Stop campionato francese, Aulas: "Ci stiamo impiccando da soli"

Ligue 1

In Francia campionato chiuso, con il PSG campione. Il monito del presidente del Lione mentre i club decidono di sottoscrivere un prestito collettivo garantito dallo Stato

CORONAVIRUS, GLI AGGIORNAMENTI

In Francia hanno già deciso di chiudere la Ligue 1 e di rendere definitiva la classifica al momento della sospensione, con il PSG campione. Questa decisione ha scontentato parecchie società, in primis il Lione, tra l'altro avversario della Juventus in Champions League. Il club di Aulas era settimo in classifica e dunque è rimasto fuori dalle coppe europee. "Ci stiamo impiccando da soli, lo stop costerà troppo alle società e alla Lega stessa – le parole di Aulas a L'Equipe – Sono sostanzialmente d'accordo con quel che dice Noël (presidente della Federcalcio francese). A differenza della Lega, vuole arrivare a fine campionato e condivido al 100%. Perché affrettarsi a dire che sarà impossibile giocare prima di agosto? Non sappiamo cosa faranno gli altri paesi. Avrei pensato lo stesso anche con il Lione al primo posto. Avremmo potuto trovare una soluzione attraverso gli spareggi per diventare campioni. Chiedo che queste decisioni vengano riprese in occasione dell'assemblea generale e di quella del 23 maggio. Per il momento chiedo di usare la stagione o di consultarsi con l'UEFA. Se il campionato si ferma, come giocheranno PSG e Lione in Champions League ad agosto?".

Club sottoscrivono prestito garantito

Le società francesi si riuniranno in assemblea per sottoscrivere un prestito collettivo garantito dallo stato, in modo da permettere ai club di avere delle risorse per affrontare questo momento di difficoltà economica dovuto al coronavirus e alla successiva chiusura anticipata della stagione. Non è ancora noto l'ammontare del fondo, ma riguarderà i 40 club di Ligue 1 e Ligue 2. Il regime di prestiti garantiti dallo Stato (PGE), istituito a fine marzo dal Governo, consentirà alle società di contrarre un prestito con la garanzia che, in caso di mancato rimborso dello stesso, sarà lo stato ad assumere la maggior parte del credito rimanente fino a un massimo di 300 miliardi di euro.