Fiorentina-Inter, Inzaghi: "Le finali si vincono insieme. Resto al 100%"

Coppa Italia

Contro la Fiorentina, l'Inter si gioca la prima delle due finali che la attendono: in palio la Coppa Italia, che i nerazzurri conquistarono già nella scorsa stagione: "Io specialista? Speriamo che la tradizione continui", dice Inzaghi. "Nessun rischio di pensare già alla finale di Champions: conosciamo i sacrifici fatti per arrivare fin qui. Marotta dice che resto al 100%? Condivido, non mi sono mai sentito un precario"

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Alla vigilia della prima delle due finali che attendono l'Inter nelle prossime settimane, Simone Inzaghi presenta la sfida con la Fiorentina. In palio la Coppa Italia (mercoledì 24 maggio alle 21, all'Olimpico di Roma), per una gara inedita nell’ultimo atto del torneo.

Chi è favorito in questa finale? In quella di Champions dicono il City, qui l'Inter. Ed è meglio essere favoriti o outsider?

"Chiaramente è una finale, ne ho giocate diverse. A volte si era favoriti, altre volte no. E’ una finale. Domani affrontiamo una squadra in grande salute. Nelle ultime partite ha perso 4 volte, vincendo quasi sempre. Ci siamo affrontati tante volte negli ultimi anni. La Fiorentina è una squadra di assoluto valore che si è meritata due finali importanti, come l’Inter. Essendo una finale dovremo essere squadra con la S maiuscola, bravi a leggere i momenti della partita e a indirizzarla nel modo giusto. Sarà una partita aperta"


Italiano ti ha definito uno specialista delle finali. Ti trasformi in queste partite?

"Speriamo che questa fama possa continuare perché nelle ultime 4 partite abbiamo due finali. Mi fa piacere, spero che la tradizione continui ma devo solo ringraziare i ragazzi. Abbiamo passato momenti meno felici che tutti ricordiamo. La finale di Coppa Italia non era scontata e in campionato avevamo un ritardo importante. La finale di Champions è una cosa inaspettata da parte della maggioranza, ma noi e la squadra ci abbiamo creduto sempre fin dal sorteggio"


Cosa vi ha detto Mattarella?

"Ha fatto un discorso molto emozionante. Ha parlato a entrambe le squadre a cuore aperto. Ci ha detto che dobbiamo dare sempre l'esempio come uomini di sport"


Avrete diversi impegni molto ravvicinati, cosa è importante adesso?

"Bisogna essere bravi a ragionare partita dopo partita. Mancano quattro partite, una più imporante dell'altra. Domani sarà la 16esima in 53 giorni, mancandone quattro vorrà dire 20 in 65 giorni circa. Praticamente abbiamo giocato un girone in due mesi. Siamo stati bravi a gestire le forze. Piccolo dispiacere perché avrei voluto con me anche Mkhitaryan e Skriniar, due giocatori importanti, ma a questo punto della stagione è inevitabile qualche defezione”


C'è il rischio che la Fiorentina abbia più fame?

"No, sappiamo cosa andiamo ad affrontare. Abbiamo grande rispetto per la Fiorentina e il suo allenatore. Conosciamo il percorso importantissimo che ci ha portato alla finale di Roma. Abbiamo voluto con tutte le forze questa finale, cercheremo di fare il massimo sapendo che di fronte abbiamo un avversario ben allenato e che gioca bene. Ci sarà però anche l’Inter che vorrà riportare la coppa a casa, come l’anno scorso"


Che percentuale di merito di Inzaghi c'è in questi risultati?

"Penso che quando si vincono trofei, non dimentichiamo la Supercoppa vinta a gennaio, il merito è di tutti, non di Zhang, Ausilio, Marotta o Inzaghi. Si vince e si perde tutti insieme. Siamo stati bravi nei momenti di difficoltà a stare insieme e cercare soluzioni, invece che il colpevole"


Rischio di pensare alla finale di Champions?

"Assolutamente no. Sappiamo i sacrifici fatti per arrivare a giocarci questa finale. L’unica cosa che non mancherà sarà l’impegno folle messo in questi mesi. Dovremo essere bravi ad essere squadra perché le finali si vincono insieme, dovremo essere bravi a gestire le situazioni che verranno"


Come sta Skriniar?

"Negli ultimi tre giorni non ha ancora lavorato in squadra. Sta facendo un differenziato importante, giovedì avrà un consulto. Penso possa essere disponibile per le ultime due gare"


Marotta ha detto che lei resterà sulla panchina dell'Inter al 100%

"Condivido. Non mi sono mai sentito un precario, ho sempre lavorato per l’Inter con staff e giocatori. Sappiamo che noi allenatori siamo giudicati costantemente per i risultati che otteniamo"

Handanovic: "Stagione dipende da queste partite"

In conferenza con Simone Inzaghi si è presentato anche Samir Handanovic, che nella finale di Coppa Italia sarà titolare tra i pali. “Come giudico questa stagione? Non posso definirla perché non è ancora finita, dipende molto da queste partite che mancano. Abbiamo superato un momento difficile tra febbraio e marzo: quando perdi, le sconfitte ti fanno crescere, tolgono la superficialità che a volte si ha. Le vittorie portano autostima e sono la miglior medicina. Quest’anno non sono stato titolare ma bisogna adattarsi ai ruoli e non è sempre importante solo il campo ma anche fuori, lo spogliatoio. Il mio futuro? Non so ancora niente. Aspetto questa partita perché siamo all’Inter per alzare i trofei”.

Infine una battuta sull’incontro con Mattarella: “Esperienza diversa dal solito, mi ha fatto piacere. Mi ha stupito che quando mi ha stretto la mano sapeva chi fossi e conosceva anche i giocatori dell’Inter del passato. Poi mi ha detto che tre giorni prima aveva incontrato il presidente della Slovenia”

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