
Barcellona Inter, Conte coi fedelissimi come Mourinho nel 2010: giocatori con più presenze
Mercoledì 2 ottobre l'Inter torna a Barcellona dove i tifosi nerazzurri vissero la serata forse più epica degli ultimi 10 anni, quella della sconfitta per 1-0 che valse alla squadra allenata da Mourinho la qualificazione per la finale di Champions. E così come Mou in quella Inter aveva un gruppo di fedelissimi sempre in campo, anche Conte sembra stia costruendo una squadra basata su un nucleo di giocatori quasi sempre presenti
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Il confronto con quello che è stato l'allenatore più iconico e vincente della storia recente dell'Inter è inevitabile per qualsiasi tecnico sieda sulla panchina nerazzurra. Anche se il suo nome è Antonio Conte. E così anche per l'ex CT azzurro le ricerche di paragoni e analogie sono esercizio comune, soprattutto quando mancano poche ore dalla partita per antonomasia dell'Inter di Mourinho

Parliamo ovviamente di Barcellona-Inter, semifinale di ritorno della Champions League 2009-2010 che fruttò ai nerazzurri il pass per la trionfale finale di Madrid, vinta 2-0 contro il Bayern Monaco grazie alla doppietta di Milito

Una vera e propria battaglia quella del Camp Nou, che i nerazzurri giocarono tra l'altro per oltre 60 minuti in inferiorità numerica a causa dell'espulsione, molto discussa, di Thiago Motta, reo di aver colpito al volto Busquets, che però accentuò tantissimo le conseguenze del gesto del centrocampista italo brasiliano

Alla fine l'Inter riuscì a resistere agli assalti del Barcellona e a perdere solo per 1-0, risultato che combinata al 3-1 dell'andata di San Siro consegnò ai giocatori di Mourinho il biglietto per la finale di Madrid. Per la grandissima gioia dell'allenatore portoghese, che a fine partita si lasciò andare a una delle esultanze più iconiche della storia recente della Champions League

Ebbene, proprio come l'allenatore portoghese fece in tutta quella stagione, anche Conte sembra stia plasmando una squadra che ruota attorno ai propri fedelissimi. Giocatori che i tifosi sperano possano diventare come i vari Zanetti, Milito, Eto'o, Snejder, Samuel, Lucio, Maicon e Julio Cesar. Vediamo allora chi sono i giocatori più utilizzati in queste prime 7 uscite stagionali dall'ex CT azzurro

SAMIR HANDANOVIC, 630 MINUTI - Partiamo dalla certezza numero 1, 1 come il suo numero. Come in tutte le squadre coi blocchi di fedelissimi che si rispettino il portiere non cambia mai e tra i pali a difendere i colori nerazzurri c'è sempre stato lo sloveno: 7 partite da titolare, tutti i minuti in campo. E solo 3 gol subiti

MILAN SKRINIAR, 630 MINUTI - 7 presenze da titolare, tutti i minuti a disposizione in campo anche per il centrale slovacco, dirottato in questa stagione sul centro sinistra nella nuova difesa a 3 di Conte

MARCELO BROZOVIC, 611 MINUTI - 7 partite, tutte da titolare, anche per il regista croato, vero fulcro del gioco dei nerazzurri, risparmiato per 19 minuti solo nel finale della partita contro lo Slavia Praga. Per lui anche 2 gol segnati

ROMELU LUKAKU, 542 MINUTI. Il bomber di stazza voluto a tutti i costi da Conte, che l'allenatore ha risparmiato solo nell'ultima trasferta di Genova contro la Samp (è entrato negli ultimi 34 minuti di gara). 3 i gol segnati dal belga

KWADWO ASAMOAH, 540 MINUTI - L'esterno sinistro ghanese che Conte ha ritrovato dopo l'esperienza insieme alla Juventus

STEFANO SENSI, 512 MINUTI - Il vero segreto dell'inizio di stagione dell'Inter di Conte, l'uomo che forse in pochi si aspettavano subito così decisivo e che invece meglio di tutti è riuscito a interpretare il gioco del nuovo allenatore. Dopo 5 partite sempre da titolare Conte lo ha risparmiato solo nelle ultime due partite, schierandolo per un totale di 90 minuti contro Lazio e Sampdoria. 3 gol e 4 assist sinora nella sua straordinaria stagione

DANILO D'AMBROSIO, 483 MINUTI - L'uomo buono per ogni occasione, che sa giocare sia da terzo centrale che sulla fascia e dunque, anche per questa sua versalità, viene spesso impiegato da Conte. E in mezzo è arrivato anche un gol decisivo

STEFAN DE VRIJ, 450 MINUTI - Perno assoluto della difesa centrale, regista difensivo della squadra di Conte, l'olandese ha giocato meno del suo compagno Skriniar solo perché fermato da un infortunio nelle prime due partite. Poi sempre titolare e tutti i minuti a disposizione in campo

LAUTARO MARTINEZ, 396 MINUTI - La spalla ideale per Romelu Lukaku, almeno in attesa della miglior forma di Sanchez. Ma anche la sua alternativa numero 1. Sinora 1 gol e 1 assist