Accadde oggi: tripletta al Real, il mondo scopre Leo Messi

Liga

Domenico Motisi

Leo Messi esulta dopo il gol al Real Madrid nel Clásico del 2007 (Getty)

È il 10 marzo del 2007 quando l’argentino segna tre gol nel Clásico contro gli eterni rivali. La partita termina 3-3 e la Liga andrà ai blancos di Capello ma da quel giorno i tifosi blaugrana (e non solo) si rendono conto di essere davanti ad un fuoriclasse assoluto

MESSI-SERGIO RAMOS, CHE SCINTILLE!

LIGA, RISULTATI E CLASSIFICA

Nel match di Liga contro il Siviglia dello scorso 23 febbraio, un certo Leo Messi ha messo a segno la sua cinquantesima tripletta in carriera. Un traguardo storico, uno dei tanti raggiunti dal fuoriclasse argentino. Il percorso che l’ha portato a realizzare (almeno finora) 50 hat-trick inizia esattamente 12 anni fa. È il 10 marzo del 2007 quando un ragazzino con la maglia numero 19, i capelli lunghi e l’elastico nero in testa fa tre gol in una partita non proprio banale: il Clásico contro il Real Madrid.

Un primo tempo stellare

Reduci entrambe dall’eliminazione agli ottavi di finale di Champions League, Barcellona e Real Madrid arrivano al Clásico del 10 marzo rispettivamente secondi e terzi in classifica, all’inseguimento del Siviglia di Juande Ramos. I blancos che si presentano al Camp Nou sono quelli di Fabio Capello con Van Nistelrooy in attacco affiancato da un giovanissimo Gonzalo Higuaín (In panchina c'era Antonio Cassano, mentre Ronaldo - il Fenomeno - era stato venduto al Milan nella sessione invernale di mercato). I blaugrana di Frank Rijkaard, invece, rispondono con il tridente formato da Samuel Eto’o, Ronaldinho e il 19enne Leo Messi. L’argentino non è ancora il marziano che sconvolgerà il calcio europeo e mondiale negli anni a seguire ma ha già segnato 11 reti in Liga prima di questo importantissimo match, anche se la stella più luminosa del Barcellona – almeno fino a quella notte – è certamente Ronaldinho, il Pallone d’oro del 2005. A passare in vantaggio sono però gli ospiti proprio con Ruud Van Nistelrooy che approfitta già al 5’ minuto di uno svarione di Lilian Thuram. Passa poco ed è subito pari: Messi, servito da Eto’o, controlla la palla con l’esterno del suo piede sinistro e con lo stesso apre il piatto per battere Iker Casillas. Non sarà il primo gol dell’argentino al portiere spagnolo e non ci riferiamo esclusivamente al match del 2007. Dopo appena due minuti è di nuovo il Real ad andare a segno, ancora con l’olandese su calcio di rigore ma il primo tempo si chiude comunque in parità visto che il classe ’87 di Rosario spara sotto la traversa un missile al termine di un’azione di Ronaldinho.

Tripletta allo scadere, il mondo è ai piedi di Leo

Se non fosse stato per la prestazione monumentale di Leo Messi, il Clásico del 10 marzo 2007 sarebbe tutt’oggi ricordato come quello del primo gol di Sergio Ramos al Barcellona. L’andaluso, infatti, segna al 73’ una splendida rete di testa anticipando Carles Puyol in un simbolico duello che si riproporrà nel decennio successivo. Anche nel caso del numero 4 merengue non si tratterà dell’unico gol in carriera agli eterni rivali ma, purtroppo per lui, quella sera gli dei del calcio vogliono che la scena sia tutta per l’attaccante argentino. Così, al 91’, con il Barcellona in 10 uomini per l’espulsione di Oleguer, la Pulce riceve un assist di Ronaldinho, mette a sedere Iván Helguera e incrocia all’angolo basso. Il Camp Nou esplode: è il 3-3 finale.

La Liga al Real, il Barça a Messi

Il 3-3 di quel Barcellona-Real Madrid non è certo un grande risultato per i padroni di casa che non riescono ad avvicinarsi al Siviglia ma soprattutto non estromette il Real Madrid dalla corsa al titolo. I ragazzi di Capello, infatti, al termine di una rimonta clamorosa terminano la Liga al primo posto, a parimerito con i blaugrana ma proprio in virtù degli scontri diretti, 2-0 al Bernabéu e 3-3 al Camp Nou, sono campioni di Spagna per la 30ma volta nella storia. Se si parla di storia, però, quella sera inizia uno dei capitoli più belli e vincenti del club catalano: è la definitiva esplosione di un talento che da lì a poco erediterà la 10 di Ronaldinho, segnerà oltre 600 gol e vincerà sette Liga, quattro Champions, quattro Mondiali per club, tre Supercoppe Europee, sei Coppe del Re e cinque Palloni d’Oro. Non solo: dodici anni dopo, oltre a tutti i titoli appena elencati, Messi di triplette ne ha segnate altre 49, non porta più i capelli lunghi, ha la barba, tre figli ed è l’unico "superstite" di quel Barcellona. Probabilmente sarebbe diventato comunque uno dei calciatori più forti di tutti i tempi ma è da quella sera che dalle parti di Valdebebas (nonostante i tantissimi trofei vinti, molti dei quali sollevati proprio da Sergio Ramos) l’incubo ha un nome e un cognome: Lionel Messi.