
Per la prima volta dal 2012 la Juventus chiude una stagione senza titoli, con l’Inter che ha ribaltato le gerarchie negli ultimi due anni. L’obiettivo è archiviare questa come una stagione “di passaggio”: il bilancio e i 4 punti fermi da cui ripartire

Una sconfitta che è anche la simbolica chiusura di un ciclo, durato 10 anni. Era dal 2012, infatti, che la Juventus non finiva una stagione senza titoli. Logico dunque che dietro alla Coppa Italia sfumata in finale contro l’Inter (ultimo obiettivo per cui i bianconeri erano ancora in corsa) si intreccino vari temi: dall’addio a fine stagione di alcuni big al “ribaltamento delle gerarchie” ad opera proprio dell’Inter. Ma è soprattutto sul futuro che adesso è focalizzata la dirigenza bianconera, per individuare da chi ripartire e come farlo

ZERO TITOLI DOPO 10 ANNI
Facciamo un passo indietro. La striscia della Juventus si ferma a 19 titoli nell’arco di 10 anni, dal 2012 al 2021, durante i quali i bianconeri avevano sempre vinto almeno un titolo ogni stagione. Dopo i 9 scudetti consecutivi e sfumato il decimo nello scorso campionato, la Juventus era riuscita comunque a portare a casa Coppa Italia e Supercoppa.
Il dettaglio dei titoli degli ultimi 10 anni
- 9 scudetti
- 5 Coppa Itali
- 5 Supercoppa italiana

Gli allenatori dei 19 titoli
Allegri quello che aveva raccolto di più, nel corso della sua prima esperienza bianconera ereditando la panchina da Conte. Pirlo, in una stagione ritenuta tutto sommato deludente per il decimo scudetto consecutivo sfumato, aveva in ogni caso vinto due trofei
- Allegri: 11
- Conte: 5
- Pirlo: 2
- Sarri: 1


IL DUELLO: INTER, ANCORA TU
Difficile da digerire che a chiudere il ciclo della Juventus sia stata proprio l'Inter, togliendole prima lo scudetto, poi la Supercoppa e infine la Coppa Italia, con tre scontri diretti su 4 vinti nell’ultima stagione. L’Inter degli ex Marotta e Conte, ma anche di quel Simone Inzaghi che piaceva alla dirigenza bianconera e che in estate veniva valutato come alternativa a Pirlo

Scontri diretti con l'Inter, ma non solo. In generale, la stagione in corso ha sottolineato come la Juventus abbia faticato soprattutto nei match-clou: in 12 partite "decisive", i bianconeri hanno raccolto solo una vittoria

NERVOSO AL MAX
Il nervosismo di Massimiliano Allegri, allontanato dalla panchina nel corso della finale, dà la misura di quanto fosse importante questa partita per la Juventus. “È la torta, non la ciliegina”, aveva ribadito alla vigilia lo stesso allenatore. L'obiettivo adesso è tornare a lottare per lo scudetto

Una stagione da dimenticare anche a livello personale, per Allegri. Solo nel 2013/14, alla guida del Milan, gli era andata peggio, con l'esonero

STAGIONE DI PASSAGGIO
L’obiettivo adesso è archiviare la stagione come un’annata di passaggio, necessaria e inevitabile in un processo di rinnovamento dopo 10 anni di vittorie. La Juventus sta cambiando pelle e ha pagato dazio come accade quando si chiude un ciclo. A fine stagione saluteranno Chiellini e Dybala; anche Morata è in dubbio. Ci si concentra soprattutto sul sostituto di Dybala, per assicurare che il livello di qualità resti inalterato: non sarà facile e non basterà il ritorno di Chiesa

DA DOVE SI RIPARTE
Obiettivo voltare pagina immediatamente. Allo stesso tempo si riparte da questa finale di Coppa Italia, in cui la Juve ha mostrato comunque lampi per il futuro.
I 4 punti fermi individuati per la ripartenza sono:

1) IL BLOCCO ITALIANO
Un blocco italiano che dovrà ridare anima alla squadra: Bonucci, Locatelli, Chiesa, Rugani, De Sciglio, Pellegrini. Ma anche i giovani Gatti e Miretti

2) VLAHOVIC
Il centravanti del futuro, su cui la Juventus ha già fatto un investimento enorme e che inizierà la prossima stagione avendo già alle spalle 6 mesi di “apprendistato” in bianconero

3) ALLEGRI
Fiducia totale all’allenatore dei 5 scudetti, delle 4 Coppe Italia e delle 2 Supercoppe, rivoluto fortemente in bianconero da Agnelli

4) MERCATO
Almeno un rinforzo per reparto: un difensore, un centrocampista, un attaccante