Bastoni e la semifinale Inter-Barcellona: "Insieme possiamo battere tutti"

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Bastoni racconta alla Gazzetta dello Sport le emozioni del quarto di finale a San Siro contro il Bayern, che ha portato l'Inter in semifinale di Champions contro il Barcellona: "Tutti pensavano fosse scontata la qualificazione del Bayern, è scattata la voglia di dimostrare al mondo che a questo livello non siamo arrivati per caso. A livello individuale siamo inferiori alle altre tre semifinaliste, ma di squadra possiamo batterle tutte. Lautaro ha ragione: abbiamo gli attributi"

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L'adrenalina ancora viva di un quarto di finale elettrico a San Siro contro il Bayern Monaco. E il fascino di una semifinale conquistata contro il Barcellona che ricorda tanto l’Inter del "triplete" nel 2010. Alessandro Bastoni è sospeso tra queste due emozioni, come spiega in un'intervista alla Gazzetta dello Sport. Senza dimenticare il Bologna, prossimo avversario in campionato, crocevia della lotta scudetto con il Napoli. "Dopo il pareggio a San Siro contro il Bayern Monaco non ho sognato nulla, ma c'era poco da sognare: la realtà era bellissima di suo, mi sono concentrato su quella! Metto questa partita nella top 5 di quelle più belle vissute con l'Inter. Prima del turno tutti pensavano fosse scontata la qualificazione del Bayern, una favorita per la vittoria finale. Averlo eliminato significa essere una grande squadra. È scattata la voglia di dimostrare al mondo che a questo livello non siamo arrivati per caso. Siamo entrati in campo così, consapevoli di passare il turno". Quindi ha ragione Lautaro quando dice che questa Inter ha gli attributi? "Sì, ce li abbiamo, noi siamo quelli che più crediamo in noi stessi. Al di là della percezione dell'Inter là fuori, qui dentro abbiamo tanta fiducia in noi stessi: sappiamo che, presi singolarmente, forse non siamo i migliori, ma che tutti insieme possiamo dar fastidio a chiunque. Abbiamo grande qualità, grande tecnica. Nessuno in questi anni ci ha mai pressato come questo Bayern, ma sia all'andata che al ritorno siamo usciti sempre alla grande, con la palla, creando problemi a una squadra eccezionale. C'è la voglia di soffrire tutti insieme, attaccanti compresi, ma pure bel gioco".

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"Inzaghi riesce a essere a tutti gli effetti uno di noi"

Gran parte del merito di questa stagione dell'Inter va anche a Inzaghi, come spiega lo stesso Bastoni: "Inzaghi non guarda in faccia nessuno nelle rotazioni e questa mentalità ci ha portato qui dove siamo. Il turnover è necessario, lo abbiamo capito tutti perché giocare al massimo ogni tre giorni una gara decisiva è semplicemente impossibile. Il mister riesce a essere a tutti gli effetti uno di noi: quando lo vedete entrare in campo, sbraitare, quelli per noi sono segnali forti che ci aiutano. Ce lo dimostra ogni giorno anche in allenamento: ha una passione, una grinta, un entusiasmo contagiosi. Quando sei un po' più stanco o arrabbiato, lui butta quella battuta lì che stempera le cose".

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Simone Inzaghi, head coach of Fc Internazionale celebrates at the end of the Serie A match beetween Atalanta Bc and FC Internazionale at Gewiss Stadium on March 16, 2025 in Turin, Italy .
Atalanta Bc - FC Internazionale, Gewiss Stadium, Bergamo, Italy - 16 Mar 2025

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Inzaghi, 2^ semifinale di Champions raggiunta

"L'Inter del triplete? Ci accomuna la voglia di soffrire"

L’Inter adesso avrà l'occasione di provare a conquistare un'altra finale di Champions League, dopo quella persa il 10 giugno 2023 a Istanbul contro il Manchester City: "Le nostre carriere non sono infinite e chissà quante altre volte ci ricapiterà di giocare una semifinale di Champions – spiega Bastoni, che era in campo in quella finale del 2023 contro il City di Guardiola -. È un'occasione che va colta, vogliamo rivivere le emozioni di Istanbul, però stavolta stando dall'altro lato... Faremo di tutto perché questo si avveri. E non è scontato essere già arrivati qua, tra le prime quattro". Per arrivare in finale, l’Inter deve superare il Barcellona, una delle squadre di maggior talento in Europa: "A livello individuale siamo inferiori alle altre tre semifinaliste, ma di squadra possiamo batterle tutte. E questo vale anche al contrario: se smettiamo di lavorare collettivamente, rischiamo di affondare sempre. Il Barcellona ha un'identità precisa, magari concede qualcosa, ma contro di loro dobbiamo difendere da squadra", risponde Bastoni. Inevitabile fare un parallelo con la semifinale del 2010, quando l’Inter di Mourinho riuscirà a superare il Barcellona in semifinale, arrivando alla conquista del triplete. Cosa hanno in comune questa Inter e quella dello Special One? Bastoni la pensa così: "Ci accomuna sempre la voglia di soffrire. Mi ricordo Samuel Eto'o quando tornava come un terzino, adesso quel lavoro lo fanno Lautaro e Thuram... Abbiamo la stessa capacità di restare uniti nelle difficoltà, di far male quando è il momento, di capire le tante partite all'interno di una stessa partita". 

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Le 3 squadre ancora in corsa per il triplete

"Tanti difensori definiti mostri fanno più errori di me"

Bastoni è universalmente considerato tra i migliori difensori al mondo, eppure qualcuno ha ancora dubbi sulle sue qualità da difensore puro: "Questo è un giudizio molto italiano, qui c'è molta invidia, specialmente quando si parla di giocatori 'nostri'. Poi io guardo tantissime partite estere e noto che tanti definiti dei mostri in marcatura fanno più errori di me. Il discorso poteva essere giusto due o tre anni fa, quando certe mie lacune erano evidenti, però ci ho lavorato e sono migliorato: oggi quella definizione non mi appartiene più...".

"A Bologna sarà dura, ma vogliamo questo scudetto"

Adesso l’attenzione dell’Inter si sposta sulla lotta scudetto e in particolare sul Bologna (match in programma domenica 20 aprile alle 18 su Sky), quella che Marotta ha definito "la partita più importante della stagione" in un’intervista esclusiva a Sky: "Andiamo lì con entusiasmo, ma va messa anche grande attenzione perché sono una squadra forte e fisica – sottolinea Bastoni -. Sarà dura, molto dura. Sappiamo di avere brutti ricordi a Bologna ma, al di là del passato, loro hanno dimostrato in lungo e in largo di valere nei piani alti della classifica. Vogliamo prenderci questo scudetto, ma sappiamo che il Napoli lotterà con noi fino alla fine e non possiamo perdere punti per strada. Potenzialmente, potremmo arrivare secondi in tutte e tre le competizioni. Una stagione a queste altezze non può essere considerata deludente, anche guardando alle squadre che hanno speso tantissimo. Senza coppe, però, lo ammetto, un po' di amaro in bocca rimarrebbe".

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