Inter-Cagliari 4-1, due gol di Lukaku. Conte vola ai quarti di Coppa Italia
Ottima gara dei nerazzurri di Conte negli ottavi di Coppa Italia, sfida vinta 4-1 a San Siro contro i sardi di Maran. Dopo 21 secondi la sblocca Lukaku, che sfrutta il retropassaggio errato di Oliva e realizza il gol più veloce in stagione tra Serie A e Coppa. Il raddoppio è di Borja Valero su cross dell'ex Barella, assist-man anche per il tris dello scatenato Romelu ad inizio ripresa. Palo di Nainggolan e rete di Oliva per i rossoblù, chiude il poker di Ranocchia. Dopo oltre tre mesi spazio in campo per Alexis Sanchez, titolare e protagonista di un buon match. Ai quarti di finale l'Inter affronterà la vincente di Fiorentina-Atalanta
INTER-CAGLIARI 4-1
1' e 49' Lukaku (I), 22' Borja Valero (I), 72' Oliva (C), 80' Ranocchia (I)
INTER (3-5-2): Handanovic; Godin, Ranocchia, Skriniar; Lazaro, Barella, Brozovic (70' Sensi), Borja Valero, Dimarco (78' Biraghi); Sanchez (69' Esposito), Lukaku. All. Conte
CAGLIARI (4-3-2-1): Olsen; Faragò, Pisacane, Walukiewicz, Lykogiannis; Nandez (80' Birsa), Oliva, Ionita (80' Joao Pedro); Nainggolan, Castro (46' Rog); Cerri. All. Maran
Ammoniti: Lykogiannis (C), Godin (I), Sensi (I)
Conferme e novità per l’Inter di Coppa Italia, esame ottavi superato da Antonio Conte che elimina 4-1 il Cagliari. Chi non sorprende più è Romelu Lukaku, 18 gol in stagione dopo la doppietta intervallata dal guizzo di Borja Valero. Nonostante il riposo concesso al partner d’attacco Lautaro, il belga si scatena accanto al ritrovato Alexis Sanchez: titolare dopo oltre tre mesi di stop e protagonista di un buon match, il cileno si candida a preziosa alternativa verso la seconda metà di stagione dei nerazzurri. Poca fortuna per i sardi di Maran alla 5^ sconfitta consecutiva, bilancio negativo a dispetto del 6° posto occupato in Serie A. Merito di un’ottima Inter, che rilancia le seconde linee (spazio dall’inizio anche per Dimarco, Lazaro e Ranocchia a segno nel finale) ma spacca la partita con il solito Lukaku a segno dopo 21 secondi: non si tratta del gol più veloce nella competizione (David Sesa impiegò 8 secondi il 23 agosto 1998 per sbloccare Monza-Lecce), tuttavia Romelu si conferma centrale nell’Inter di Conte. Il pubblico lo sa, ha osannato il belga per tutto il match e lui ha ringaziato con un inchino. L'Inter affronterà la vincente di Fiorentina-Atalanta.
La cronaca della gara
Moderato turnover e un importante ritorno in campo per Conte, che ritrova Sanchez: assente dallo scorso 2 ottobre (contro il Barcellona in Champions) a causa dell’infortunio alla caviglia rimediato in Nazionale, il cileno trova spazio dall’inizio al fianco di Lukaku. Rifiata Lautaro Martinez, spazio sugli esterni a Lazaro e Dimarco con l’ex Barella a centrocampo. E in difesa si rivede Ranocchia. L’altra vecchia conoscenza a San Siro è Nainggolan, schierato con Castro alle spalle di Cerri. Bastano 21 secondi a Lukaku per sbloccare il match, gol favorito dal retropassaggio di Oliva che serve involontariamente l’implacabile belga: diagonale vincente e subito 1-0 per i nerazzurri. Lo stesso Lukaku insacca di testa il raddoppio, tuttavia la posizione millimetrica di fuorigioco è confermata dal responso del Var. Poco male per l’Inter che trova il 2-0 con Borja Valero, puntuale al 22’ sul cross di Barella dalla destra. Sardi alle corde, padroni di casa che pungono ancora con Brozovic (destro alto) mentre il ritrovato Sanchez guadagna gli applausi di San Siro.
Maran corre ai ripari dopo l’intervallo (dentro Rog per Castro) ma incassa il 3-0 degli uomini di Conte: Lazaro e Barella scambiano dalla bandierina, 2° assist di serata per l’ex Cagliari che premia il colpo di testa dello scatenato Lukaku. Lo stesso Barella sfiora il gol dell’ex, lui come Nainggolan che si arrende al palo ma applaude la combinazione tra Cerri e Oliva: l’uruguaiano non sbaglia e illude i sardi all’assalto con gli ingressi della coppia Birsa-Joao Pedro. Nemmeno il tempo d'imbastire l’offensiva finale che l’Inter ristabilisce le distanze con Ranocchia a segno di testa per il poker. Brillano in coda pure Biraghi (attento Olsen) ed Esposito, talento applauditissimo prima del fischio finale.