Dopo i gravi episodi di razzismo dello scorso 14 ottobre, durante la partita di Sofia contro l'Inghilterra, arrivano le sanzioni per la Federazione bulgara. La Commissione Disciplinare della UEFA ha disposto una partita a porte chiuse (un'altra scatterà se vi saranno episodi analoghi), l'obbligo di divulgare il messaggio "No al razzismo" e due multe per un totale di 85.000 euro
Tra saluti nazisti, "buu" e lancio d'oggetti, in Bulgaria-Inghilterra era successo di tutto lo scorso 14 ottobre: la partita, valevole per qualificazioni europee, era stata sospesa due volte per poi terminare con il risultato di 0-6. Prima del match anche il decesso di un 32enne tifoso inglese in circostanze ancora da chiarire. L’UEFA, che aveva ufficializzato l’apertura di procedimenti disciplinari a seguito del match, ha preso la sua decisione attraverso la Commissione Disciplinare, Etica e di controllo:
1. La Bulgaria giocherà a porte chiuse la prossima partita del girone di qualificazione a Euro2020: 17 novembre contro la Repubblica Ceca.
2. Previsti poi 2 anni di sospensione cautelare: in caso di episodi analoghi, ci sarà un'altra partita a porte chiuse. Nelle prossime 2 gare che giocherà in casa (competizioni UEFA), la Federazione bulgara dovrà esporre uno striscione con la scritta "NO TO RACISM".
3. Multa alla Federazione bulgara di 75.000 euro per comportamento razzista dei suoi tifosi e il lancio di oggetti.
4. Multa di 10.000 euro per i fischi durante l'esecuzione dell'inno nazionale inglese; 5.000 ne pagherà invece la Federazione inglese per gli stessi motivi.
La Bulgaria ha dunque evitato di essere espulsa dal torneo e sarà sotto osservazione per due anni. Ricordiamo che il primo ministro della Bulgaria aveva chiesto le immediate dimissioni del n.1 della Federcalcio bulgara dopo la partita. E Borislav Mihaylov, presidente della Federazione, aveva poi lasciato l'incarico. Successivamente la stessa scelta era stata fatta dal CT Krasimir Balakov.