De Rossi esonerato dalla Roma: la sua storia in giallorosso da calciatore ad allenatore
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Una carriera da calciatore legata in maniera indissolubile alla Roma. Poi quella da allenatore, interrotta però dall'esonero a sorpresa arrivato nella mattina del 18 settembre. Probabilmente la parola fine alla sua storia in giallorosso. Ripercorriamola, tra l'esperienza in panchina durata meno di otto mesi e quella molto più lunga con maglietta, pantaloncini e scarpini
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- L'ultima immagine di De Rossi alla Roma potrebbe essere quella della sua espulsione a fine partita contro il Genoa, poco prima del pareggio di De Winter. Non si sarebbe mai aspettato di non riuscire nemmeno a scontare la squalifica, esonerato a sorpresa dalla società stamattina. 18 settembre 2024, la data in cui forse finisce definitivamente l'avventura di DDR con la sua squadra del cuore
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- Il suo esonero è stato come l'annuncio dello scorso gennaio, sorprendente. La famiglia Friedkin esonera Mourinho e gli affida la panchina giallorossa con un contratto fino al termine della stagione. Esordio all'Olimpico con vittoria 2-1 sul Verona
- Da calciatore disse: "Ho un solo rammarico, poter donare alla Roma una sola carriera". Riceve invece l'opportunità di donargli la seconda, quella da allenatore
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- I primi mesi sono incoraggianti. La Roma vince, colleziona una media-punti altissima in campionato e prosegue il suo cammino in Europa League eliminando Feyenoord e Brighton. La più grande soddisfazione però è la vittoria del primo derby, 1-0 con gol di Mancini. I giallorossi venivano da tre sconfitte e un pareggio negli ultimi quattro disputati
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- Il risultato più notevole arriva però in Europa League. La Roma elimina da sfavorita il Milan con una doppia vittoria, 1-0 al Meazza e 2-1 all'Olimpico. Quarti di finale superati e strada che viene poi sbarrata dal Bayer Leverkusen in semifinale
- Il finale di stagione vede un calo di prestazioni e risultati, che porta la Roma a finire sesta in classifica e a non qualificarsi per la Champions. Fiducia ed entusiasmo però continuano a esserci...
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- Lo scorso 25 giugno viene ufficializzato il rinnovo di De Rossi fino al 2027. In estate arrivano gli acquisti, fra gli altri, di Soulé, Dovbyk (in foto), Konè e le firme di Hermoso e Hummels. De Rossi stesso si mostra ambizioso e voglioso nelle interviste...
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- Le prime quattro partite di Serie A portano però appena tre punti nonostante un calendario non così proibitivo. Pareggi in trasferta con Juventus, Cagliari e Genoa, sconfitta in casa con l'Empoli. I Friedkin si aspettavano probabilmente qualcosa di meglio e hanno optato per un esonero che ha colto tutti di sorpresa
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- Prima della Roma, De Rossi aveva avuto una sola esperienza come capo-allenatore: nel 2022/2023 alla Spal in Serie B. Chiamato l'11 ottobre ed esonerato il 14 febbraio 2023
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- L'esperienza in campo è stata invece molto più longeva. Diciotto stagioni e seicento partite dal giorno dell'esordio con lo scudetto sul petto. Da sempre "Capitan Futuro", De Rossi è diventato icona ancor prima di succedere a Totti e si è poi proiettato leggenda giallorossa. Riviamola dal principio all'addio:
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- È la stagione 2001-02 quando un giovane centrocampista di Roma incomincia a collezionare qualche panchina in prima squadra. Lo scudetto, per cui ha urlato da tifoso, è sul petto. La prima di sempre è europea: contro l'Anderlecht il 20 ottobre del 2001. Quell'anno anche tre presenze in Coppa Italia (in foto contro il Brescia)
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- La prima esultanza non tarda ad arrivare: la stagione seguente. Il debutto in A è del 25 gennaio 2003 a Como. Poi prima da titolare e primo centro in casa contro il Torino. Si ripeterà anche contro l'Atalanta all'ultima di campionato
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- In quella stagione arriverà la sua definitiva consacrazione nel club. Qui fa gol all'Inter e bacia la maglia che ama. Diventerà un inamovibile nell'anno (stiamo parlando del 2004-05) dei quattro allenatori: Prandelli, Völler, Delneri, Conti
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- Poi, in estate, ecco un volto nuovo a guidare la squadra: si chiama Luciano Spalletti. Dirà di De Rossi: "Con lui è come avere un satellitare: imposti la richiesta e lui sa già la strada e la posizione di cui hai bisogno". Anche De Rossi ha speso sempre parole al miele per l'ultimo allenatore campione d'Italia
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- Episodio curioso: quattro giorni dopo, il 19 marzo in A contro il Messina, De Rossi segna un gol di mano. Sarà lui stesso ad ammettere l'irregolarità all'arbitro e a far annullare la rete inizialmente convalidata
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- La sua ascesa europea è in Champions, dove gioca sempre da titolare. Il girone viene superato e negli ottavi, contro il Lione dei sette titoli consecutivi, ci pensa Mancini a firmare l'impresa. Il sogno si fermerà bruscamente agli ottavi nel 7-1 dell'Old Trafford. Ma una rivincita è già pronta…
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- La festa sarà doppia con la Supercoppa dell'agosto seguente. Un suo rigore perfetto al 78' decide la sfida, sempre contro l'Inter, grande rivale della Roma in quegli anni
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- Nella sua carriera, De Rossi ha tirato e segnato molti rigori importanti e decisivi. Ma a volte il dischetto non gli ha sorriso. Il 2007-08 è un'altra ottima stagione per la Roma: ancora secondo posto, ma ancora incubo United in Champions nei quarti. All'Olimpico è 2-0 grazie a CR7 e Rooney, poi in Inghilterra c'è la grande occasioni di riaprire la sfida dagli undici metri
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- Nel 2009/2010 in campionato si accende un'appassionante corsa con l'Inter di Mourinho. De Rossi gioca entrambi gli scontri diretti da capitano e segna nel 2-1 di marzo dell'Olimpico che accende il sogno tricolore. I giallorossi sorpasseranno anche i nerazzurri in classifica, ma la sconfitta per 2-1 contro la Sampdoria rappresenterà la fine del sogno
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- La stagione si chiude con la delusione della finale di Coppa Italia persa nel derby contro la Lazio
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- Il giorno dell'addio al calcio di Francesco Totti l'Olimpico è in lacrime. Contro il Genoa De Rossi trova il gol del momentaneo 2-1, fondamentale per centrare la qualificazione diretta alla fase finale della Champions League
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- A fine partita abbraccia il suo capitano e ne raccoglie l'eredità: Capitan Futuro è diventato capitano
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- La Roma con Di Francesco in panchina conquista la semifinale di Champions nel 2017/2018, un'impresa storica che mancava dal 1984. Battuti dal Barcellona 4-1 all'andata dei quarti, i giallorossi rimontano all'Olimpico vincendo 3-0. De Rossi segna il rigore del raddoppio e sarà fermato solo dal Liverpool in semifinale
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- La stagione 2018/2019 è quella del capolinea come calciatore della Roma. Il 26 settembre 2018, in occasione della vittoria interna contro il Frosinone (4-0), De Rossi festeggia la seicentesima partita con la maglia della Roma, unico giocatore oltre a Totti a esserci riuscito
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- Saluta l'Olimpico nella partita contro il Parma del 26 maggio 2019, a 18 anni di distanza e contro lo stesso avversario dello scudetto del 2001, vissuto come tifoso e promessa delle giovanili. Viene omaggiato anche dalle altre bandiere giallorosse come Bruno Conti e Totti, all'epoca dirigente giallorosso
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- La maglia giallorossa è il suo grande amore, ma quella azzurra non è da meno. Con l'Italia vince l'Europeo Under 21 nel 2004, segnando due gol, tra cui quello del vantaggio in finale contro la Serbia. Nello stesso anno è medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Atene
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- E così fu. Entra dalla panchina nel secondo tempo contro la Francia e segna uno dei cinque rigori, il terzo, che permettono all'Italia di diventare campione del mondo per la quarta volta nella sua storia
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- De Rossi non ha mai nascosto il suo desiderio di diventare allenatore, esternato già negli anni da calciatore. Il primo incarico è proprio nello staff tecnico azzurro con Roberto Mancini ct. Vince stavolta l'Europeo nel 2021 ed è grande protagonista nei festeggiamenti. Festeggiamenti che avrebbe voluto volentieri replicare in giallorosso