre. Giocano bene con la palla, si legano bene agli attaccanti, si inseriscono molti in mezzo, soprattutto Barella, fanno cambi di gioco e tante cose interessanti, e belle. Non vado oltre. Se vinco sarò felice, e noi saremo la migliore squadra in Europa, se perdiamo saremo la seconda, che comunque non è male. Serve pensare solo a noi. Le italiane in queste situazioni sono bravissime, sappiamo che, se saremo 0-0, loro penseranno che stanno vincendo, mentre noi che stiamo perdendo. Se subiamo gol non dobbiamo pensare di doverne far tre, ma solo uno per pareggiare. Bisogna stare tranquilli, soffrire nei brutti momenti, che ci saranno".

A 21 anni lei vinceva la Champions da giocatore, alla sua prima finale e fu la prima del Barcellona. Per Haaland-City può essere la stessa cosa…

"Non ne abbiamo parlato, gli ho detto che avrà altre opportunità di essere qui tante altre volte. Gli ho detto che giocherà contro tre centrali, che avrà poco spazio, sarà simile a Madrid e come capita spesso anche in Inghilterra. Sa che non sarà facile. Serve pazienza, proveremo a servirlo e farlo segnare".

In conferenza: "Champions sogno o ossessione? Sicuramente sogno"

Pep prosegue in conferenza sulla possibile vittoria: "Sogno o ossessione vincere questa coppa? Sicuramente un sogno. Arrivare a determinati traguardi lo è. C'è sempre una certa percentuale di ossessione, è una cosa positiva avere und desiderio così forte. Noi stra favoriti? Come si prepara la partita? Come ogni altra della stagione. Indipendentemente dalla competizione, ci concentriamo solo su quello che c'è da fare. Sarà un giorno da celebrare per tutti i tifosi". E sull'Inter: "Sono una squadra difficile da controllare". Alla domanda su serve per avere successo: "Grandi giocatori. Ho avuto Messi, oggi ho Haaland. Non c'è mai stato un allenatore che ha segnato un gol".