Milan-Celtic, Pioli: "Sono emozionato, torno dopo 18 giorni lunghissimi"

Europa League

L'allenatore alla vigilia della sfida contro il Celtic: "Sono emozionato, dopo la notizia della negatività al Covid non ho dormito. Sono stati 18 giorni lunghissimi ma, grazie alla tecnologia è come se fossi stato sempre al fianco della squadra. Lo smart working nel calcio non funziona, a casa ho faticato molto di più. Dobbiamo sempre cercare di essere pericolosi, ma capendo i momenti della partita. Celtic partita difficile, ma fondamentale per raggiungere il primo obiettivo"

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Stefano Pioli è guarito dal coronavirus e, dopo tre partite, è pronto a rientrare in panchina. Lo farà in occasione della partita che il suo Milan affronterà contro il Celtic in Europa League, gara che l'allenatore rossonero ha presentato in conferenza stampa.

 

Sei emozionato per essere tornato?

"Sì, mi è mancato molto tutto questo. Sono stati appena 18 giorni, ma lunghissimi. Quando mi hanno comunicato la negatività ho fatto fatica a prendere sonno, perché ero felicissimo. Devo ringraziare le tecnologie che abbiamo, gran parte dello staff non era a Milanello ma abbiamo potuto lavorare anche a distanza. Ringrazio i tifosi e la squadra per il supporto. E ringrazio anche chi mi ha sostituito, Bonera è un ragazzo intelligente e farà tesoro di quest'esperienza. Sono stato fortunato, ho avuto pochi sintomi. Ma dobbiamo mantenere alta la guardia, potremo abbassarla solo quando ci sarà un modo per debellare questo contagio".

 

Il Milan ultimamente sta provando anche a gestire le gare oltre ad aggredire sempre l'avversario?

"Sì, credo che sia corretto. Vogliamo sempre fare la partita, deve essere il nostro modo di interpretare le gare. Non dobbiamo smettere di farlo, ma bisogna anche imparare a capire i momenti della partita. Abbiamo trovato anche avversari molto forti, quando c'è il momento di soffrire bisogna farlo e la squadra lo sta facendo molto bene. Ciò non toglie che dobbiamo sempre cercare di essere pericolosi, abbiamo le qualità per farlo".

 

L'idea della videochiamata dopo Milan-Fiorentina da chi è partita?

"Stando a casa ho fatto tutto il necessario per stare vicino alla squadra, quindi l'ho fatta per congratularmi con tutti per il lavoro svolto. Mi sembra opportuno continuare questo rapporto. Lo smart working non funziona però, ho lavoro molto di più da casa che al campo. Ho visto tutti gli allenamenti, ma una cosa è sentirli i giocatori e un'altra è vederli da casa".

Capello ti ha definito un signor allenatore. Ti ritieni orgoglioso?

"Non possono che farmi piacere questi complimenti, è sempre gratificante quando ti riconoscono certe qualità. Ma so che nel nostro modo bisogna sempre dimostrare e mettersi in discussione".

 

Cosa pensa della situazione che c'è in Scozia, con le proteste al Celtic Park contro l'allenatore?

"Ho stima e rispetto per il mio collega Lennon, so che sta facendo un buon lavoro. Succede nel nostro ambiente di avere questi momenti, ma il Celtic ha fatto sempre ottime prestazioni. Per questo ci aspettiamo un avversario determinato a dimostrare il suo valore. Siamo vicini alla qualificazione ma non l'abbiamo ancora conquistata, quindi questa gara sarà da affrontare con il massimo impegno".

 

Come pensi che il Celtic reagirà a queste contestazioni?

"Sono situazioni che fanno parte del calcio, possono succedere. Ma in questi casi le squadre trovano maggiore determinazione e volontà, quindi noi dovremo essere preparati".

 

Quanto è cresciuta in personalità questa squadra?

"Sicuramente è più consapevole delle proprie qualità, le prestazioni e i risultati hanno dato convinzione. Siamo cresciuti tanto, ma sappiamo di avere ancora ampi margini di miglioramento".

 

In cosa può ancora migliorare il Milan?

"Guardando la partita in tv, ho avuto modo di vedere anche la nostra tattica con una visuale anche migliore rispetto alla panchina. Capisco un po' di più chi critica guardando la tv, perché sembra tutto più facile e qualche errore fai più fatica a sopportarlo. In panchina sono più propositivo, a casa ero più nervoso. Ma le prestazioni sono state positive, contro avversari importanti. Poi, chiaramente, abbiamo avuto qualche difficoltà, ma abbiamo approfondito le prestazioni per vedere dove migliorare, come continueremo a fare".

 

Ci sarà turnover visti i tanti impegni?

"Abbiamo iniziato un periodo di 30 giorni con 10 partite, la fatica si farà sentire. Ma giocando da squadra possiamo sentirla meno e recuperare di più. Continuerò a fare dei cambi, per mantenere alto il livello di performance a livello tecnico e tattico. Ho gli uomini per essere sempre competitivo. Stringiamo i denti, mancano ancora tante partite e quella col Celtic è fondamentale per raggiungere un obiettivo che abbiamo in testa".

 

Bennacer e Castillejo ci saranno? Ibra e Leao possono rientrare con la Samp?

"L'allenamento è andato bene e Bennacer e Castillejo sono a disposizione. Ibra e Leao li valuteremo giorno dopo giorno, ma forse per la gara con la Samp è ancora troppo presto".

 

In attacco siete corti senza un vice-Ibra?

"Già la vita è così complicata e difficile, non fatevi venire ansie inutili. Quando ci sono più defezioni, qualsiasi reparto può andare in difficoltà. Ma ho i giocatori per mettere in campo una squadra competitiva, ho fiducia nei miei ragazzi, anche nei giovani Colombo e Maldini".

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Qual è il bilancio di quest'inizio di stagione in Europa League?

"Abbiamo fatto buone prestazioni. Si tratta di una competizione difficile, ma stiamo andando bene".

 

Come ti stai ambientando in Italia?

"L'inserimento procede bene, l'Italia è simile al Portogallo. La squadra poi mi ha accolto bene e i primi mesi al Milan sono stati molto positivi".

 

Cosa pensi del Celtic?

"Una grande squadra, con una storia importante a livello europeo. Sarà una gara difficile, avranno grandi motivazioni per superare questo momento difficile".

 

Quanto ti sta aiutando la squadra ad ambientarti?

"Devo dire che il 90% dell'aiuto arriva dalla squadra. Ho voglia di giocare e allenarmi, ma i miei compagni mi hanno aiutato non solo per la lingua, ma anche per conoscere la città. Tutto il club, non solo i giocatori, mi sta aiutando ed è stato fantastico con me".

 

Cosa pensi del calcio italiano?

"Da quando sono qua ho visto delle differenze a livello atletico e soprattutto tattico. Quando sarò migliorato, certamente saprò dare di più e avrò più spazio. L'allenatore ci aiuta molto e c'è un grande rapporto non solo con lui, ma anche con i miei compagni di squadra".

 

Sta aumentando la consapevolezza di poter fare meglio sia in Italia che in Europa?

"È una filosofia nel quotidiano, vogliamo lavorare ogni giorno per la partita che sta per arrivare. Vogliamo affrontarle tutte al massimo, anche questo fa il successo della squadra. Spero che riusciremo a ottenere grandi risultati".

 

Potete vincere l'Europa League?

"Il Milan ha una grande storia, anche in Champions. L'obiettivo della squadra è sempre quello di vincere, ma dobbiamo mantenere sempre i piedi per terra. Con quest'atteggiamento possiamo fare bene".

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