Europei itineranti: la formula, le città e gli stadi

Europei

Per la prima volta nella storia gli Europei non avranno una sede fissa, ma si “sposteranno” di città in città: sono 11 quelle che ospiteranno l’edizione al via l’11 giugno, con Roma scelta per la partita inaugurale tra Italia e Turchia. Una "rete" europea che nemmeno la pandemia ha potuto spezzare

IL CALENDARIO E LE SEDI DELLE PARTITE

Dall’11 giugno all’11 luglio, attraverso 11 Paesi diversi. Non poteva che essere uno dei numeri “magici” del calcio a caratterizzare gli Europei al via, i primi a essere organizzati con la formula itinerante.
 

Un’idea portata avanti dalla Uefa per celebrare nel migliore dei modi i 60 anni del torneo continentale. Così, se in passato era capitato che due nazioni, insieme, organizzassero e ospitassero gli Europei, non era mai successo prima che gli Europei si “spostassero” da una città all’altra, simbolicamente collegate tra loro da ponti. Una “rete” europea che neanche la pandemia ha potuto disfare: sono cambiate le date, come noto, con il rinvio di un anno a causa del Covid, ma non è cambiata la sostanza. E anche la “denominazione ufficiale” usata dalla Uefa resta la stessa: Euro2020, nonostante si giochi nel 2021.

Partita inaugurale a Roma

Undici città, si diceva, tra le quali non poteva mancare Roma, che ospiterà la partita inaugurale del torneo con in campo gli Azzurri di Mancini. Si comincia l’11 giugno, alle 21, con Italia-Turchia e sugli spalti dell’Olimpico ci sarà anche il pubblico (le autorità hanno permesso l’ingresso ai tifosi per il 25% della capienza). Finale prevista invece a Londra, a Wembley, l’11 luglio.

Le 11 città in cui si gioca

Inizialmente, il progetto della Uefa prevedeva 13 città. Tra le prescelte, poi, Bruxelles è stata esclusa perché il progetto di un nuovo stadio non ha superato il vaglio dell’organizzazione (con le gare inizialmente previste all’Eurostadium trasferite a Wembley), mentre il 23 aprile 2021 il Comitato Esecutivo della Uefa ha escluso Bilbao e Dublino a causa della pandemia, “sostituendo” la città spagnola con Siviglia. Ecco allora quali saranno le città ospitanti:

  • Roma (Italia), Stadio Olimpico
  • Baku (Azerbaigian), Olimpiya Stadionu
  • Monaco (Germania), Football Arena München
  • Amsterdam (Olanda), Johan Cruijff ArenA
  • Bucarest (Romania), Arena Nationala
  • Budapest (Ungheria), Ferenc Puskás Stadium
  • Copenhagen (Danimarca), Parken Stadium
  • Glasgow (Scozia), Hampden Park
  • Siviglia (Spagna), Estadio La Cartuja Sevilla
  • San Pietroburgo (Russia), Saint Petersburg Stadium
  • Londra (Inghilterra), Wembley Stadium

Tutte le città ospiteranno quattro partite ciascuna, di cui tre della fase a gironi e una della fase a eliminazione diretta, con l'eccezione di Londra (dove si giocheranno anche semifinali e finale, oltre a due ottavi) e San Pietroburgo (sei della fase a gironi e un quarto di finale).

La formula a 24 squadre

Nessuna nazione ospitante, nessuna squadra qualificata d’ufficio. Le 24 nazionali che parteciperanno (per la seconda volta, dopo Euro2016, sono 24 le squadre al via) vengono infatti dai classici gironi di qualificazione (20 squadre: sono passate le prime due di ogni girone) e dalla Nations League (altre 4 squadre). L’Italia si è qualificata vincendo il suo gruppo, davanti alla Finlandia.

Le 24 squadre partecipanti sono divise in 6 gruppi da quattro squadre ciascuno: passeranno agli ottavi le prime due di ogni girone, più le quattro migliori terze. Poi quarti, semifinali e la finale, nella speranza di "chiudere il cerchio" rivedendo in campo nell'ultimo atto gli Azzurri che l'hanno aperto.

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