Inter in finale di Europa League: dove erano Conte e i nerazzurri nell’anno del Triplete
L’Inter torna a giocarsi una finale europea a 10 anni dalla notte trionfale del Bernabeu. Il 22 maggio 2010 la squadra di Mourinho vinceva la Champions battendo il Bayern Monaco grazie a una doppietta di Milito. Cosa facevano allora i nerazzurri di oggi? C’è chi iniziava a muovere i primi passi nelle giovanili e chi giocava già nei massimi campionati. E Conte? Poche ore dopo quella finale avrebbe iniziato una nuova avventura in panchina
SAMIR HANDANOVIC: 10 anni fa lo sloveno giocava ancora nell’Udinese. Affrontò l’Inter due volte nella stagione del Triplete (due sconfitte e 5 gol subiti). Oggi è il capitano nerazzurro
DIEGO GODIN: nel 2010 il difensore uruguayano aveva appena concluso, a 24 anni, la sua terza e ultima stagione al Villarreal. Ad agosto firmerà con l’Atletico Madrid, dove si trasformerà nello "Sceriffo" insuperabile che vincerà quasi tutto (comprese due Europa League)
STEFAN DE VRIJ: nell’anno del Triplete nerazzurro il centrale olandese giocò la sua prima stagione tra i grandi. Diciassette presenze con il Feyenoord in Eredivisie per l’ex Lazio, che a 18 anni si prese la maglia da titolare dello storico club di Rotterdam
ALESSANDRO BASTONI: dieci anni fa il difensore di Casalmaggiore aveva solo 11 anni e aveva già iniziato la trafila nelle giovanili dell’Atalanta (Foto Instagram Bastoni)
DANILO D’AMBROSIO: l’esterno aveva allora 21 anni e sgroppava sulla fascia destra della Juve Stabia, nella seconda divisione della Lega Pro. Quell’anno i campani vinsero il proprio girone e conquistarono la promozione nella prima divisione della Lega Pro. Le prestazioni di D’Ambrosio convinsero il Toro a puntare su di lui l’estate successiva
NICOLÒ BARELLA: nel 2010 il classe 1997 era un 13enne di belle speranze, che provava a farsi largo nelle giovanili del Cagliari. Esordirà in prima squadra 5 anni più tardi
MARCELO BROZOVIC: dieci anni fa il 17enne centrocampista non era ancora conosciuto come "Epic Brozo" e concludeva la sua prima stagione tra i pro al Hrvatski Dragovoljac, squadra di Zagabria in cui è cresciuto
ROBERTO GAGLIARDINI: nel 2010 il prodotto del vivaio dell’Atalanta (nella foto a destra) aveva da poco compiuto 16 anni. Lavorava per raggiungere la prima squadra, con cui riuscirà a giocare per la prima volta nel 2013 (Foto Instagram Gagliardini)
ASHLEY YOUNG: nel 2009-2010 era ancora un esterno offensivo e giocava nell’Aston Villa. Nove gol in tutte le competizione nella stagione del Triplete nerazzurro. Nel 2011 passerà al Manchester United, dove arretrerà sempre di più il suo raggio d’azione
LAUTARO MARTINEZ: nel maggio 2010 il "Toro" aveva 12 anni. Seguiva il papà Mario nei campi della B Argentina e iniziava a muovere i primi passi nelle giovanili del Liniers di Bahia Blanca. Esordì in prima squadra a 13 anni, in un torneo sub-17. Segnò appena entrato e fu l’inizio di una rapida ascesa che l’avrebbe portato presto a giocare nella nazionale argentina e poi all’Inter. Prima è passato dal Racing di Avellaneda, dove ha giocato proprio con Diego Milito, giustiziere del Bayern a Madrid, nel 2015-2016
ROMELU LUKAKU: 10 anni fa il re dei bomber dell'Inter era un giovanissimo giocatore dell’Anderlecht, reduce da una stagione da 19 gol complessivi. Proprio in quella stagione segnò 4 gol in Europa League, i primi del suo curriculum europeo
CHRISTIAN ERIKSEN: dieci anni fa il 18enne talento danese iniziava a farsi largo nell’Ajax. Proprio nel 2010 farà il suo esordio in Europa League, contro la Juventus
ALEXIS SANCHEZ: nel 2010 il cileno, allora 21enne, era già "Niño Maravilla" con l’Udinese. Cinque gol in 32 partite di Serie A, ma nessuno di questi nella doppia sfida contro l’Inter di Mourinho
DANIELE PADELLI: nel 2010 era il vice di Jean Francois Gillet al Bari. Pochi giorni prima della vittoria in Champions dell’Inter, il portiere farà il suo esordio in Serie A in un Udinese-Bari 3-3. Proprio contro Samir Handanovic, il suo futuro capitano in nerazzurro nella finale di Colonia
ANDREA RANOCCHIA: al Bari c’era anche un giovane Andrea Ranocchia, reduce dalla prima stagione in Serie A al fianco di Leonardo Bonucci. Qualche mese dopo il Genoa si assicurò le prestazioni del difensore, prima di cederlo a gennaio all’Inter
MILAN SKRINIAR: il 22 maggio 2010 il difensore slovacco aveva 15 anni e giocava nelle giovanili dello Zilina. Due anni dopo esordirà in prima squadra a soli 17 anni. Nel frattempo iniziava a mettersi in mostra nelle varie Under della Slovacchia (Foto Instagram Skriniar)
LORENZO PIROLA: il classe 2002 aveva solo 8 anni all’epoca. Giocava nel Missaglia, società nell’orbita dell’Atalanta, ma sognava già l’Inter. Arriverà nelle giovanili nerazzurre nel 2015 (Foto Instagram Pirola)
CRISTIANO BIRAGHI: dall’Inter all’Inter. L’esterno sinistro era già nella Primavera nerazzurra nel 2010. Parteciperà al ritiro del post Triplete, convocato dal successore di Mourinho, Rafa Benitez. E quell’estate segnerà anche un gran gol contro il Manchester City in un’amichevole a Baltimora, scoppiando in lacrime. Dieci anni dopo è tornato "a casa"
ANTONIO CANDREVA: mentre l’Inter vinceva tutto nel magico 2010, Candreva era alla prima esperienza in un grande club. Dopo una prima parte di stagione al Livorno, finì in prestito alla Juve (dall’Udinese) nel mercato di gennaio. Segnò anche due gol in bianconero, poi in estate venne ceduto al Parma
VICTOR MOSES: nel maggio 2010 l’esterno aveva 19 anni. Giocava nel Wigan, dove era arrivato a gennaio dal Crystal Palace. Ed era un giovane prospetto della nazionale inglese: proprio quell’estate scenderà in campo con l’Under 21 dei tre Leoni, unica presenza dopo aver giocato nell’Under 16, 17 e 19. Due anni dopo sceglierà la Nigeria
STEFANO SENSI: il centrocampista non aveva ancora 15 anni quel 22 maggio 2010. Mentre l’Inter alzava al cielo la terza Champions della sua storia, lui era nelle giovanili del Rimini. Poche settimane dopo passò al Cesena, mentre risalgono al 2012 le prime presenze con le varie Under azzurre
BORJA VALERO: dieci anni fa il centrocampista cresciuto nel Real Madrid aveva 25 anni. Nel 2009-2010, dopo l’esperienza in Inghilterra al West Bromwich, era tornato in Spagna: una stagione al Maiorca, prima del passaggio al Villarreal l’estate successiva
LUCIEN AGOUMÉ: il talento messosi in mostra con la sua Francia al Mondiale Under-17 del 2019 aveva solo 8 anni nella stagione del Triplete interista. La sua carriera giovanile sarebbe iniziata tre anni più tardi, nel Clemenceau-Besançon
SEBASTIANO ESPOSITO: un altro "millenial" che nel 2010 vedeva Milito abbattere il Bayern in finale di Champions, sognando un giorno di fare altrettanto. Magari proprio all’Inter. Dieci anni fa non aveva ancora 8 anni, ma le sue qualità erano già evidenti. Lo notò il Brescia un anno dopo, ammirandolo in un’amichevole tra due club locali di Castellamare. Dal Brescia ai nerazzurri: prima le giovanili, poi la stagione in prima squadra con Conte (Foto Instagram Esposito)
MATIAS VECINO: non è a Lisbona per via di un infortunio al menisco, ma una partita in questa Europa League, l'andata dei sedicesimi con il Ludogorets, l'ha giocata. E nel 2009-2010 che faceva? A 18 anni aveva disputato la sua prima stagione nelle giovanili del Central Español di Montevideo. E pochi mesi dopo si sarebbe messo in mostra al campionato sudamericano Under 20 con l'Uruguay
ANTONIO CONTE: nel corso della stagione 2009-2010 l'allora 41enne allenatore si era dimesso dall’Atalanta ed era in attesa di una nuova chiamata. Che arrivò poche ore dopo il trionfo dell’Inter in Champions. Il 23 maggio, infatti, il retrocesso Siena lo ingaggiò per tornare in Serie A
STEVEN ZHANG: e il presidente dell’Inter? Nel 2010 aveva 19 anni e da quattro si era trasferito negli Stati Uniti. All’epoca del Triplete nerazzurro frequentava la Mercesburg Academy (nella foto da mercesburg.edu), prestigioso college in Pennsylvania, dove si sarebbe diplomato a pieni voti nel 2011
GIUSEPPE MAROTTA: quando l’Inter vinse il Triplete l’attuale amministratore delegato nerazzurro era un dirigente in ascesa, reduce da un'impresa indimenticabile con la Sampdoria. Grazie anche alle intuizioni dell’allora direttore generale blucerchiato, Cassano e compagni raggiunsero il quarto posto e si qualificarono ai preliminari di Champions. Pochi giorni prima della finale di Madrid Marotta si dimise: ad attenderlo c’era la Juventus, dove con Conte, dal 2011, costruirà le basi dei successi futuri dei bianconeri
GABRIELE ORIALI: chiudiamo con l’unica persona presente il 22 maggio 2010 e il 21 agosto 2020. Dirigente accompagnatore di Mourinho nella notte di Madrid e, dieci anni dopo, team manager con Antonio Conte. Sperando per i nerazzurri che il risultato sia il medesimo...
