Il nuovo 'Gladbach vola. Villarreal, dov'è il gol?

Europa League

Luca Cassia

Dieter Hecking e Fran Escribá, allenatori delle Euro-rivali di Fiorentina e Roma (Foto Getty)

Spazio ai sedicesimi di finale in Europa League per Fiorentina e Roma, attese dalle sfide d'andata. Alle 19.00 Sousa rende visita ai tedeschi esaltati dall'avvento di Hecking. In serata Spalletti fa tappa al Madrigal, casa del Sottomarino Giallo degli italiani in crisi di risultati

Archiviata la fase a gironi riparte l’Europa League con i sedicesimi di finale, tappa obbligata verso l’epilogo di Solna il prossimo 24 maggio. Tra le candidate al trofeo figurano anche Fiorentina e Roma attese dal doppio confronto con ‘Gladbach e Villarreal: primo atto in campo esterno per entrambe, ma non mancano le insidie nell’arco dei 180’. Diamo uno sguardo alle Euro-rivali delle pretendenti italiane.

BORUSSIA MONCHENGLADBACH-FIORENTINA (andata 16/02 al Borussia Park, ritorno 23/02 al Franchi)

COME SI È QUALIFICATA
Retrocessi dalla Champions in virtù del 3° posto maturato nel gruppo C, i tedeschi hanno pagato la convivenza con le corazzate Barcellona e Manchester City. In realtà la partecipazione del ‘Gladbach all'Europa League non è una novità come ribadito nelle ultime stagioni: ottavi di finale centrati nel 2013 e nel 2015.

IN STAGIONE
Non può che essere l’avvento di Hecking il crocevia dell’annata bianconera, altro non fosse che la rivoluzione è iniziata proprio nel 2017. Prima di Natale i tedeschi annaspavano in Bundesliga al quartultimo posto con 16 punti, 8 ko e 25 gol al passivo. Esonerato Schubert, l’avvento dell’ex Wolfsburg è coinciso con 10 punti in 4 gare e la fine del tabù esterno: subito 3 vittorie in trasferta, quando l’intero 2016 ne aveva prodotto solo una.

L'ALLENATORE
Imbattuto dal suo arrivo a Monchengladbach, il 52enne Dieter Hecking vanta un passato da centrocampista con il vizio del gol nelle serie minori tedesche (Hessen Kassel, Paderborn e Hannover tra le altre). Da allenatore portò l’Alemannia Aachen in Europa League grazie alla finale raggiunta in Coppa di Germania nonché alla promozione in Bundes dopo 36 anni, mentre al Wolsburg ha festeggiato i primi titoli in carriera. In Europa League costò caro all’Inter, del resto qualcuno notò la somiglianza con l’avvelenato ex Mazzarri.

PRECEDENTI
Nessun incrocio in passato in campo europeo tra ‘Gladbach e Fiorentina, tuttavia i Fohlen sono imbattuti davanti al proprio pubblico contro le avversarie italiane. Trionfante nell’allora Coppa Uefa nel 1975 e nel 1979, il Borussia ha affrontato le nostre squadre in 14 occasioni (4 successi, 7 pareggi e 3 ko) con un doppio segno ‘X’ contro la Juve nella scorsa Champions League. Male i viola contro le tedesche: 2 vittorie in 10 confronti, mai in campo esterno.

CURIOSITÀ
Nota è la simpatia di Gigi Buffon per il Borussia Monchengladbach, squadra la cui pronuncia mette i brividi a telecronisti e appassionati. Ricorderete l’ironia dei tifosi del Celtic prima della sfida in Champions contro la fantomatica “A German Team”. Ma cosa succede se a complicare i piani si aggiunge il mercato? Per informazioni chiedere a Timothée Kolodziejczak, difensore 25enne ex Siviglia, passaporto francese e origini polacche a provocare un altro scioglilingua. La soluzione? Chiamatelo Kolo, o se preferite “A French defender”.

LA STELLA
Buon sangue non mente, ecco perché Thorgan Hazard resta la prima minaccia per Paulo Sousa. Classe 1993 e fratello minore di Eden (stella del Chelsea e leader del Belgio), la dinastia degli Hazard trova nel jolly offensivo dal 2014 in Germania un’altra certezza in campo europeo. Trequartista, ala o punta come adottato da Hecking, Thorgan ha già accumulato 10 gol e 5 assist in stagione a riprova delle sue proprietà tecniche. In questa chiave la sfida con Bernardeschi promette scintille.

COME GIOCA
Superfluo indugiare sul retaggio di Schubert, d’altronde è la gestione di Hecking a rilanciare le quotazioni del Borussia in patria e in Europa. Cinque le gare archiviate con il 4-4-2, modulo dal rendimento immacolato e dalla difesa granitica (solo 2 gol concessi). Reparti compatti e solidità da vendere con la retroguardia scandinava e una cerniera di centrocampo completa (Kramer-Dahoud). Ad ammorbidire l’approccio fisico contribuiscono esterni di qualità come Herrmann e Johnson, fantasia che scorre nelle vene del già citato Hazard. Hahn è il terminale ideale per contributo tattico, occhio alle variabili Raffael e Stindl.

VILLARREAL-ROMA (andata 16/02 al Madrigal, ritorno 23/02 all’Olimpico)

COME SI È QUALIFICATA
Secondo nel gruppo L alle spalle della rivelazione Osmanlispor, il Villarreal ha superato la fase a gironi senza brillare: 2 successi e 3 pareggi a fronte di un unico stop, maturato proprio contro i turchi al Madrigal. Nella Liga solo Alaves e Valencia hanno espugnato l’impianto spagnolo in 12 partite casalinghe.

IN STAGIONE
L’attuale 6° posto nella Liga giustifica ambizioni d’Europa, tuttavia l’involuzione dei risultati appare evidente: solo una vittoria nel 2017 in 8 partite tra campionato e Copa del Rey, crisi che lamenta un ritardo di 6 punti dalla zona Champions e riduce il distacco dalle inseguitrici. E pensare che il Villarreal aveva entusiasmato in Spagna con una striscia iniziale di 9 gare utili.

L’ALLENATORE
Fran Escribá, 51 anni, guida il Villarreal dallo scorso agosto dopo il turbolento divorzio sancito dal predecessore Marcelino. Ex calciatore nella cantera del Valencia, dove non spiccò mai il salto nel professionismo, il tecnico spagnolo ha riportato l’Elche nella Liga nel 2013 a distanza di 24 anni. Dopo la parentesi altalenante al Getafe eccolo al club in maglia gialla.

PRECEDENTI
Due volte fatale al Napoli negli incontri ad eliminazione diretta, Villarreal e Roma hanno già alimentato un doppio incrocio amaro per i giallorossi. Dobbiamo risalire alla Coppa Uefa 2003/04, ottavi di finale: il Sottomarino Giallo s’impone 2-0 al Madrigal contro la squadra di Capello, vittoriosa 2-1 all’Olimpico con le reti di Emerson e Cassano vanificate da Sonny Anderson. Spagnoli poi eliminati in semifinale dai connazionali del Valencia, futuri campioni nell'epilogo a Goteborg.

CURIOSITÀ
Se gli incroci con le spagnole dalla Coppa Uefa nella fase ad eliminazione diretta hanno punito la Roma in due occasioni su tre, i giallorossi affronteranno la truppa italiana (Sansone, Soriano e Bonera) così come José Angel, 27 partite nella Capitale con Luis Enrique in panchina. Il terzino sinistro si è poi trasferito in prestito alla Real Sociedad e a titolo definitivo al Porto, club che l'ha parcheggiato al Madrigal lo scorso luglio.

LA STELLA
Ceduto Pato in Cina e rimpiazzato dal redivivo Adrian Lopez, il pericolo numero uno per la Roma non può che essere Nicola Sansone. Acquistato in estate dal Sassuolo per 14 milioni di euro, l’attaccante classe 1991 viaggia a quota 8 gol totali in stagione: l’impatto positivo con la nuova realtà spagnola è dettato dalla mano di Escribá, allenatore che lo vede punta e non esterno come in Italia. Una scelta che l’ha reso dominante in area di rigore, d’altronde non sono i colpi a mancargli.

COME GIOCA
Squadra votata al 4-4-2, sebbene nelle ultime due uscite Escribá abbia adottato il 4-2-3-1, gli spagnoli hanno nella tenuta difensiva il punto di forza in patria (solo 15 reti incassate, meno di tutti) ma non in Europa (8 al passivo nella prima fase). L’equilibrio resta l’imperativo come ribadito da capitan Soriano, leader a segno domenica contro il Malaga e omonimo dell’italiano Roberto. Le difficoltà stanno piuttosto nella ricerca del gol complice la stagione no di Soldado e Bakambu tra infortuni e smalto perduto. La fisicità ed esterni di qualità (Castillejo e Dos Santos) possono colpire l’organizzazione di Spalletti.