Il Ct della Nazionale in conferenza stampa alla vigilia di Italia-Armenia: "L'obiettivo iniziale non erano le 10 vittorie, ma riavvicinare la gente: bravi i ragazzi". Poi aggiunge: "Abbiamo ancora delle lacune. Lunedì gioca Chiesa"
L'Italia si prepara a chiudere il girone di qualificazione a Euro 2020. Un posto per il prossimo Campionato Europeo gli azzurri ce l'hanno già in tasca ma, dopo le 9 vittorie conseguite, hanno l'obiettivo di fare en plein. Mancini, nella conferenza stampa di vigilia alla sfida con l'Armenia, sottolinea le ambizioni dell'Italia e i primi risultati raggiunti: "Ringrazio Sacchi per i complimenti. Non mi aspettavo di vincere 10 partite, ma mi aspettavo la qualificazione - dice il Ct -. L'obiettivo non era quello di vincere subito, ma riportare la gente vicino alla Nazionale: rimettere i giocatori al servizio dell’Italia. Costruire un gioco vincente perché poi i risultati sarebbero stati naturale conseguenza. E in questo i ragazzi sono stati molto bravi. Quando spiegai alla squadra il mio progetto dissi: «serve fare qualcosa di diverso, serve gestire la partita, serve recuperare palla alta».. Il resto lo hanno fatto loro, con un buon feeling tecnico e una grande capacità di fare gruppo". Il Commissario Tecnico, nonostante gli elogi, punta sempre a migliorare: "Abbiamo ancora delle lacune - aggiunge -, ad esempio abbiamo difeso troppo bassi dopo il 2-0 in Bosnia e non va bene. L'Armenia? Non è importante chi abbiamo di fronte: dobbiamo giocare oramai con la nostra identità a prescindere dal valore dell’avversario. È una questione di mentalità. La squadra, comunque, mi ha sorpreso. Credevo di trovare una identità tra marzo e aprile. Invece no, hanno colto l’occasione subito. Quando servirà diramare i 23.... servirà andare in conclave". Ad ospitare Italia-Armenia sarà il Barbera di Palermo. "È un piacere essere qui, Palermo merita la Serie A per pubblico e città - conclude, prima di fornire qualche indicazione sul possibile 11 titolare -. Chiesa è uno di quelli che giocherà sicuro. Poi c'è un po' di stanchezza, qualche cambio lo faremo. Non ci giochiamo niente, ma abbiamo motivi per far bene: fare gol, difendere bene, costruire gioco".