Il direttore generale viola parla del futuro del talento della Fiorentina: "Vogliamo tenerlo, faremo di tutto. Parole di Sousa? Interpretate male". E poi di quello dell'allenatore: "Fino ad aprile c'è un'opzione per il terzo anno, ma deve esserci condivisione di idee"
C'è il Paok, è vero. Ma la testa torna alle parole di Paulo Sousa alla vigilia. "Per come conosco il calcio, il talento di Bernardeschi lo porterà in squadre con ambizioni diverse da quelle della Fiorentina", aveva detto il portoghese. Una frase forte, un messaggio alla città ed alla società che non tutti, a Firenze, hanno gradito. "Mi ero preparato una risposta sul momento della Fiorentina, ripartendo dalla bella vittoria contro l’Empoli" ha commentato prima della partita contro il Paok il direttore generale viola Pantaleo Corvino. "Questa sera una vittoria ci può portare la qualificazione ai sedicesimi ed il primo posto", ha continuato il dirigente.
Bernardeschi - E’ il futuro del numero 10 però, inevitabilmente, a tenere il banco: "Cosa ne penso? Io e Paulo, da ds e allenatore, abbiamo una nostra storia importante. Siamo in una città e in un club dove c'è una proprietà ambiziosa. Sono sicuro e certo che Sousa nell'usare quelle parole voleva dare un altro significato. Bernardeschi - prosegue il dg - è un figlio del nostro settore giovanile, come lui tanti altri. Saremmo contenti che chiudesse la carriera qui, magari avessimo altri 10 Bernardeschi. Quelle parole avevano un altro significato. Vogliamo tenerli i nostri talenti, faremo di tutto per tenere anche Bernardeschi. Siamo una società ambiziosa, vogliamo avere altri 10 Bernardeschi - risponde Corvino - per poter essere ambiziosi anche sul campo".
Sousa - Ma non c’è solo il futuro di Bernardeschi da valutare, perché il contratto di Paulo Sousa scade a giugno e la Fiorentina ha un’opzione per prolungare di un altro anno il rapporto con il portoghese: "Ho già risposto anche sul suo futuro, ho già detto che la Fiorentina nel pensare ad un futuro con Sousa tiene conto che c’è un’opzione e - analizza Corvino - ecco perché non ci pensiamo troppo. Quando arriverà il momento, bisognerà condividere tutto e se lo faremo andremo avanti su questa direzione. Se non ci sarà condivisione, non useremo alcuna opzione. Stiamo pensando al presente, l'opzione scade ad aprile. C'è tempo e modo per parlarne. Stiamo continuando un percorso intrapreso da tempo, ognuno - conclude il direttore generale della Fiorentina - esprime il proprio pensiero ed il mio penso sia condiviso anche da Sousa".