Italia, Spalletti: "Croazia? Il piano non cambia, vietato pensare al pari"

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Le parole dell'allenatore azzurro alla vigilia del match contro la Croazia: "Il piano tattico non cambia nonostante i due risultati su tre a disposizione. Sarebbe un errore gravissimo scendere in campo pensando che basta un pareggio per qualificarsi. Qualcosa cambierò sicuramente, ho sbagliato a non farlo prima. Dimarco ha recuperato, dovrebbe essere a disposizione"

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Le sorti dell'Italia a Euro 2024 dipenderanno dalla partita di lunedì sera contro la Croazia. Per essere sicuri di accedere agli ottavi, senza dover guardare i risultati delle altre squadre, gli Azzurri dovranno conquistare almeno un pareggio contro Modric e compagni. Alla vigilia del match Luciano Spalletti ha presentato la gara su Sky Sport. 

 

Contro la Spagna era una "partita estrema", che tipo di definizione possiamo dare per Italia-Croazia? 

"Uguale. Sono quelle partite dove c’è quella giusta pressione perché hanno molta importanza dal punto di vista dei risultati. Coinvolgono molte persone e il loro sentimento, va saputa gestire. La risposta è sempre la stessa: fare il massimo momento dopo momento per stare a posto con la coscienza".

 

Il mantra di Luciano Spalletti, dalla prima conferenza fino all'ultima, è provare a comandare il gioco. Cambia il piano tattico in virtù dei due risultati su tre a disposizione oppure no?

"Ho detto le stesse cose ai ragazzi perché si può cambiare quello che è un elemento che ha caratteristiche differenti. Sono più tranquillo quando la palla l'abbiamo noi, sono più in tensione quando la tengono gli altri. Qualche volta siamo costretti a subire il gioco della squadra avversaria, ma noi vogliamo fare la partita. Sarebbe un gravissimo errore entrare in campo pensando che basta un pareggio per qualificarsi. Questo li farebbe essere in vantaggio da un punto di vista di comportamento in campo e ci metterebbe in difficoltà".

 

Tra Retegui e Scamacca che differenza ci sono?

"Scamacca è un calciatore più estroso, ti puoi aspettare qualsiasi numero da parte sua, così come magari l'errore che magari non ti aspetti. È più istintivo ed estroso nelle giocate. Retegui è più lineare però quando gli capita la palla da sfruttare è difficile la manchi. In questo è più cadenzato, più naturale. Parliamo di due giocatori forti, non bisogna dimenticare Raspadori che è bravissimo dal punto di vista tecnico a partecipare al gioco di squadra".

 

Cosa ti aspetti dalla Croazia? Cambierà qualcosa rispetto alle due partite giocate o te l'aspetti sempre con i tre centrocampisti? Dove possiamo metterli in difficoltà?

"Me l’aspetto con il 4-3-3 o 4-2-3-1. Con il passare dei minuti loro saranno più disposti a far sì che la partita diventi un duello all'ultimo sangue perché hanno bisogno della vittoria e saranno costretti a sbilanciarsi. Un po' come avevano fatto contro l'Albania, che inizialmente gli aveva dato vantaggio pur scoprendosi. Dal punto di vista tecnico e di palleggio sono una squadra fortissima. Sono maestri a mettere in pratica questa ricerca degli spazi tra i calciatori".

"Formazione? Qualcosa cambierò. Dimarco è recuperato"

Successivamente Spalletti è intervenuto anche in conferenza stampa: "La partita con la Spagna non mi è piaciuta. Ne abbiamo parlato e l'abbiamo analizzata. Sono soddisfatto di quello che vedo negli allenamenti, è un grande gruppo e ci si può fidare: hanno l'atteggiamento giusto. Qualcosa cambierò rispetto alla scorsa partita, forse ho sbagliato a non cambiare prima. Dimarco ha recuperato dal suo infortunio, dovrà fare altri accertamenti ma con la Croazia dovrebbe essere a disposizione. Di Lorenzo è per me come un figlio e faccio fatica sempre a lasciar fuori uno con le sue caratteristiche. Cambieremo anche qualche attitudine di squadra, abbiamo bisogno anche di resilienza. Cercheremo di avere più sostanza e magari meno bellezza".