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Italia-Spagna, Spalletti: "Servirà una voglia matta, dovremo provare a comandare noi"

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Le parole del Ct a Sky Sport alla vigilia della sfida contro la Spagna: "Voglio che ripetiamo la stessa prestazione fatta con l'Albania - ha spiegato -. Giochiamo contro una delle migliori scuole calcistiche al mondo e servirà una voglia matta per dimostrare che lo siamo anche noi. Sono partite che non ricapitano più. Dovremo comandare il gioco, se no se ne esce male. L'Italia ha il collettivo, ma manca un top che decide le partite da solo"

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Si fa sul serio. L'Italia, dopo aver vinto la prima gara del girone, va a caccia di tre punti qualificazione contro la Spagna (diretta giovedì alle 21 su Sky Sport Uno, Sky Sport Calcio, Sky Sport 4K e in streaming su NOW), nazionale sempre affrontata negli ultimi cinque Europei. Alla vigilia del match contro le Furie Rosse, il Ct degli Azzurri, Luciano Spalletti, ha parlato ai microfoni di Sky Sport. Queste le sue dichiarazioni:


Domani che Italia vuoi vedere?
"Voglio vedere un'Italia che ripeta la buona prestazione che ha fatto, nonostante davanti ci sia una delle più grandi scuole calcistiche al mondo. Perché loro sanno fare un calcio offensivo, sanno fare qualità, sanno fare squadra corta. Interpretano tutto benissimo nel blocco squadra. Per cui bisognerà non avere pause e avere quella voglia matta di mostrare che anche la nostra è una scuola importante"


Può cambiare il copione tattico rispetto all'Albania, anche se la Spagna fa meno possesso rispetto a prima?
"Secondo me la chiave è sempre quella lì, giocare bene a calcio e tenere di più la palla. Poi con la Spagna probabilmente ci sarà qualche verticalizzazione di più, perché loro non ti aspettano al limite dell'area. Lo sanno tutti, l'abbiamo detto talmente tante volte, ma se la squadra avversaria come ha fatto l'Albania ti sta al limite dell'area con la linea difensiva, cosa verticalizzi a fare? Per cui bisogna vedere quello che succede. Con la Spagna bisognerà andare più dietro la linea difensiva, perché loro appena ti muovi ti vanno a pressare sempre, anche dal portiere. Questo gli comporta di alzare la linea difensiva perché la squadra deve stare in quei 30-40 metri. Allora qualche pallata là dietro ci sta, se sapremo riconoscerla e se avremo la possibilità nei tempi della giocata"


Hai visto tutte le squadre, hai una percezione diversa, migliore della parte che possiamo recitare?
"Ci sono sempre due strade per fare delle vittorie e per fare calcio: il gioco di squadra e quella dei grandi campioni che hanno questi grandi strappi che non li puoi sostenere perché hanno più roba nei muscoli e vanno in campo aperto più forte di quella che è la normalità. Noi secondo me abbiamo la prima come strada da andare a percorrere, perché ci manca qualcuno che abbia veramente quel livello top che vince le partite da solo".

Spaletti in conferenza: "Dobbiamo comandare noi"

Il Ct ha parlato anche in conferenza stampa: "Quando gioco un Europeo sono partite che non capiteranno più, passano per non ripassare e gli do quell’attenzione che devo - ha detto -. Vogliamo fare la stessa partita fatta contro l’Albania. Sarà un modo per misurarci. Se noi diamo pallino a loro se ne esce male, dobbiamo provare a comandare noi. Mi piace molto lo stile di gioco della Spagna, è molto simile a quello di 15 anni fa: questa squadra porta la palla in avanti un po' più velocemente, ma dipende da chi gioca come attaccante. Ne hanno 3 che hanno competenze diverse: Morata è il migliore a correre dietro, non è pigro e in termini di metri percorsi e velocità i suoi numeri sono incredibili. Lui porta la palla in avanti, poi hanno due ali a cui piacciono le situazioni uno contro uno e uno dei problemi che incontreremo sarà quando riusciremo a fare la partita nella loro metà campo per le preventive sulle ripartenze, a campo aperto sono micidiali”.

I rigoristi

L'ultima volta fra Italia e Spagna è finita ai rigori, dovesse succedere di nuovo Spalletti ha 'spoilerato' i possibili rigoristi azzurri: "Scamacca, Retegui, Dimarco. Poi secondo me li sa battere Calafiori. E Jorginho". E sulla formazione, infine, una battuta: "Non la dico il giorno prima perché non mi è arrivata nessuna notizia su chi gioca degli altri. È una delle partite più importanti della mia carriera, va messa a quel livello lì".

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