Roma-Sheriff, Mourinho: "Aspettative? Sono abituato. Sul rinnovo ho idee chiare"

ROMA

La Roma, già qualificata e quasi sicura del playoff, affronta in casa lo Sheriff Tiraspol per l'ultima partita del girone. Mourinho vuole serietà: "Serve rispetto per i tifosi e per il calcio, dobbiamo vincere e vedere quello che succede". I problemi dall'infermeria sono sempre tanti: "Mancini è out e Kumbulla ancora non ce la fa, spero in un difensore per gennaio. Tanti giocatori avranno però l'opportunità di mettersi in mostra". Sul rinnovo: "Non ho bisogno di pensare a nulla..."

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La Roma affronta lo Sheriff per chiudere il girone di Europa League. Dopo il pareggio con il Servette nell'ultimo turno i giallorossi sono quasi condannati al secondo posto e al playoff, ma Josè Mourinho non vuole che venga allentata la tensione. Ecco le sue parole ai microfoni di Sky Sport:

Con quale spirito vivrete l'ultima serata dei gironi?
"Divertendo la gente giocando seriamente anche se abbiamo poche possibilità di finire i primi. Ci vuole rispetto per i tifosi e per il calcio, non si può mai sapere cosa accade nello sport. Lo Slavia è più forte del Servette, ma magari non vince. Dobbiamo essere positivi, faremo cambi obbligatori e si aprono opportunità per altre persone come Belotti. Dobbiamo vincere".

 

Con la squalifica di Ndicka e l'infortunio di Smalling, Kumbulla può giocare?

"No, nessuna possibilità, magari potrà tornare in panchina col Napoli per gli ultimi dieci minuti. Inoltre anche Mancini è infortunato e domani non ci sarà".

 

Per Dybala anche non c'è pace...

"Lo scorso anno ha fatto un numero di partite molto alto rispetto ai suoi ultimi anni con la Juve. Preferisco dire che sono un allenatore fortunato ad averlo, anche se ci mancherà molto per il nostro gioco offensivo e contro avversari di alto livello. Quando tornerà saremo più bravi e sorrido pensando a questo".

 

Ha detto che la squadra che scenderà dalla Champions si dovrà preoccupare di voi nel playoff...
"E noi ci preoccuperemo di lei. Tutti guardano alla Roma con rispetto. Scendono squadre importanti dalla Champions, penso al Benfica. Lo scorso anno abbiamo già giocato contro squadre da Champions come la Real Sociedad, finita prima nel girone dell'Inter, e Bayer Leverkusen ora in testa alla Bundesliga. Nessuno ci ha dato credito, speriamo anche quest'anno di essere pronti a queste sfide senza infortuni".

Sarri si è sfogato per le alte aspettative in casa Lazio. Alla Roma come si vivono?

"Qualche volta sorridendo, qualche volta lavorando e tante volte non capendo il perché. La mia storia però è fatta di aspettative alte, la passione che la Roma genera e anche l'anti-romanismo hanno quest'esigenza massimale, ma non è un problema. L'unica aspettativa è vincere domani e penso che lo faremo".

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"A gennaio spero di avere un centrale, gioca Sanches"

L'emergenza difensiva è un tema anche durante la conferenza stampa: "Probabile che giocheremo a quattro dietro con Celik e Karsdorp sullo stesso lato". I pochi difensori preoccupano Mourinho non solo in vista di domani, ma anche per il lungo periodo: "Ndicka andrà via (Coppa d'Africa,ndr), Smalling a gennaio non ci sarà, Kumbulla torna da un lungo infortunio. Spero di avere un difensore nel mercato di gennaio, la nostra realtà è diversa da quella del City che paga Phillips 80 milioni e poi lo caccia. Non credo ci sarà più di un arrivo anche se mi piacerebbe, dovremo poi fare anche spazio in lista nel caso". Sulla formazione di domani: "Sanches sarà titolare, ha lavorato molto ultimamente e ha un po' paura di nuovi infortuni, spero possa aiutarlo l'emozione della partita. Mancini recupera per Bologna, ha un problema ma non si tira indietro perché gli fa male un'unghia. Per Spinazzola e Azmoun speriamo". Immancabile la domanda sul rinnovo: "Io non ho bisogno di pensare al futuro, nella mia testa è tutto molto chiaro. Io ringrazio i tifosi per l'affetto, mi fa emozionare e mi rende orgoglioso, ma in campo si urla per la squadra e per i giocatori, non mi piace tanto se lo si fa per me". Anche un simpatico retroscena sul "pizzino" contro la Fiorentina consegnato a un raccattapalle: "Spesso, quando mio padre allenava e io ero raccattapalle, facevo spesso lo stesso. Poi ho iniziato ad aggiungere qualcosa di mio in più...", ha scherzato tra le risate dei presenti.

Aouar: "So che devo fare meglio"

Assieme a Mourinho, ha parlato anche Houssem Aouar in conferenza stampa: "È la prima volta che sono lontano da Lione. So che devo imparare. Adesso è difficile per me, so di aver fatto due partite male a Praga e a Ginevra. Con umiltà devo dimostrare al mister che posso fare di più. Sono fiducioso, a partire da domani". Le differenze tra campionato francese e italiano sono evidenti: "Qui è più tattico e tecnico, quello francese ha più intensità ed è più fisico. Spero che in futuro diventerò un buon giocatore nel calcio italiano". Il rapporto con Mourinho non è compromesso dal minutaggio ridottosi drasticamente: "ll mister è una persona vera. Io parlo tanto con lui e mi aiuta molto a imparare a giocare con la squadra, giocare un calcio differente, però mi piace questo, mi piace la sua mentalità vincente".