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Nizza-Lazio è anche Balotelli vs Immobile: con un occhio alla Nazionale

Europa League

Alfredo Corallo

All'Allianz Riviera in palio il primo posto del girone di Europa League, ma anche la curiosità di rivedere all'opera Balotelli e Immobile (che non dovrebbe comunque partire dall'inizio). Ricordando quei 45 minuti di inferno contro l'Uruguay ai Mondiali del 2014, ma anche tante risate insieme, con la Svezia e Russia 2018 nel mirino

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La Storia imporrebbe di ricostruire innanzitutto quell'infernale pomeriggio brasiliano, ai limiti dell'horror, molto "pulp", da vampiri, lacrime e sangue (amaro): dal rosso a Marchisio al morso di Suarez a Chiellini; il "fantasma" di Cassano; la testata di Godin e la ferita ancora aperta per la seconda eliminazione consecutiva ai Mondiali senza l'ombra di un ottavo, un quarto di finale, che ci ricordasse un soffio di blasone, quante dannate Coppe del Mondo avessimo in bacheca. Ma papà Ciro e babbo Mario oggi cullano il futuro, lo riproducono in sequenza: quello immediato con Nizza-Lazio di stasera all'Allianz Riviera per il primo posto nel girone "K" di Europa League (6 punti e due successi a testa),  un incontro che potrebbe partorire il germe di una nuova chance per Super Mario, candidarsi al ritorno in Nazionale, proprio al fianco dell'attaccante laziale capocannoniere in carica della Serie A come nella sfida all'Uruguay di quel 24 giugno. "Una scelta forzata" come la chiamò Cesare Prandelli, per superare la Svezia ai playoff e staccare il pass per la Russia ed evitare che Ventura ripercorra le orme del collega, che si dimise - di fatto - a fine gara. 

Papà-bomber

Impossibile non pensare al futuro e andare oltre di fronte a queste due immagini, parallele, a distanza di poche ore l'una dall'altra, in cui li vediamo tenerissimi con i loro cuccioli: Michela e Giorgia accovacciate sul petto di Ciro; il neo arrivato Lion che sonnecchia sul cuore "black" di Mario. È da questi nuovi modelli di serenità che, forse, l'Italia di Ventura potrebbe ricominciare, pratica e visionaria, per trovare l'ispirazione più funzionale alla sua rinascita.  

Ciro lo svedese e Mario Garibaldi

Da Ciro il biondo, occhi azzurri, un incrocio tra uno svedese e uno scugnizzo napoletano. A Mario il moro, un autentico uomo del sud, il sud del mondo, cresciuto in un frullato di pane e panelle e un esotico accento bresciano, sempre circondato - a tutte le latitudini - da un umorismo di bassa lega, che poi perché sempre a lui, "why always me?", "ma perché Palermo non è in Africa?". Nati entrambi nel 1990, sempre con la valigia in mano, scambiati per una nuova generazione di emigranti alla Pio e Amedeo, gli anti-ricercatori, che non avranno studiato ma hanno fatto la grana come ai tempi belli: Ciro "tetesco di Germania" che torna al bar del paese a cavallo della Mercedes; Mario l'inglese, il terzo degli Oasis a Manchester, il quinto dei Beatles a Liverpool, Mario la Gioconda, Super Mariò. 

Dalla "paella" alla brace

Il destino vuole che si rincontrino a Nizza, nella patria di Garibaldi, in un momento cruciale per la storia azzurra, a livelli che "qui o si fa l'Italia o si muore", a una ventina di giorni dal doppio spareggio che ci dirà se la prossima estate avremo una squadra per cui tifare e una nuova tv al plasma da comprare o se dovremo attaccarci tristemente all'Islanda e alla simpatia per la pur effettivamente simpatica africana di turno. Così, in attesa di vedere come tornerà Belotti dall'infortunio, ma con la prospettiva di due partite in 4 giorni, la candidatura di Balotelli, e quella del ritrovato Simone Zaza, altro cervello un po' pazzerello in fuga, a Valencia, per la serie "dalla paella alla brace", potrebbero seriamente prendere forza. 

L'ignoranza al potere

L'ultima volta che il centravanti dei nizzardi ha messo piede a Coverciano è stato nel novembre del 2014, quando lasciò subito il ritiro per un affaticamento muscolare. "Io ho bisogno di gente che ha fame, non di gente che ha fama. Indietro non si torna" fu il dickat coniato da Antonio Conte al termine della prima vittoria nella strada verso l'Europeo, il 9 settembre in Norvegia, con Zaza a fare le veci di Balotelli. Nel frattempo l'Italia è risorta, ma ha sparato alle stelle il sogno di una semifinale europea. Conte ha vinto una Premier con il Chelsea e Zaza viene nominato "Mvp" della Liga, Immobile vola con la Lazio e Balo segna con continuità, come mai aveva fatto in carriera. Un trio che, con Insigne (e pensate che una volta c'era anche Cassano) sarebbe l'attacco più "ignorante" in circolazione... 

Fratelli d'Italia

In Brasile Ciro e Mario si erano alternati nella vittoria "illusoria" al debutto contro l'Inghilterra, proprio grazie a una rete di Balo. Mostrando grande intesa soprattutto fuori dal campo, ma impotenti nei 45 minuti disputati insieme - a furor di popolo - contro l'Uruguay. Stasera (dalle 19, in esclusiva su Sky) i ricordi lasceranno spazio agli interessi per i rispettivi club, la "teribbile" banda di Simone Inzaghi capace di vincere già due volte con la Juventus, conquistando una Supercoppa e collezionando un'impresa storica a Torino; e i "rouge et noir"di Favre, "retrocessi" in Europa League dopo l'eliminazione ai preliminari di Champions per mano del Napoli, ma con uno Sneijder e finalmente un Balotelli non più a mezzo servizio. Tutto per il Nizza e, se chiamato alle armi, pronto a combattere al fianco di un vecchio amico, fratello d'Italia.