Olympique Marsiglia-Atletico Madrid, Griezmann torna a Lione dove fu scartato da bambino

Europa League
Le immagini di Griezmann nella sua Mâcon (fonte foto Marca.com)

L'attaccante francese tenterà l'assalto all'Europa League nella finale di Lione, il club che lo scartò da piccolo perché troppo fragile. La carriera de Le Petit Diable nasce a 70 km da lì, precisamente a Charnay-les-Mâcon, dove il giovane Antoine cominciò a dare i primi calci al pallone, non arrendendosi mai davanti ai tanti provini andati male

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Il piccolo principe torna a casa per diventare re. Antoine Griezmann è pronto a caricarsi sulle spalle l’Atletico Madrid per andare alla conquista dell’Europa League. E lo farà a Lione, a soli 70 km da dove è iniziata la storia del Petit Diable. L’ascesa di Griezmann è cominciata infatti a Charnay-les-Mâcon, piccolo comune nel dipartimento Saona e Loira, dove andarono ad abitare il padre Alain, un consigliere comunale, e la madre Isabelle, figlia dell’ex calciatore portoghese Amaro Lopez. Nel quartiere di Gautriats sorge un piccolo campo di calcio, ma già prima della sua costruzione a Rue de Bourgogne 36 il piccolo Antoine aveva dato i primi calci al pallone, come testimoniano ancora oggi le impronte della palla lasciate sul garage di casa. Nel cortile della sua abitazione l’attaccante dell’Atletico Madrid sognava di diventare un campione, segnando i primi gol e sfogando le prime celebri esultanze, imitando uno dei suoi idoli – nonché curiosamente bandiera dei Colchoneros e attualmente compagno di squadra -, Fernando Torres, o cercando di copiare le gesta di David Beckham. Di strada, da allora, ne ha fatta tanta e adesso è diventato lui l’idolo da emulare tra i ragazzini che affollano le scuole di Mâcon e ambiscono a sfondare nel mondo del calcio.

Griezmann alla fermata dell'autobus di Macon. Ogni tanto si riposa anche lui (Fonte foto: Marca.com)

    

Lo stadio di Macon: sulle tribune c'è da lavorare, ma l'erbetta è impeccabile (Fonte foto: Marca.com)

Tornando alla sua infanzia e lasciato il recinto della propria abitazione, lo Stade du Nord rappresentò poi un’altra tappa della crescita di Griezmann, dove il calciatore entrò a far parte a tutti gli effetti di un team, l’UF Maconnais, prima che il club gli desse la possibilità di mettersi in mostra in partite vere e davanti a tanti osservatori allo Stade Pierre Guerin. “L’allenatore Jean Belver – l’ex calciatore più importante della società che ha vestito anche le maglie di Nizza, Marsiglia e Lione – li faceva tirare a piedi nudi per imparare loro a calciare nel modo migliore” ricorda oggi un giardiniere del campo. Le sue prime prove non furono sufficienti tuttavia a compiere il grande salto. Il Lione infatti, club per la quale Griezmann aveva una certa simpatia, decise di scartarlo perché troppo fragile e lo stesso fecero altri club di prima fascia francesi. Tutto cambiò però quando compì 13 anni. Andò a Montpellier per un test amichevole con le giovanili del Psg ed è qui che la punta classe 1991 si fece notare. Molti scout presenti all’evento furono impressionati dalle qualità del giovane Antoine, ma su tutti il calciatore attirò principalmente l’attenzione di alcuni osservatori della Real Sociedad. La società basca gli propose inizialmente un provino di una settimana, poi prolungato di altri 7 giorni e alla fine gli offrì un contratto giovanile. Dopo qualche titubanza dei genitori al trasferimento in Spagna, Griezmann si iscrisse alla scuola di Bayonne, cittadina francese a una trentina di chilometri dal confine con il Paese iberico, per continuare a studiare e tra lunghi viaggi e tanti sacrifici si accasò definitivamente al club di San Sebastien, continuando la sua ascesa fino al passaggio in prima squadra e al successivo trasferimento alla corte di Simeone. Il calciatore non ha mai dimenticato le sue origini e nella sua città natale organizza dei campus denominati "Sfida Griezmann", dove giovani talenti hanno la possibilità di mettersi in luce

Le petit diable in tenera età: già da bambino aveva lo sguardo del professionista (Fonte foto: Marca.com)

    

Un evento sportivo intitolato a Griezmann organizzato allo Stade du Nord di Macon (Fonte foto: Marca.com)

    

Fonte foto: Marca.com

    

Marsiglia, il primo amore

La finale di Europa League rappresenterà per l’attaccante francese un altro intreccio importante con il suo passato. Prima di diventare sostenitore del Lione infatti – tifo influenzato soprattutto dalla vicinanza a casa -, Griezmann è stato un tifoso del Marsiglia, proprio la squadra che dovrà battere per vincere il trofeo. La prima maglia indossata da bambino è stata infatti quella dell’OM, club del quale s’innamorò durante una partita al Velodrome in cui i padroni di casa sfidarono il Bologna nella semifinale di Coppa Uefa 98-99. Un altro segno del destino con cui il centravanti dei Colchoneros dovrà rapportarsi per centrare l'obiettivo e, chissà, mettere fine alla sua esperienza nella formazione biancorossa di Madrid prima di un possibile futuro al Barcellona.