Italia, Spalletti in conferenza stampa: "Resto e continuo a ringiovanire la squadra"

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Il Ct della Nazionale ha parlato in conferenza stampa all'indomani dell'eliminazione dell'Italia dagli Europei: "Ho tentato di ringiovanire un po' la squadra, siccome rimango qui questo in futuro sarà fatto ancora di più - ha spiegato -. Dobbiamo trovare dei nuovi leader, la cosa che mi ha deluso ieri è la mancanza di reazione. Differenze tra allenatore e Ct? Sono oggettive"

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Delusione e voglia di ripartenza. A meno di 24 ore dalla disastrosa uscita dell'Italia dagli Europei, per mano della Svizzera, Luciano Spalletti ha incassato la fiducia del presidente federale Gravina e in conferenza stampa ha riavvolto il nastro e analizzato tutto quello che non è andato: "Mi fa piacere ringraziare i tifosi della vicinanza e dell'amore che ci hanno dimostrato - ha esordito il Ct -, i giocatori per la disponibilità a tentare di mettere in pratica quello che ho chiesto e soprattutto lo staff di tutta la Federazione, nella qualità e nella disponibilità a trovare soluzioni per qualsiasi piccolo problema potesse venire fuori. Non è stato possibile vedere il loro livello di qualità perché rimangono intrappolati in quella che è l'idea generale che si fa attraverso un risultato, ma loro sono dei top collaboratori. Sono quello che ha più responsabilità di tutti. Sono stato sempre attento nella mia vita a guardare quello da fare successivamente. Indietro non ci posso tornare, chiaro che da quello che si è visto qualcosa l'ho sbagliata. Ho tentato di ringiovanire un po' la squadra, siccome rimango qui questo in futuro sarà fatto ancora di più. Non abbiamo visto il miglior Spalletti in questi 10 mesi se no non sarei qui a fare certi discorsi oggi. Leggo che mi hanno attribuito d'aver alzato troppo i toni e uso di miti da seguire. Ma io ho degli esempi da seguire. Ci sono ancora molte cose da far vedere. Bisogna anche essere onesti nel racconto di queste partite fatte: io sono arrivato in un momento di urgenza di risultati e per quello che necessitava il momento siamo stati bravi fino a un certo punto. Non siamo riusciti a crescere in questo mini-percorso fatto e ieri è una partita dove si è fatto un passo indietro importante, che non si può accettare. Però si riparte da lì e io penso di sapere cosa bisogna fare".

"Dobbiamo trovare nuovi leader"

"Giocatori del valore di Chiellini o Bonucci diventa difficile trovarli, ma si è visto anche che, dando spazio e possibilità a calciatori come Calafiori, si possono trovare dei leader importanti dentro il campo, al di là di quella che può essere l'esperienza vissuta in Nazionale - ha aggiunto Spalletti -. E noi dobbiamo fare questo percorso, andare dritti a credere che ci siano delle potenzialità che passano attraverso il gioco, le azioni e non i discorsi. Sapevamo di avere un girone con difficoltà massimali, perché lo racconta anche la storia che sono squadre organizzate, di esperienza. Noi siamo come esperienza fatta e come età media una delle più giovani, tra le prime 5-6, addirittura la penultima come presenza dei giocatori convocati in questa competizione. Però era una scelta che avevamo fatto, ci si aspettava più reazione. Fino alla qualificazione tutto sommato c'è stato un adattamento, una reazione nelle partite che è stata differente da quella che abbiamo visto ieri". E sul rapporto con i giocatori ha spiegato: "Dopo tutti i giorni sono andato sempre al confronto con la squadra, ho sempre detto che bisogna vedere con i loro occhi e sentire con le loro orecchie quando si gestisce un gruppo. Il dialogo diventa fondamentale. L'ho sempre fatto da quando indosso la tuta di allenatore e non ho visto criticità particolari a proposito del rapporto. Ho detto che son stato troppo addosso nel senso che ho dato sempre il 100%. Mi è sembrato tutto abbastanza normale, perché poi da situazioni del genere ci sono passato. Quando lotti per non retrocedere dalla C1 alla C2 è la stessa cosa. Cambia il volume perché c'è la maglia azzurra in palio, ma le nostre condizioni sono le stesse, al di là della categoria che poi la fa lo spettatore, l'amore che c'è intorno. E la maglia dell'Italia è il massimo che si può aspirare dal punto di vista della pressione".

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"Differenze oggettive tra allenatori e Ct"

"Ieri la mia notte più complicata? No, la mia vita è stata tutta complicata, a volte complicato anche gestire delle vittorie - ha proseguito il Ct. Pacche sulle spalle ne ho ricevute tantissimi, mi sono fatto migliaia di amici, quella più evidente è la telefonata di Matilde (la figlia, ndr), quella di 'ti voglio bene'. Quella supera tutto. Per quanto riguarda l'umore che c'era dentro la squadra era perfetto, c'era la giusta riflessione su quella che era l'importanza del torneo. Dentro al gruppo abbiamo sempre detto la stessa cosa, che stava nascendo un gruppo solido, non è che si va a dire bugie. Io li ho visti tranquilli nelle cose che dovevamo fare dentro e fuori l'allenamento, tutti molto legati, molto amici, molto gioiosi. La sera sempre insieme a giocare e scherzare insieme. La maglia azzurra può diventare un peso? Non lo so, ma visto il risultato di questa partita qui cercheremo di andare a parlare con i giocatori ed avere delle risposte. Ieri, prima di andare via dalla riunione della mattina, abbiamo chiesto chi è che non se la sarebbe sentita di battere il calcio di rigore: quelli che volevano battere hanno alzato il braccio, gli altri l'hanno tenuto basso. E c'è stato più di qualcuno che l'ha tenuto basso. Queste prove verranno fatte anche per capire chi se la sente di gestire tutto questo, ma va fatto un discorso completo. Il polverone già c'è, inutile andare a cercare cose che non esistono". Infine una battuta sulle differenze tra allenatore e Ct" Sono oggettive -ha concluso -. In un club oggi a un giocatore gli dico una qualcosa, domani per avere una reazione gli faccio un complimento, poi lo faccio giocare e lo rimetto se fa male. Qui non lo puoi fare, non c'è questa possibilità di giocare in maniera psicologica con la mente del soggetto e con la sua esperienza. Se queste differenze hanno portato delle complicazioni devo far presto anch'io a correggere e imparare cose nuove".

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