L'arbitro italiano è stato costretto a interrompere il gioco durante la partita valida per le qualificazioni a Euro 2020 a causa degli ululati razzisti nei confronti dell'attaccante della Real Sociedad. Tutto a poche settimane dai fatti di Sofia
Il razzismo torna a macchiare gli incontri tra le nazionali: è successo nel corso di Romania-Svezia, valida per le qualificazioni a Euro2020, e la vittima questa volta è Alexander Isak. L'attaccante della Real Sociedad, entrato in campo al 78' al posto di Berg, è stato bersagliato di fischi e ulultati provenienti da un settore dell'Arena Nazionale di Bucarest, da cui in precedenza erano stati lanciati anche petardi e razzi.
Ad affrontare il problema seguendo le indicazioni fornite agli arbitri in casi del genere è stato Daniele Orsato, che ha deciso di interrompere la gara; anche l'annuncio dello speaker non è stato accolto positvamente dal pubblico, che ha iniziato a fischiare, ma va detto che nei minuti finali del match, dopo la sospensione, non sono stati registrati altri episodi del genere.
La Svezia è anche riuscita ad imporsi per 2-0, strappando il pass per l'Europeo (secondo posto dietro la Spagna). Molto bello anche quanto successo al fischio finale, quando tutti i compagni di squadra di Isak si sono precipitati da lui per abbracciarlo.
Il precedente
Come detto, non è la prima volta che le Nazionali fanno parlare di sè per episodi di razzismo. Lo scorso 15 ottobre la Romania aveva giocato contro la Norvegia a porte chiuse a causa di quanto accaduto nel match precedente contro la Spagna, con cori xenofobi intonati da una parte del pubblico romeno ai danni della minoranza ungherese. Gli incidenti di Bucarest, dal canto loro, si verificano poche settimane dopo gli episodi in Bulgaria durante la partita con l'Inghilterra. Fatti che hanno perfino portato alle dimissioni dei massimi livelli della federazione bulgara.