Auguri Ibrahimovic: storia, citazioni, record e curiosità che (forse) non sapevi su Zlatan
AUGURI ZLATAN
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Quarantatré anni di Zlatan: dai VHS di Van Basten all'idolo Ronaldo, fissato per un'eternità a un derby da avversari. Ibra è anche disco d'oro ed è nel dizionario svedese. Un film sulla sua vita, e una vita da film: da Benjamin Button al Fight Club di Milanello. Arti marziali, "Ibra non fa provini", statistiche, citazioni e record. Sapete davvero tutto su Zlatan?
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- La storia nasce da qui. Sobborgo di Malmö, 28 lingue in 3 km quadrati, disoccupazione altissima. Per lui è casa. "Non molto tempo fa mi fu inviata una fotografia - scriveva lui nella sua autobiografia Io, Ibra - un’immagine del ponte di Annelund, che si trova ai confini di Rosengård. Su quel ponte qualcuno aveva attaccato uno striscione: "Puoi togliere il ragazzo da Rosengård. Ma mai Rosengård dal ragazzo".
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- Fu la moglie Helena ad occuparsi dell'arredo, tra pezzi da museo ed eleganza: "Ma un contributo lo diedi anch’io - diceva Ibra -, nell’ingresso, sulla tappezzeria rossa, appesi una foto gigantesca di due piedi sporchi, e quando i miei amici di Rosengård venivano a trovarmi commentavano tutti: «Forte, che bomba, gran bella baracca!».
«Ma che razza di piedi schifosi sono quelli? Come puoi appendere al muro una simile porcheria?»
«Idioti» rispondevo, «sono quei piedi che hanno pagato tutto quanto.»
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- Quel paragone. "Tu mi ricordi un giocatore che allenavo nel Milan - gli disse Fabio Capello ai tempi della Juve - ma non lasciarti stressare dal confronto, tu non sei un nuovo Van Basten, hai il tuo stile. Qui c’è un filmato, studia i suoi movimenti, impara". Ibra rimase solo negli spogliatoi per ore - raccontava sempre nella sua autobiografia - a guardare ogni singolo gol dell'olandese.
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- Sì, è successo in Svezia. Quando, per uno spot, si esibì nella sua versione dell'inno nazionale svedese ("Du gamla du fria"). Internet fece il resto facendo registrare più di 3 milioni di visualizzazioni: "Corre voce che sia l'inno nazionale più ascolato di sempre. Di sicuro è molto bello".
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- Nel 2012 lo Sprakradet , l'ente custode della lingua scandinava, aveva pubblicato la lista dei 40 nuovi vocaboli entrati nell'uso comune. Tra questi anche il verbo 'zlatanera' (in svedese), il cui significato si avvicina a 'dominare' o 'fare qualcosa con forza'.
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- Ibra ha inaugurato da qualche anno il suo tempio dedicato al padel. Ha diverse sedi in Svezia. E ovviamente un brand personalizzato con la Z di Zlatan.
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- È la pellicola ispirata dall'autobiografia dello stesso Ibra, che sbarca anche sul grande schermo. E' uscita a gennaio 2022.
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- "Odiavo la droga e qualsiasi genere di schifezze, e sono dovuto arrivare a diciassette o diciotto anni prima di ubriacarmi per la prima volta - raccontava sempre Zlatan in Io Ibra -. Dopo quella volta non ci sono state molte sbronze, soltanto un collasso nella vasca da bagno dopo il primo scudetto con la Juventus. Ci voleva Trezeguet, quel serpente, a sfidarmi con i suoi shottini!"
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- Famoso anche l'aneddoto rivelato a Sky durante 'I Signori del Calcio'. Appuntamento a Londra con Wenger, l'Arsenal e un provino, da giovanissimo: "Gli ho detto, io non faccio trial: o mi prendi o no, non sono qua per perdere tempo. Avevo già quel tipo di fiducia, perché nella mia testa ero il più forte di tutti anche da giovane. Ho incontrato Wenger perché mi aspettavo che mi dicesse di iniziare subito con loro. Ma Ibra non fa prove”.
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- Anche Zlatan ha un idolo… oltre a sé stesso. "C’è un filmato, su YouTube, del derby che giocammo contro quando lui andò al Milan (del marzo 2007, ndr): ci sono io, a centrocampo per il fischio d’inizio, che mastico una cicca e non gli stacco gli occhi di dosso, come se non riuscissi a capacitarmi di essere sullo stesso campo con lui".
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- L'aneddoto fu raccontato anni fa da Adrian Mutu (alla testata romena Costin Desliu) e risale ai tempi della Juve: "Una volta, nel cuore della notte, si era svegliato e, agitato, si era messo a urlare: "Adi, sveglia! Ho avuto un incubo. Ho sognato che Ronaldo era più forte di me!" Ho cercato di tranquillizzarlo ed è riuscito a riaddormentarsi solo quando gli ho detto: "No, Zlatan, no! Tu sei il migliore al mondo. Calmati..."
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- "Ha un'incredibile sicurezza in se stesso, ed è giusto. Ibra è uno dei pochi calciatori, forse l'unico, a godere allo stesso modo per un assist e per un gol. È uno dei meno egoisti che abbia mai conosciuto, cosa che è di valore inestimabile per la squadra" (Ancelotti nel suo libro Il leader calmo)
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- "Sono come Benjamin Button, sono sempre stato giovane. Mi dicono che sono vecchio e mi stanco, ma mi sto solo riscaldando e ho ancora la forza per fare gol". Una delle sue frasi cult.
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- "Sono come il vino buono, più invecchio e più miglioro". E più avanti: "Ho 35 anni ma me ne sento 20: sono un perfetto esempio di vino rosso" (detto ai tempi del Psg).
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- "Come Napoleone in Europa, ho conquistato tutti i Paesi dove sono andato", disse forte delle campagne vincenti in Olanda, Italia, Spagna e Francia. "Il leone ha ancora fame", annunciò appena sbarcato a Los Angeles. "Chi mi conosce sa che ho giocato in molte squadre e che cerco sempre di fare del mio meglio. Ho vinto ovunque, quindi sono come Indiana Jones". E quella foto sui social come King Kong...
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- Un giorno disse ad Ancelotti: "Credi in Gesù Cristo?". "Sì", rispose Carletto. "Allora credi in me, e rilassati".
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- "Oggi è il compleanno di mia moglie. Quale regalo le ho fatto? Niente, ha già Zlatan no?" - disse una volta Zlatan. I due non sono sposati, Ibra scriveva di lei nella sua autobiografia: "E' tosta. Le piacciono le automobili. Se n’era andata via di casa a diciassette anni e si era fatta strada lavorando, e io non ero per niente una superstar per lei. 'Avanti, Zlatan, tu non eri esattamente Elvis' mi disse qualche tempo dopo ripensando ai nostri primi incontri".
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- Ricordate quella magia? Agosto 2004. Ibra salta tutta la difesa avversaria ubriacando di dribbling chiunque, poi segna. "Sono andato a sinistra e lui è venuto a marcarmi a sinistra, sono andato a destra e lo ha fatto anche lui. Poi sono andato ancora a sinistra e lui è andato a prendersi un hot dog".
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- "Avevamo trovato una casa molto bella ma non aveva mobili - raccontò Zlatan in una serata show negli Usa ospite dal popolare Jimmy Kimmel -. Allora dissi all'agente che avrebbe potuto comprarlei all'Ikea. Mi disse: 'Le persone ricche non vanno da Ikea', e io: 'No, ma quelle intelligenti sì'". Solidarietà svedese.
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- 2018, 2019 e 2020. Tutti i suoi post social del 25 dicembre corredati dalla caption: "Merry Chriztmaz".
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- Presente in tutte le serate dell'edizione 2021 del Festival. One man show. Con arrivo (in ritardo) da protagonista di un film d'azione: "C'era un incidente in autostrada, spero che nessuno si sia fatto male. Sono rimasto bloccato per 3 ore, poi ho chiesto a un motociclista di portarmi a Sanremo. Per fortuna era un milanista..."
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- A proposito di film... Famoso anche lo scontro tra pesi massimi con l'americano ai tempi del Milan. Avvenne tutto in allenamento dopo provocazioni e duri interventi…". Un tackle di Ibra (schivato) e l'inizio: "Ricevetti un pugno sulla spalla (…) gli risposi con una testata e scoppiò la rissa - raccontava Zlatan in Io Ibra -, e non sto parlando di una piccola zuffa qualsiasi. Volevamo farci a pezzi (…). Eravamo due ragazzi di più di novanta chili e rotolavamo tirandoci ginocchiate e pugni".
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- L'inaugurazione a ottobre 2019. A Malmö, dove Zlatan è cresciuto: "Ci sono giocatori che vincono trofei, altri a cui dedicano le statue: io ho vinto trofei e ho anche una statua".
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- Circa un anno dopo l'inaugurazione della sua statua, un nuovo passo nella propria terra per Zlatan, diventato co-proprietario dell'Hammarby. Notizia presa non benissimo da alcuni tifosi del Malmö (club rivale) che hanno deciso di vandalizzare proprio la scultura a lui dedicata. L'amministrazione comunale decise allora di lasciare l'opera a Malmö spostandola però in un'altra area della città.
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- I due erano legatissimi. Raccontava Ibra: "Chiesi a un giornalista olandese un consiglio su un procuratore. Mi fece due nomi: una era la società di Beckham, l'altro un italiano: 'Secondo me ti piacerà, ha uno stile da strada'. Al primo incontro Raiola tirò fuori un foglio: 'Queste sono le statistiche dei grandi: Shevchenko, 25 partite, 23 gol. Inzaghi, 27 e 25 gol. Vieri, 21 e 23 gol'. Poi tocca a me: '21 partite, 4 gol. Come ti posso vendere?' E io: 'Se avessi avuto i loro numeri anche mia madre avrebbe saputo come vendermi'".
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- 17 reti in 15 match giocando col Psg (e Man United in Europa). L'italiana a cui ha segnato di più è la Roma: 13 volte.
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- L'ex terzino brasiliano e Ibra sono grandi amici fin dai primi anni nell'Ajax. Si sono ritrovati nella stessa squadra anche in Inter, Barcellona e Psg, giocando insieme ben 325 partite (dati Transfermarkt). Ma il compagno con cui ha segnato più gol è Cavani, 25 reti. 8 di Ibra su assist di Cavani e 17 di Cavani su assist di Ibra.
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- 48 totali. Ha trovato la rete con sei club diversi in Champions League: Milan, Ajax, Juventus, Inter, Barcellona e Paris Saint-Germain. E' il giocatore che ha segnato con più maglie nella competizione
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- Prima praticamente infallibile, poi qualche errore di troppo nella sua avventura bis al Milan. Ma in carriera i numeri dicono 87 fatti su 104 (dati Transfermarkt). Media realizzativa dell'83,6%.
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- Nessuno come lui, ha vinto il "Guldbollen" per dodici volte, di cui dieci consecutive. Come disse da Kimmy Kimmel: "Non sono un tipico ragazzo svedese, ma ho messo la Svezia sulle cartine mondiali". Inutile dirlo: è anche il miglior marcatore nella storia della propria nazionale con 62 gol in 122 match.
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- Ibra è l'unico calciatore ad aver segnato almeno un gol nei derby De Klassieker (Ajax-Feyenoord), di Milano e d'Italia (Milan-Inter e Juve-Inter), El Clásico (Real-Barça), Barceloní (Barça-Espanyol) e di Manchester (United-City).