Andrea Mancini: "Il destino aveva un conto aperto con papà a Wembley"

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Il figlio del ct azzurro a Sky Sport: "Vittoria epica, bello donare gioia e soddisfazione dopo due anni di sofferenza per tutti gli italiani. Il destino aveva un conto aperto con papà ma la vita offre sempre una seconda possibilità. Credevo nella vittoria già prima dell'inizio di Euro 2020 ma non l'ho detto per scaramanzia"

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"Siamo contenti per i 60 milioni di italiani che hanno passato momenti di dolore per due anni: è stato bello donare gioia e soddisfazione in questo mese. Abbiamo coronato il tutto con una vittoria epica, forse in pochi ci credevano tre anni fa". Andrea Mancini, figlio del ct azzurro Roberto, non ha dubbi. Ai microfoni di Sky Sport racconta i punti di forza di una Nazionale capace di salire sul tetto d'Europa e ricorda l'intervista fatta alla vigilia dell'esordio dell'Italia a Euro 2020 e rivela: "Vittoria finale? Me lo sentivo, non l'ho detto in diretta un mese fa per scaramanzia. Penso che la vita dia sempre una seconda possibilità. Il destino aveva un conto aperto con papà. Il lavoro di questi tre anni è incredibile, penso che l'Italia abbia meritato ampiamente di vincere questo Europeo". 

"Papà ha creato gruppo straordinario"

A Londra Roberto Mancini ha avuto un'altra occasione dal destino, dopo la Champions persa a Wembley con la Sampdoria e dopo non aver inciso come avrebbe voluto da giocatore con la maglia della Nazionale. "Penso che la forza sia stata aver creato un grande gruppo - spiega Andrea- penso che in competizioni così corte il gruppo sia la cosa più importante. Puoi avere singoli forti ma se la squadra è una famiglia alla lunga vincerai sempre. Penso che tutti e 26, oltre allo staff, abbiano fatto il loro. La forza di papà è stata quella di creare questa alchimia straordinaria".

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"Ferro di cavallo azzurro ha portato bene a papà"

Mancini jr rivela anche un retroscena riguardante l'alba di Euro 2020: "Prima degli Europei abbiamo regalato a papà un ferro di cavallo azzurro dicendogli che gli avrebbe portato fortuna. Lui lo ha attaccato alla sua borsa e l'ha portato sempre insieme. Ora l'importante sarà festeggiare insieme dopo più di un mese lontani". Una gioia che supera tutto, anche i disagi attraversati per entrare sugli spalti di Wembley domenica sera: "Per noi è stata un'odissea: siamo entrati allo stadio a 10 minuti dal fischio d'inizio della partita. Non c'erano i posti assegnati, c'era tanta gente senza biglietto. Io ho visto il primo tempo su dei gradini poi nel secondo sono riuscito a sedermi. Per fortuna quel cambio - sorride Mancini jr - ha portato bene".

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"Questa Nazionale resterà nella storia del calcio italiano"

Un successo festeggiato al telefono con papà nei minuti successivi al rigore parato da Donnarumma a Saka: "Era molto emozionato, gli ho fatto i complimenti e gli ho detto che se lo merita - ammette Andrea - ha messo il cuore per questa Nazionale e il lavoro che ha fatto rimarrà nella storia. Mi ha ringraziato e mi ha detto che anche lui se lo sentiva. Tre anni fa aveva detto che voleva vincere Europeo e Mondiale: ora manca il Mondiale. Però è presto per parlarne ma di certo ci arriveremo da protagonisti". Con una certezza: "In questi tre anni di momenti difficili ce ne sono stati pochi, hanno messo insieme 34 risultati utili di fila ed eguagliato la Spagna. Quello che ha fatto questa Nazionale resterà nella storia del calcio italiano".

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