Inter verso l'Atletico: a Madrid con Lautaro, Dimarco e il 'talismano' Inzaghi

Champions League
Andrea Paventi

Andrea Paventi

L'Inter si prepara alla sfida del Wanda Metropolitano con Arnautovic e Carlos Augusto in meno, ma con Lautaro, Dimarco e...Inzaghi in più: da quando è sulla panchina nerazzurra, l'allenatore non ha mai perso nelle trasferte dei turni di Champions della seconda fase

ATLETICO-INTER LIVE

Adesso che il campionato è indirizzato verso la strada maestra che porta dritta dritta alla seconda stella, le attenzione dell’Inter si spostano su un altro piano: quello europeo. Lì, dove la squadra si appresta a partire per Madrid per provare a valorizzare al massimo quell’uno a zero dell’andata a firma Marko Arnautovic, e provare a qualificarsi per il secondo anno consecutivo ai quarti di finale della competizione continentale più importante.

Arna-Augusto out, Dimarco e Lautaro in

A proposito di Arnautovic gli esami hanno evidenziato un risentimento muscolare al bicipite femorale della coscia destra. Starà un mese fuori. Elongazione muscolare al soleo della gamba destra invece per Carlos Augusto, l’uomo di Champions, dove le ha giocate praticamente tutte. Salta Madrid ma ha qualche piccola speranza di riuscire a recuperare per la gara contro il Napoli in campionato. Proprio quella Serie A che ha visto Inzaghi riuscire a far tirare il fiato, a Bologna, a qualche protagonista come Pavard, Dimarco e Lautaro che mercoledi torneranno titolari in una squadra che è a 15 punti dallo scudetto ma ha voglia di non fermarsi per proseguire quel cammino europeo che tanto ha inciso positivamente lo scorso anno sulla stagione attuale.

Inzaghi, tradizione favorevole in trasferta

L'Inter ha superato sette degli otto turni precedenti della fase a eliminazione diretta di Champions League in cui ha vinto la gara di andata e con Inzaghi in panchina nelle trasferte dei turni di Champions della seconda fase non ha mai perso malgrado l’eliminazione di Liverpool di 2 anni fa. La squadra ha ottenuto 3 vittorie e 1 pareggio, che sono poi i due risultati che si porta in dote a Madrid per provare ad esorcizzare i 70 mila del Metropolitano