Roma, Tiago Pinto: "Nuove regole Uefa? Per i direttori sportivi è una sfida in più"
Conference LeagueIl direttore sportivo giallorosso glissa sul tema mercato: "Solbakken? Tanti nomi accostati alla Roma nelle ultime settimane". E sul confronto tra calcio inglese e italiano: "Da noi solo due squadre ancora in corsa in Europa, dobbiamo riflettere tutti insieme"
Una sfida in più per i direttori sportivi. Tiago Pinto definisce così il nuovo regolamento sulla sostenibilità finanziaria approvato dalla Uefa che prevede una spesa per stipendi, trasferimenti e commissioni agli agenti non superiore al 70% delle entrate. "Fare il direttore sportivo adesso è più complesso rispetto al passato - spiega il ds della Roma - Perché bisogna conoscere queste regole di sostenibilità economica. Nella prossima stagione ci sarà ancora un po' di libertà, ma il concetto è chiaro: la Uefa vuole un calcio sostenibile. Per i direttori sportivi è una sfida in più".
"Solbakken alla Roma? Pensiamo a giocare..."
Parlando proprio dei trasferimenti, Tiago Pinto non si è sbilanciato su Ola Solbakken, attaccante del Bodo/Glimt che per ammissione dell'allenatore dei norvegesi piace ai giallorossi: "Nelle ultime settimane sono stati accostati tanti nomi alla Roma - ammette Pinto - Dobbiamo concentrarci sulla Conference League".
"Vincere la Conference sarebbe uno step importante"
Testa dunque alla Conference League e alla doppia sfida con il Bodo/Glimt. Una competizione che la Roma vuole vincere per proseguire il suo percorso di crescita internazionale: "Vincere la Conference League sarebbe uno step importante - aggiunge Tiago Pinto - Ma non dimentichiamoci che lo scorso anno abbiamo raggiunto le semifinali di Europa League". Il direttore sportivo della Roma, parlando di Manchester City-Liverpool (in diretta domenica su Sky Sport), ha fatto un confronto tra calcio italiano e calcio inglese: "Delle sette squadre inglesi che hanno giocato le coppe europee a inizio stagione, cinque sono ancora in corsa - conclude - In Italia, invece, solo due. Dobbiamo riflettere e lavorare tutti insieme perché bisogna far crescere il calcio italiano nell'interesse di tutti".