
Uefa, approvato il nuovo regolamento sulla sostenibilità finanziaria
I tre pilastri sono solvibilità, stabilità e controllo dei costi. Entra in gioco una prima forma di salary cap: la spesa per "stipendi, trasferimenti e commissioni degli agenti non potrà superare il 70% delle entrate". Le violazioni comporteranno "sanzioni finanziarie predefinite e misure sportive". Il nuovo regolamento entrerà in vigore nel giugno 2022 ed entrerà gradualmente a pieno regime in tre anni

Il Comitato Esecutivo UEFA ha approvato oggi - giovedì 7 aprile - durante la riunione di Nyon il nuovo regolamento UEFA Licenze per Club e Sostenibilità Finanziaria. Il "Financial Sustainability Regulations". È questa la prima grande riforma alla normativa finanziaria UEFA dalla sua introduzione nel 2010.

SOLVIBILITÀ - Per quanto riguarda la solvibilità, la nuova regola riguardo le posizioni debitorie scadute - quindi debiti "verso club, dipendenti, autorità sociali/fiscali e la UEFA" - assicurerà una tutela migliore dei creditori, il tutto attraverso "controlli trimestrali e minor tolleranza verso i morosi".

STABILITÀ - L'Uefa fa sapere che i nuovi requisiti saranno "un'evoluzione di quelli attuali di pareggio di bilancio, e porteranno una maggiore capacità alle finanze dei club". In particolar modo, "il calcolo dei guadagni sarà simile al calcolo del risultato di pareggio di bilancio". Cambia lo scarto accettabile, che aumenta "da 30 milioni di euro in tre anni a 60 milioni di euro in tre anni".

CONTROLLO DEI COSTI - Tra le novità c'è soprattutto l'introduzione "di una norma che regolarizza i costi di gestione della squadra, al fine di portare un migliore controllo delle spese in relazione ai salari dei giocatori e ai costi per i trasferimenti". È una prima forma di salary cap: la nuova normativa "limita la spesa per gli stipendi, per i trasferimenti e per le commissioni degli agenti al 70% delle entrate del club". La Uefa precisa come le valutazioni saranno tempestive e le violazioni comporteranno "sanzioni finanziarie predefinite e misure sportive".

LE PAROLE DI CEFERIN - "Il primo regolamento finanziario Uefa, introdotto nel 2010 (il Fair Play finanziario, ndr), ha adempiuto al suo scopo primario. Ha aiutato a risollevare le finanze del calcio europeo dal baratro e ha rivoluzionato il modo in cui vengono gestite le squadre di calcio europee. Tuttavia, l'evoluzione dell'industria del calcio, insieme agli inevitabili effetti finanziari della pandemia, ha evidenziato la necessità di una riforma completa e di nuove norme sulla sostenibilità finanziaria".

"La Uefa ha lavorato insieme agli stakeholder del calcio europeo per sviluppare queste nuove misure che aiutino i club ad affrontare queste nuove sfide - prosegue Ceferin -. Questi norme ci aiuteranno a proteggere e preparare il calcio a qualsiasi potenziale shock futuro, incoraggiando al contempo a fare investimenti razionali e a costruire un futuro più sostenibile per l'intero comparto calcistico".