Geyser Sound, il coro dei tifosi dell'Islanda agli Europei 2016. VIDEO

Europei

Alfredo Corallo

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Nella settimana che Sky Sport Uno dedica a Euro 2016 torniamo con la memoria alla travolgente "haka" degli islandesi che accompagnò le imprese della sorprendente Nazionale di Lagerback e capitan Gunnarsson. "Copiata" per prima dagli stessi francesi padroni di casa e in seguito dai tifosi di tante squadre, anche in Italia. Ma in realtà il "Geyser Sound" non sarebbe nato in Islanda...

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"Spartani: onorate gli scudi!". Fu l'esortazione di Leonida I a generare quel grido ("Hùh!") che diventerà tanto caro agli islandesi. Ardeva l'estate sulle Termopili, nel 480 avanti Cristo, come nell'indimenticabile giugno francese dei vichinghi a Euro 2016. E divampava il caldo anche sui preliminari di Europa League, il 17 luglio del 2014, quando i tifosi dello Stjarnan rimasero ipnotizzati dalla coreografia dei colleghi del Motherwell, scozzesi come l'attore Gerard Butler, che nel 2007 interpretò il re greco nel film "300" ispirando di fatto ai suoi connazionali quel magico ritmo di tamburi, urla e battito di mani cadenzato sulle note di "Since I Was Young". Così, dalla Scozia il coro fu esportato nell'Isola di ghiaccio, eseguito per la prima volta dai supporter dello Stjarnan nei playoff contro l'Inter di Icardi e Mazzarri. Già, i nerazzurri vincono 3-0, ma il più contento quella sera è un islandese, seduto sugli spalti, tale Jóhann Bianco, uno dei capi del tifo organizzato della Nazionale, che decide di portare la danza al "Tólfan" (la frangia chiamata del Dodicesimo uomo) e da Reykjavik in Francia; dove, con il soprannome di battaglia "Joey Drummer" darà il via alla vulcanica haka di Aron Gunnarsson e dei suoi fratelli. Le prove generali nel girone con Ungheria, Austria e con il Portogallo di Cristiano Ronaldo, e poi la memorabile performance all'Allianz Riviera di Nizza, teatro della storica vittoria agli ottavi degli "Azzurri del Nord" con l'Inghilterra che costò anche l'esonero al ct Hodgson.

 

 

Fino all'epica rappresentazione di massa inscenata per il ritorno nella capitale dei ragazzi guidati dalla coppia  Lagerbäck-Hallgrímsson, sconfitti dai francesi ai quarti ma accolti come degli eroi dal loro popolo, con una celebrazione di affetto oceanica, esclusiva - e definitiva - nel suo genere. Unica, sacra, e inviolabile: perché la leggenda vuole che da quel giorno il "Geyser Sound" sia addirittura un marchio registrato all'ufficio brevetti e che ne sia severamente vietata la riproduzione. Ma senza particolare successo...

L'accoglienza degli "eroi" islandesi a Reykjavik
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Monna Lisa-dance 

E sì, perché gli islandesi non fecero nemmeno in tempo a depositarlo quel brevetto che i francesi di Deshamps se ne erano già "appropriati": dopo la lezione di calcio (5-2) ai detentori del copyright i vari Giroud, Pogba, Payet, Griezmann improvvisarono pure il ballo a Saint-Denis, scatenando sui social le ire dei tantissimi simpatizzanti (italiani in testa) di quella piccola nazione di appena 300mila abitanti che in pochi anni - grazie a un'azzeccatissima strategia di politiche sociali - aveva realizzato un vero miracolo sportivo. E giù coi i più classici dei tweet al veleno sul "furto" della Gioconda e della Carbonara, e l'immortale battuta sul bidet... 

 

Skulason!

Fortunatamente... ci penseranno degli emiliani a compensare lo "sgarbo" dei transalpini: nell'estate del 2016 a Pieve di Cento (nel Bolognese) scoppierà un amore incondizionato per un calciatore islandese, il cui cognome ricordava moltissimo una loro simpatica esclamazione di sorpresa: il difensore Ari Freyr... Skulason. Dalla pagina Facebook "Skulasonmania" monta l'idea di un flash-mob tutto per lui, che a settembre trascinerà oltre mille persone in piazza. Con il colpo di genio finale: il conferimento della cittadinanza onoraria! 

 

Zaytsev sound

Negli anni a venire saranno parecchie le squadre che prenderanno in prestito il "viking clap" dell'Islanda (che, nel frattempo, ebbra com'era di felicità farà registrare un boom di nascite nell'anno post-Europeo e sulle ali della cicogna si qualificherà anche ai Mondiali di Russia). Su Youtube è pieno di esempi - più o meno riusciti - di geyser sound all'italiana. Tra gli altri, la curva del Bologna, la Juve Stabia, il Frosinone e quella, spettacolare, propiziata dal capitano azzurro Ivan Zaytsev a Firenze durante i Mondiali di volley del 2018. 

 

"Non basta la barba per essere islandese"

Non ultimo il "pesce" della squadra di hockey dell'Ambrì, cucinato per benino dagli svizzeri il 1° aprile del 2019. "Il Consiglio d'amministrazione della Nazionale islandese - dal comunicato apparso sul sito ufficiale del club  - ci ha formalmente chiesto i danni per violazione del copyright del geyser sound messo in atto da Jiri Novotny. Ora l'incarto è in mano ai giudici, i quali dovranno decidere se procedere con la stima dei danni causati dall'utilizzo del battito di mani leventinese. Nella fattispecie, il capitano Aron Gunnarsson ha dichiarato che "il geyser sound rappresenta un nostro marchio di fabbrica e chi lo vuole utilizzare deve richiederci i diritti d'autore". I vertici dell'HCAP - annuncia la società elvetica - hanno già assunto un terzetto d'avvocati internazionali e sono convinti di poter contrastare questa ondata. Dura la replica del presidente della Federazione calcistica dell'Islanda, Guoni Bergsson: "Non basta la barba per essere islandese".