Dal fallimento alla finale... Simply the best

rangers

Filippo Benincampi

I Glasgow Rangers sono passati in 10 anni dal fallimento a una finale di Europa League (ore 21 contro l'Eintracht Francoforte, diretta Sky Sport Uno, in streaming su NOW e in chiaro su TV8). La storia di un club e una città speciali: il tutto sulle note di Tina Turner, quel "Simply the best" che accompagna chiunque entri in campo con questa maglia

EINTRACHT-RANGERS LIVE

VIDEO. IL CAMMINO VERSO LA FINALE

Vivere a Glasgow non è semplice. Lo dimostra l’aspettativa di vita delle persone, la più bassa di tutto il Regno Unito. Il famoso “effetto Glasgow”, studiato in profondità nelle facoltà di scienze sociali del paese. Una città che oggi è diversa da come viene raccontata. Vivace, irriverente, rivoluzionaria. All’avanguardia nelle istanze ambientaliste, LGBTQ+ friendly in tutto il centro e non in una zona appositamente dedicata, e in prima fila nella lotta al virus del bullismo giovanile. Da uno studio condotto dalla Glasgow University, il 94% degli studenti trova la città il luogo ideale per affacciarsi alla vita adulta. L’elemento di continuità tra il vecchio e il nuovo, quello che non passa mai di moda, è il football. Che come in pochi altri posti al mondo divide la città in due metà diametralmente opposte: i Rangers, gli unionisti fedeli alla Corona, e il Celtic, legati alle radici irlandesi dei propri antenati, indipendentisti e di fede cattolica.

Living Hell

Il dominio assoluto delle due squadre in Scozia è piuttosto noto. Non è un caso che un elemento di unione, rarissimo bisogna dire, sia la volontà di entrambe di essere ammesse alla English Premier League, ipotesi finora snobbata dagli inglesi perché “è meglio non mescolare troppo”. Magari il destino dei Rangers sarebbe stato diverso nel 2012 quando la Scottish Football Association dichiara nel giorno di San Valentino l’entrata del club in amministrazione controllata. Il preludio alla cancellazione dei Rangers dalla cartina geografica calcistica. Da campioni di Scozia ai campi fangosi della quarta divisione. Un abisso tormentato dal successo incontrollato dei rivali, quasi annoiati dall’assenza del loro alter ego ma mai sazi quando si trattava di alzare i trofei. Se per i tifosi del Celtic, Parkhead è da sempre “Paradise”, Ibrox dal nulla diventa un “Living Hell”, un inferno dove giocano semiprofessionisti nel giorno libero settimanale. 

Charles Green, a capo della cordata che nel 2012 rilevò il club dopo il fallimento: dietro di lui la scritta "lo spirito continua a vivere"
Charles Green, a capo della cordata che nel 2012 rilevò il club dopo il fallimento: dietro di lui la scritta "lo spirito continua a vivere"

Vanno via i campioni, restano le persone

E resta l’immancabile “Simply The Best” della leggendaria Tina Turner, colonna sonora di ogni ingresso dei giocatori dei Rangers in ogni categoria, d’inverno o in primavera. Cantato a squarciagola da tutto il quartiere di Govan, non il posto più gradevole per una passeggiata serale ma casa dei Gers, nonché luogo di nascita dello scozzese più famoso del calcio: Sir Alex Ferguson

357, Shieldhall Road a Govan: dove sarebbe nato Sir Alex Ferguson
357, Shieldhall Road a Govan: dove sarebbe nato Sir Alex Ferguson

Le tradizioni non si cambiano. Anche se non suona più l’inno della Champions League, anche se la squadra non gioca più in Premiership. La moquette all’ingresso principale, i corridoi angusti, le chiavi del cancello vicino al contatore dell’impianto elettrico. Anche nei momenti più complicati, tutto è rimasto lì. Dove Jimmy Bell per 30 anni ha preparato le maglie dei giocatori, custodito i loro segreti, condiviso i loro sogni. 

jimmy bell

Addio Jimmy Bell

A due giorni dalla semifinale contro il Lipsia, Jimmy se ne va. Fa una corsa per arrivare in tempo in Paradiso per aiutare i Rangers dall’alto: 3-1 e prima finale europea in 14 anni, la prima dopo il fallimento. Glen Kamara gli dedica il gol, tutto Ibrox batte per lui. 

Kamara bacia la fascetta del lutto al braccio dopo il gol al Lipsia in semifinale
Kamara bacia la fascetta del lutto al braccio dopo il gol al Lipsia in semifinale

Che poi il senso è tutto lì. In uno stadio che canta dimenticando problemi, frustrazioni, affanni della vita di tutti i giorni. Come scriveva Nick Hornby in “Febbre a 90”, “se non ci fossero i tifosi a chi fregherebbe nulla del calcio?” Da questa prospettiva il risultato finale ne esce totalmente ridimensionato, annichilito dalla grandezza dei sentimenti. Perché l’importante è esserci come scrive questo papà a suo figlio.

lettera tifoso

“Caro Ewan,
non posso credere cha andrai a Siviglia. Quante partite, anche nelle categorie inferiori, abbiamo visto insieme! Il biglietto per la finale di Europa League non è altro che ciò che meriti per essere stato sempre un grande tifoso del nostro grande Club. Per favore accetta questi soldi per pagarti il viaggio.
Qualunque sia il risultato, sono sicuro che avrai dei ricordi che rimarranno per sempre.

Sono fiero di te figlio mio,
divertiti e stai attento!

Con amore,
Papà”


Concetti semplici, eterni e riassumibili in una sola parola: football. Quello vero.