Platini: "Sono nato nel calcio e morirò nel calcio"

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Alla vigilia del suo 69° compleanno, il quotidiano francese Le Figaro ha pubblicato un'intervista a Michel Platini. Il 3 volte Pallone d’Oro (1983, 1984, 1985) e leggendario numero 10 di Francia e Juventus ha parlato del trionfo di 40 anni fa a Euro 1984 (“Il primo trofeo di uno sport di squadra nel nostro paese, conquistammo il cuore dei francesi”) e fatto i suoi pronostici sull’edizione 2024 (“questa Francia ha il talento per arrivare fino in fondo”)

Michel Platini si è concesso a Le Figaro per una lunga intervista in cui ha ripercorso la sua storia nel calcio, fino ai giorni nostri e agli Europei 2024 con la Francia di Didier Deschamps secondo lui grande favorita: "Se Deschamps è voluto restare con la nazionale e prolungare il suo contratto (fino al 2026), è perché ha una buona squadra fra le mani. Oggi, dirigere la Francia è più facile: un buon allenatore è quello che ha buoni giocatori… Questa Francia ha il talento per arrivare fino in fondo a questo Europeo. Questa è una grande generazione". E magari festeggiare un titolo Europeo che manca da 24 anni (Euro 2000, la vittoria della Francia al golden gol contro l’Italia di Zoff), proprio nell’estate in cui si festeggiano i 40 anni dell’altro Europeo, quello di Platini nel 1984: "Ricordi indimenticabili, conquistammo il cuore dei francesi perché eravamo i primi. Era il primo trofeo di uno sport di squadra nel nostro paese. Ma avremmo dovuto vincere anche la Coppa del Mondo del 1986 perché eravamo la squadra migliore". 

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Mbappé & Griezmann

"Abbiamo avuto dieci anni di Ronaldo-Messi e ora avremo Mbappé-Haaland – prosegue Platini -. Credo di più in Mbappé che nel norvegese. È molto talentuoso, anche sbaglia troppi gol perché va… troppo veloce! E poi Kylian è un'azienda, come tutti i grandi giocatori di oggi. Se mi impressiona? Nessuno può impressionarmi… Invece mi piace molto Griezmann. È intelligente e dotato di una vera classe. E poi è magnifico come si è messo al servizio della squadra, cambiando ruolo, mettendo gli altri prima di lui, mostrando grande altruismo". 

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I numeri 10 e il ‘calcio degli allenatori’

"I numeri 10 come me sono in via di estinzione perché gli allenatori hanno deciso di non usarli più – l’accusa di Roi Michel -. Messi è l'ultimo centrocampista un po' ‘all'antica’. E l'hanno messo persino sulla fascia... Ronaldinho e Zidane sono stati messi sulla fascia. Se giocassi oggi, metterebbero sulla fascia anche a me! Il calcio non appartiene più ai giocatori, ma agli allenatori. Però si gioca molto meglio che ai miei tempi, le partite sono di migliore qualità. Ma vince sempre il migliore, c'è meno suspense. È l'evoluzione naturale del calcio….".

Il futuro del calcio…

Nell’intervista con Le Figaro Platini ha parlato anche degli scenari futuri che immagina: "Il calcio esploderà con la decisione della Corte di giustizia europea, secondo cui Fifa e Uefa non hanno più il monopolio delle competizioni. Succederanno tante cose, la Superlega si farà. Mi chiamano molte persone che – come me - non amano Fifa e Uefa. Inizialmente, i più ricchi erano i paesi di calcio che avevano grandi stadi e facevano incassi. Oggi sono i paesi che hanno un sacco di soldi e che vogliono investire: Qatar, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti. Il fair-play finanziario era una buona cosa, nella misura in cui dovevi giocare con i soldi che potevi generare tra le tue entrate e il tuo deficit. Ora, è diverso”.

… e il futuro di Platini

Michel Platini è uno dei pilastri della storia del calcio francese, come Kopa, Zidane e oggi Mbappé. Tutti figli dell'immigrazione: "È anche per questo che sto creando un museo a Jœuf – spiega -. Ho rifiutato di fare un museo ‘Michel Platini’, volevo piuttosto un museo sull'immigrazione, il calcio, lo sport. Sono una leggenda in Francia, per i giovani e i meno giovani. Ho un dovere di correttezza e di esemplarità, perché rappresento qualcosa. Voglio pulire il mio nome da tutte le false accuse a mio carico (nella vicenda del pagamento di 2 milioni di franchi svizzeri concessi da Sepp Blatter, allora presidente della Fifa, nel 2011, per un ruolo di consigliere, ndr). La mia famiglia ha sofferto molto. Lo scopo era di cacciarmi dalle istituzioni, volevano eliminarmi e ci sono riusciti. Ma non ho rimpianti. Il mio futuro? Sono in pensione, ma ho molte idee e progetti. Non riguardano però ruoli in club o istituzioni calcistiche. Ho visto, in quarant'anni, tutti i leader dei paesi dell'Est che avevano i miei poster nelle loro stanze. Lì ti senti veramente vecchio… Non ricevevano il presidente dell'Uefa, ma Michel Platini il calciatore. O meglio, ricevevano il presidente dell'Uefa, ma facevano la foto con… Michel Platini. Un faccia a faccia con Vladimir Putin non è cosa da poco. Ho anche incontrato anche Merkel, Arafat, Netanyahu e Zelensky. Non avrei mai pensato sarebbe diventato il leader dell'Ucraina. Quel tempo per me è finito. Ora voglio soddisfare il bisogno che ho di servire qualcosa che mi ha dato tutto e per il quale mi sono appassionato. Sono nato nel calcio, morirò nel calcio".