Roberto Rosetti, presidente della Commissione Arbitri Uefa, ha tracciato un bilancio dell'operato degi arbitri dopo la prima fase degli Europei
Più rigori, meno ammonizioni, interventi Var in linea con le medie Uefa e più rapidi nelle tempistiche. Il responsabile degli arbitri Roberto Rosetti è soddisfatto del rendimento dei suoi uomini nella fase a gironi di Euro2020. Anche se non nasconde qualche errore, come il rigore non concesso agli azzurri nella gara d'esordio contro la Turchia.
Effetto Var: rigori raddoppiati rispetto al 2016
Rosetti ha mostrato alcune interessanti statistiche confrontando i numeri del "group stage" con la stessa fase degli Europei precedenti. Rispetto a Euro 2016 il dato che risalta maggiormente è quello dei rigori, raddoppiati: 7 allora, 14 stavolta. Effetto evidentemente anche dell'introduzione del Var. In netto calo invece le ammonizioni (98 rispetto alle 129 del 2016), segno di un comportamento più corretto dei calciatori sia negli interventi che nelle proteste. Aumentato di più di due minuti il tempo effettivo (56'30" di media-partita nell'edizione francese, 58'51" ora).
Le revisioni Var
Praticamente nulle all'inizio del torneo, sono via via aumentate per arrivare dopo 36 gare a un totale di 12, con una media esatta dunque di una ogni 3 partite, in linea con lo standard Uefa ma al di sotto dell'obiettivo dichiarato di ridurle ulteriormente. 7 sono state le correzioni dirette, cioè senza richiamo dell'arbitro al monitor (tra cui l'annullamento del gol di Chiellini contro la Svizzera, secondo una procedura che Rosetti ha definito corretta poiché si trattava del mani accidentale che precede un gol e quindi di una decisione "fattuale" e non soggettiva), 5 le "on field review".
Arbitri e Var
Ora naturalmente si entra nella fase più delicata: Rosetti non ha voluto comunicare se ci sarà un "taglio" degli arbitri a disposizione ("conoscerete le designazioni 48 ore prima di ogni gara, il resto - ha detto scherzando - sono affari nostri") con i direttori di gara che continueranno a spostarsi di volta in volta dalla "bolla" del ritiro a Istanbul verso le differenti sedi. I Var invece (già utilizzatissimo il gruppo italiano guidato da Irrati) continueranno ovviamente a lavorare in remoto da Nyon. La struttura ad alta tecnologia allestita nel quartiere generale dell'Uefa, con lo schema che prevede 3 operatori e 4 tra Var e avar per ogni gara, sta dando ottime risposte.
I rigori
E occhio anche ai rigori, visto che iniziano le gare a eliminazione diretta: non soltanto in caso di parata verrà sempre controllata la posizione del portiere (almeno un piede sulla linea di porta al momento del tiro) ma sulla eventuale ribattuta chi arriva per primo sul pallone dovrà essere "pulito": se Morata avesse segnato dopo il rigore di Moreno respinto dal palo in Spagna-Polonia, il Var Irrati sarebbe intervenuto per far annullare il gol a Orsato e riprendere con un calcio di punizione indiretto per la Polonia. Lo juventino infatti era entrato in anticipo nella "lunetta" dell'area di rigore.