Ancelotti blinda il suo futuro: "Vorrei rispettare il contratto con il Real Madrid"

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Intervenuto nel programma Radio Anch'io Sport su Rai Radio 1, il tecnico delle Merengues allontana la possibilità di un approdo sulla panchina del Brasile: "Ho un contratto sino al 2024 con il Real e la mia volontà è di rispettarlo". Sul futuro del figlio Davide: "Sta completando il corso, allenerà da solo e sarà in grado, ma non al Basilea". 

REAL MADRID-CHELSEA LIVE

Carlo Ancelotti sta bene a Madrid. A poco più di 48 ore dall'andata dei quarti di Champions tra il suo Real e il Chelsea, remake della sfida dello scorso anno, il tecnico non si vede affatto lontano dalla capitale spagnola nel suo futuro immediato: "C'è un bel detto che fa proprio al caso: le chiacchiere le porta via il vento. Ed è così, ho un contratto fino al 30 giugno 2024 e mi piacerebbe rispettarlo", ha dichiarato a Radio Anch'io Sport su Rai Radio 1. Nessuna tentazione Brasile, a quanto pare. 

"Ci ritroviamo con il Milan a Istanbul? Sarebbe bello"

Il Real è ancora in corsa per bissare il successo in Champions dello scorso anno: "Arrivati ai quarti, si pensa di vincerla, sapendo che ogni partita è un ostacolo difficile, duro e imprevedibile, la Champions è così. Da parte di tutte le otto squadre c'è il desiderio di raggiungere la finale di Istanbul". Anche per le italiane: "Cosa direi se fossi ora al Milan o al Napoli? In questo tipo di partite i giocatori sentiranno la pressione, saranno motivatissimi, quindi non c'è bisogno di discorsi motivazionali. Il discorso da fare è legato alla strategia della partita, cercando di dare indicazioni chiare e semplici, un modo anche per stemperare la tensione che inevitabilmente queste partite ti mettono addosso". Per il tecnico c'è la possibilità di incontrare una sua ex squadra in finale: "Ho dato appuntamento a Maldini? È stato soprattutto un augurio al Milan, al quale sono affezionato. In realtà Milan-Napoli sarà una partita molto equilibrata e molto incerta. Sarebbe bello ritrovarsi a Istanbul? Per il Real sì, credo anche per il Milan, ma tutti vogliono arrivarci".

Il futuro del figlio Davide e gli auguri a Berlusconi

Le strade di Carlo Ancelotti e Ancelotti jr, il figlio Davide da anni nel suo staff tecnico, potrebbero separarsi in futuro, ma non a breve. "Sta finendo il corso per allenatore di Uefa Pro in Galles, terminerà a maggio e poi potrà allenare qualsiasi tipo di squadra". Negli ultimi giorni si era parlato di un interessamento degli svizzeri del Basilea. "Non sarà lì perché si trova bene qui e vogliamo continuare qui. Il giorno che avrà voglia di cominciare da solo, credo che lo farà e anche bene". Un pensiero anche per il suo ex presidente Silvio Berlusconi, ancora ricoverato al San Raffaele a Milano: "Siamo tutti in apprensione e in ansia, sono molto legato a lui, spero che vada tutto bene. Berlusconi è stato, è e sarà una persona molto amata da tutti. È stato un grande presidente, che stimolava e aiutava nei momenti difficili e metteva un po' di pepe in quelli buoni. Nei momenti di difficoltà si poteva contare sul suo appoggio". 

L'opinione sul Var e il calendario internazionale

Ancelotti ha ormai attraversato tante ere calcistiche, vivendone i diversi cambiamenti, non tutti positivi secondo il suo giudizio: "Devo dire la verità, non sono molto contento di come viene applicato il Var. In questo momento ha preso il sopravvento sulla decisione arbitrale, vi si ricorre troppo spesso. Era nato per ovviare a errori chiari ed evidenti, ma ora viene troppo richiesto il suo intervento, deve essere un po' cambiato. Sui falli di mano c'è ancora molta confusione". Sulle altre possibili soluzioni per migliorare il calcio: "Ci potrebbe essere l'idea di mettere il tempo effettivo per evitare questi maxi-recuperi. Alcune cose si possono fare". Anche l'organizzazione dell'attuale stagione calcistica è nel mirino del tecnico: "È una stagione molto esigente con troppe partite. C'è stato un Mondiale di mezzo con 15 giocatori del Real coinvolti, poi la Supercoppa di Spagna in Arabia, il Mondiale per club in Marocco a febbraio. Dal 30 dicembre al 20 marzo abbiamo giocato ogni tre giorni. Nel campionato della regolarità, non siamo riusciti ad avere la continuità del Barcellona. Il calendario è assurdo e anche lì bisognerebbe fare qualcosa. Ma abbiamo da giocare la finale di Coppa del Re e i quarti di Champions, la stagione è ancora aperta. E non dimentichiamo che abbiamo già portato a casa la Supercoppa Europea e il Mondiale per club".