Milan-Olympiacos, Gattuso: "Non dipendiamo da Higuain, domani potrebbe giocare. Ibra torna? parlo solo dei miei"
L'allenatore del Milan ha parlato alla vigilia del match contro l'Olympiacos, non escludendo l'utilizzo di Higuain. Questa l'intervista a Sky Sport 24 e tutta la successiva conferenza stampa. La tua squadra in Italia e in Europa? Guardala su Sky anche sul digitale terrestre. Clicca qui
Gattuso: Valuterò. Patrick è stato un esempio in queste due settimane e penso che lo spogliatoio abbia apprezzato molto. Oggi non sta bene al 100%, se parlate con lui vi dirà il contrario. Ci mette grande passione, avevo dato una giornata libera ma lui era qui per migliorare la condizione e vedere se la caviglia gli dava fastidio. Io non ho studiato medicina, e purtroppo l'allenatore si deve fidare dei giocatori. Tante volte i calciatori sono bugiardi perché hanno il veleno, vogliono giocare, ma bisogna fare attenzione perché poi si rischia di perdere un calciatore per 2-3 mesi. Io mi fido dei dottori, e bisogna essere bravi ad assecondare i giocatori quando fanno così.
Gattuso: I dottori ci hanno dato un ok parziale, che poteva fare alcuni lavori in gruppo. Rispetto all'anno scorso va molto meglio, riesce a fare buoni cambi di direzione e questo ci fa ben sperare, ma deve prima finire il suo percorso settimana dopo settimana, e procederemo con un inserimento graduale. Speriamo nel prossimo mese di averlo a disposizione per l'allenamento con la squadra.
Gattuso: Non ha i 90 minuti nelle gambe, ma è un giocatore a cui va data una possibilità e lui ce l'ha. In questo momento ci sta dando tanto negli allenamenti e in spogliatoio, penso che Zapata se riesce a stare concentrato ha tutto: tecnica, fisico, velocità.
Gattuso: Ma io non ci ho mai creduto a questa cosa. Higuain è un grande uomo e un valore aggiunto per questo spogliatoio, ma non ho mai pensato che senza di lui andassimo in difficoltà. Chiaramente è meglio averlo in tutte le partite, ma questa squadra ora ha un'identità ben precisa e dobbiamo mettere sempre in condizione l'argentino di esprimere il massimo con i suoi movimenti. Se 4-5 volte riusciamo a imbeccarlo, diventa un valore aggiunto. Si sta allenando da due giorni, lo stiamo valutando. Potrebbe giocare anche domani, chissà.
Bonaventura: Penso che avendo una punta, l'allenatore ci chiede di attaccare di più l'area. Io poi conosco bene le caratteristiche dei miei compagni e so quando vanno a crossare, questo mi permette di inserirmi bene dietro la punta.
Gattuso: Non saprei, so che tante volte in questo momento quando riusciamo ad essere compatti lavorando da squadra bisogna essere bravi a portare la pressione giusta. La squadra quando è schierata difficilmente si fa cogliere impreparata.
Gattuso: Così però mi stai gufando. Se Cutrone fosse stato bene avrebbe giocato lui. È un giocatore comunque che sa creare profondità e si sacrifica, ha entusiasmo e velocità, è uno che può fare la seconda punta pure. Ha caratteristiche precise e può darci delle soluzioni in più.
Gattuso: Giocano col 4-2-3-1, spesso si mettono col 4-2-4 quando attaccano. Non hanno grande fisicità ma sono molto veloci, la squadra vuole giocare. L'allenatore portoghese vuole far esprimere un calcio propositivo, hanno cambiato tanto e c'è bisogno di tempo, ma è fatta con criterio e qualità. Domani in transizione dobbiamo stare molto attenti.
Gattuso: Sono d'accordo con il mio collega. Il Betis è fortissimo, l'Olympiacos è una società vincente storicamente. Siamo squadre a cui piace fare la partita, la qualità che abbiamo non è da invidiare a molte squadre di Champions.
Gattuso: Vedremo, Hakan non si deve scoraggiare. Deve andare alla ricerca della precisione, non si deve innervosire quando si sbaglia qualcosa. In pochi non sbagliavano mai quando giocavano. Bisogna continuare a credere in ciò che si fa, Hakan non deve perdere tempo a fare ragionamenti col suo cervello, deve essere tranquillo e lucido perché ha la nostra fiducia. Col Sassuolo mi è piaciuto, anche se non ha riempito gli occhi. Per quanto riguarda la soglia, vedendo giocare le altre grandi del campionato c'è un gioco importante e molta forza fisica, quindi dobbiamo pensare a migliorare il nostro. Le squadre con cui ce la giochiamo sono forti. Dobbiamo imparare a chiudere le partite e saper soffrire.
Gattuso: Posso rispondere tra qualche settimana. Nei primi 25 minuti col Sassuolo siamo stati un po' polli a far passare delle imbucate in più occasioni, è una delle poche squadre in Europa che riesce a farlo con i difensori centrali. Ma la squadra ha reagito con intensità, dobbiamo crederci e portare avanti tutto questo. Penso che sia la strada giusta.
Bonaventura: Ormai direi di sì, è da qualche stagione che gioco lì. Con Gattuso posso essere propositivo in fase offensiva e penso che sia il posto giusto per me.
Gattuso: L'obiettivo adesso è passare il turno e bisogna arrivarci con freschezza fisica e mentale. Dopo vediamo dove possiamo arrivare, nello spogliatoio non si dice mai "quest'anno vinciamo". Ci sono tanti componenti per vincere: un po' di fortuna nei sorteggi, ad esempio.
Bonaventura: Ho un anno e mezzo di contratto e non ne ho ancora parlato con la società, penso che lo faremo nel momento opportuno.
Gattuso: Si possono unire entrambe, in questo momento se analizziamo bene le nostre partite forse ci è mancata la transizione difensiva, che ci siamo fatti trovare troppo aperti. Mi piacerebbe continuare con questa interpretazione quando abbiamo la palla, e migliorare quando non ce l'abbiamo.
Gattuso: Cambieremo qualcosa. L'unico giocatore che ha problemi fisici è Caldara, gli altri ci sono. Cambieremo ma non come abbiamo fatto col Dudelange. Caldara vuole provare a correre ma al momento non avrebbe senso, sta facendo delle cure e speriamo che dopo la sosta lo avremo a disposizione.
Gattuso: Gli faccio gli auguri, ma oggi parlo soltanto dei miei giocatori. Questa domanda giratela a Maldini, Leonardo e Scaroni. A 37 anni sa fare ancora gol e gli auguro il meglio.
Bonaventura: L'atmosfera è positiva ma non dobbiamo esaltarci troppo. Il campionato è lungo e bisogna essere equilibrati quando si vince e quando si perde. Ci aiuta sicuramente per affrontare questa partita, nelle ultime gare abbiamo ritrovato le nostre giocate e arrivare così è una cosa sicuramente positiva.
Bonaventura: Non lo so questo, a volte i giocatori italiani sono un po' sottovalutati. Chi viene da altre nazioni ha più clamore. Ma questa cosa non mi interessa più di tanto, io voglio solo migliorare e avere un rendimento più alto.
Gattuso: Quando si gioca più corti i giocatori fanno meno fatica. Nei primi 20-25 minuti col Sassuolo abbiamo sofferto molto, ma era una squadra che stava bene sul pezzo, raddoppiava senza farsi imbucare. Oggi il nostro obiettivo è quello di saper giocare sempre compatti, senza fare corse di 70-80 metri. L'importante è fare tutto da squadra.