Europa League, Vorskla-Arsenal a Kiev: decisione Uefa dopo legge marziale nella crisi Ucraina-Russia
Europa LeagueNiente rinvio: la sfida in Ucraina dell’Arsenal in Europa League si svolgerà regolarmente, ma a Kiev e non a Poltava. La sede dell’FC Vorskla è una delle regioni ora sotto legge marziale dopo la crisi dello stretto di Kerch con la Russia. Il comunicato: “L’Uefa continuerà a monitorare la situazione”
EUROPA LEAGUE, TUTTO QUELLO CHE VI SIETE PERSI DELL’ULTIMO TURNO
La partita tra FC Vorskla e Arsenal, valida per il quinto turno di Europa League, si giocherà regolarmente, ma a Kiev all’Olimpiyskiy Stadium e non al Butovsky Vorskla Stadium di Poltava, una delle regioni ucraine ora sotto legge marziale dopo la crisi con la Russia riaccesa dallo scontro navale avvenuto domenica scorsa nello stretto di Kerch. Il Comitato di Emergenza UEFA, che inizialmente aveva confermato il regolare svolgimento della partita in casa del Vorskla (ma prima dell’effettiva entrata in scena della legge marziale), ha dunque deciso di spostare la sede della gara per ragioni di sicurezza. Il match inizierà, come già previsto, alle ore 18.55. “La UEFA continuerà a monitorare e valutare la situazione della sicurezza in Ucraina nei prossimi giorni - prosegue il comunicato ufficiale -, prima di prendere qualsiasi decisione in merito alla possibile ricollocazione di altre partite”.
Russia-Ucraina, cosa è successo
Le tensioni tra le due nazioni sono riesplose con la “battaglia navale” dello stretto di Kerch, dove tre navi ucraine hanno cercato di attraversare lo stretto che divide il Mare di Azov dal Mar Nero: un importante passaggio strategico occupato dalle forze russe che hanno invaso, e annesso, la Crimea ormai dal 2014. Le due navi militari ucraine e un rimorchiatore sarebbero dunque state speronate dai russi, che avrebbero poi aperto il fuoco ferendo due militari ucraini; Mosca ha dunque posto sotto sequestro le imbarcazioni. La crisi vede scontrarsi i due opposti punti di vista: per la Russia le navi ucraine hanno violato le acque territoriali nazionali, mentre Kiev insiste invece per una violazione del diritto internazionale. La Nato sta con l’Ucraina, stabilendo con un comunicato come non ci sia stata “alcuna giustificazione per l'uso della forza militare da parte della Russia”. La risposta del governo di Petro Poroshenko è allora arrivata con l’introduzione della legge marziale per 30 giorni applicata alle regioni al confine con la Russia e all'area del Mar Nero, e che sancisce di fatto lo stato di guerra. Da qui l’inevitabile decisione di spostare il match di Europa League in una diversa zona della nazione, per ragioni di sicurezza.