Siviglia-Inter, le chiavi tattiche della finale di Europa League

Europa League

Dario Pergolizzi

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Contro la qualità del palleggio della squadra di Lopetegui, gli uomini di Conte dovranno essere ordinati e decisi per non lasciare il controllo della partita al Siviglia. Calcio d'inizio alle 21, diretta su Sky Sport Uno e Sky Sport Football

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L’Inter torna a disputare una finale europea a dieci anni dall’ultima volta, dopo un percorso più che convincente nella fase a eliminazione diretta. Di fronte troverà il Siviglia, una squadra che non solo è la regina della competizione dal punto di vista delle vittorie, ma è anche uno dei progetti tattici più convincenti della stagione. Si tratta di due squadre ambiziose nella costruzione delle occasioni, anche se in maniera molto differenti. Come le precedenti squadre di Lopetegui, il Siviglia è molto fluido, pur mantenendo dei riferimenti evidenti in alcune individualità, e basa la sua produzione offensiva soprattutto sull’utilizzo dell’ampiezza. È un avversario da non sottovalutare per l’Inter di Conte che, nonostante l’ottima prova dal punto di vista difensivo (specialmente nel pressing alto) contro lo Shakhtar, dà il suo meglio quando riesce a non farsi schiacciare e a tenere il controllo del possesso.

 

L’uso dell’ampiezza del Siviglia

Lopetegui ha costruito una squadra che nelle rotazioni posizionali ricorda abbastanza la sua Spagna, secondo il principio “7 fuori 3 dentro”, che prevede il mantenimento di una struttura perimetrale composta da sette giocatori all’interno della quale se ne muovono tre di supporto per far progredire l’azione e coadiuvare il palleggio. Il senso di questa disposizione tattica è quello di dare ai giocatori dei riferimenti immediati sull’esterno, così da garantire una copertura costante dell’ampiezza, e delle soluzioni di passaggio pur mantenendosi sempre in movimento e scambiandosi di posizione. Le caratteristiche di Ever Banega trovano terreno fertile in questo ecosistema grazie alla sua capacità di riconoscere gli spazi, leggere i movimenti dei compagni e toccare la palla con eleganza, portandola, muovendola corta o cambiando lato per pescare l’esterno sulla fascia opposta.

 

Ed è proprio Banega ad avere un’importanza fondamentale per il funzionamento delle combinazioni di fascia. Quando il Siviglia costruisce dal basso, l’argentino si abbassa alla sinistra dei due difensori centrali formando una linea a tre e consente a Reguilon di avanzare prendendo campo, ma non è raro vederlo battere la fascia anche in zone più avanzate, in sovrapposizione o a supporto per la transizione. Fernando e Jordan, gli altri due centrocampisti, in queste fasi agiscono sostanzialmente come una coppia. Per consentire l’avanzata di Reguilon a sinistra e Navas a destra, sono importanti i movimenti dei due esterni d’attacco, Ocampos e Suso, che devono stringere la loro posizione al momento giusto; ma anche En-Nesyri, punta marocchina arrivata a gennaio dal Leganes, ha la tendenza a defilarsi molto, soprattutto a sinistra, per sovraccaricare il palleggio laterale e creare spazi al centro che vengono attaccati dai compagni. 

banega

Lo stile offensivo dei due terzini di Lopetegui è diverso: Jesus Navas, nonostante l’età, fa parecchio movimento, ha un approccio diretto e forse più individualista, Reguilon è rapido e propositivo ma più incline al fraseggio coi compagni. Entrambi agiscono sostanzialmente come se fossero dei quinti di centrocampo, ma di base il Siviglia parte da una linea difensiva a 4, dunque gli spazi che lasciano alle loro spalle possono essere sfruttati dall’Inter in transizione, anche se i centrali di Lopetegui sono ormai abituati a uscite coraggiose per compensare, e anche i mediani danno un discreto apporto.

 

Una bella prova per il pressing dell’Inter, ma non solo

Considerando la fluidità del Siviglia, un tema chiave della sfida sarà la capacità dell’Inter di adattarsi agli scambi di marcatura e ai tempi di pressione. Nelle ultime uscite Conte ha di fatto stravolto la catena di destra rispetto al resto della stagione, con Godin preferito a Skriniar e D’Ambrosio al posto di Candreva. Dalla sinistra del Siviglia potrebbero arrivare le azioni più creative, dunque non sarebbe strano vedere un sistema di pressing simile a quello visto contro lo Shakhtar: Barella a uscire in prima linea insieme agli attaccanti, questa volta invece che contro il terzino sinistro avversario, per contrastare l’abbassamento di Banega, mentre D’Ambrosio potrebbe stare più bloccato per controllare le salite di Reguilon. Con gli altri due centrocampisti di Conte sui corrispettivi avversari, l’Inter potrebbe avere teoricamente un vantaggio nelle uscite in pressing, dato che si formerebbero una serie di accoppiamenti naturali, senza necessità di elaborate scalate per contrastare lo scaglionamento del Siviglia. 

intervsshakhtar

Il pressing dell’Inter contro lo Shakhtar, con Barella a innescarsi sul passaggio verso il terzino sinistro. Contro il Siviglia, in quella posizione in avvio azione potrebbe esserci Banega.

 

La squadra di Lopetegui muove però il pallone molto meglio dello Shakhtar e inoltre la mobilità dei tre giocatori offensivi, anche in appoggio, dovrà essere adeguatamente contrastata dal trio Godin-De Vrij-Bastoni, ma anche supportata a dovere dai centrocampisti per assorbire gli inserimenti.

 

Dopo una serie di prestazioni convincenti, Barella potrebbe essere chiamato a confrontarsi con un avversario di un altro livello come Banega, particolarmente complicato da contenere. Certo, c’è sempre la possibilità che Conte scelga diversamente, magari alzando il quinto di destra e abbassando l’ex Cagliari in corrispondenza di Reguilon; di sicuro si tratta di una sfida stimolante da preparare in termini di organizzazione senza palla.

 

L’Inter dovrà però cercare di non limitarsi a mettere in crisi la costruzione avversaria: il percorso avuto in questa stagione, sia in campionato che in coppa, meriterebbe una chiusura degna delle migliori intenzioni del suo allenatore, e dunque è lecito aspettarsi che il palleggio nerazzurro non si fermi proprio sul più bello, e che Lukaku e Lautaro vengano sfruttati adeguatamente per ingaggiare duelli o per impegnare Koundé e Carlos, una coppia ben assortita e abituata a giocare sul filo del rasoio, ma che potrebbe patire il confronto.

 

Un altro elemento che potrebbe essere decisivo nello sviluppo della partita è la possibilità di Lopetegui di inserire dalla panchina soluzioni differenti, per temperamento e caratteristiche, come Munir o De Jong, subentrati con profitto contro lo United e che hanno consentito al Siviglia di compattarsi definitivamente e non concedere più nulla. Ma Lopetegui ha a disposizione anche soluzioni interessanti come Oliver Torres o Franco Vazquez; insomma, rispetto a Conte, forse, potrebbe variare di più a gara in corso.

 

Fatta eccezione per i tentativi di integrazione di Eriksen e qualche esperimento di rotazione con la coppia di centrocampisti in costruzione, Conte non ha ritoccato molto nel corso della stagione. Come la sua storia ci insegna, il suo metodo di allenamento è incentrato sull’ottimizzazione totale del sistema scelto, una volta trovata continuità di interpretazione. Sotto questo punto di vista, Lopetegui è forse più imprevedibile e nella singola gara potrebbe sorprendere con qualche soluzione particolare. Il recupero di Sanchez, in questo senso, è molto utile poiché il cileno ha dimostrato di poter dare delle sterzate nette all’andamento delle partite. Infine, un giocatore come Eriksen dalla panchina, nonostante tutto, rimane un lusso per pochi.

 

Conte cercherà di portare a casa la sua prima finale europea in maniera coerente con la sua identità e col suo percorso stagionale, ma dovrà essere sensibile nel cogliere gli eventuali momenti chiave della partita, perché l’avversario, probabilmente, lo sarà.