"La Fiorentina è famiglia, casa e vita, ma ora sento il bisogno di rimettermi in gioco con una nuova esperienza". Alia saluta Firenze, la Spagna adesso è davvero vicina: dopo aver detto no al Real Madrid un anno fa, adesso il futuro si chiama Atletico
Si piange di gioia di dolore di emozione. Per gli arrivederci, che sono meno dolorosi degli addio, ma ti rigano gli occhi di lacrime calde. Ugualmente. E’ difficile dare un bacione a Firenze e dirle ciao, se Firenze ce l’hai dentro. Se ti scorre nelle vene dalla nascita, se ti batte nel cuore come fede. Alia Guagni lo fa, a fatica, in una calda giornata estiva. Un anno dopo aver detto no al Real Madrid, decisa a rimanere capitano, bandiera, della sua città. Un anno dopo essere stata una delle protagoniste del mondiale è molto vicina a dire sì all’Atletico Madrid.
Quante cose possono cambiare in dodici mesi, in quest’anno, poi, che ci ha costretti a riflettere ancora di più sulla nostra vita. Sul presente, il futuro. E a fare scelte di vita. Perché questo è per Alia, andare via, un’esperienza. A 32 anni, un passato praticamente sempre in viola, uno scudetto, due Coppa Italia, una Supercoppa, ci può stare. Vedere com’è la vita in un altro paese, giocare un campionato diverso, mettersi alla prova.
Affrontare nuove sfide. Andare via di casa e perdersi sono due cose diverse, Alia. Nel primo caso, sai che troverai la porta sempre aperta al tuo ritorno. I fiorentini amano chi li ama. Nel secondo, dovesse capitare, visto che soffri di perdita di memoria a breve termine come Dory, ci sarà sempre qualcuno che ti mostrerà la strada. Ti basterà sentire il profumo del giglio, per sapere dov’è.