Da Las Vegas alla panchina: Senft e l'arte del poker applicata al calcio

Sabato 23 agosto è arrivata la prima vittoria in campionato del Ried, squadra neopromossa nella Bundesliga austriaca. Prima soddisfazione per il tecnico Maximilian Senft, personaggio abbastanza sui generis. Laureato in economia, dieci anni fa di questi tempi, il giovane Senft arrivò undicesimo al Main Event delle World Series of Poker intascando oltre mezzo milione di dollari. A Las Vegas ha preferito un comune da 12 mila abitanti. Le sue fissazioni sono i piazzati e l’xT . “Uno studente viennese vince mezzo milione di euro al Campionato Mondiale di Poker negli Stati Uniti”. Era il 2014 e per la prima volta sui giornali comparve il nome di Maximilian Senft. Nel torneo di Texas Holdem più importante del pianeta, Maximilian si piazzò all’undicesimo posto su oltre 6.600 giocatori. Il sogno di vincere 10 milioni di dollari si infranse prima del previsto ma l’austriaco si intascò 565.193$ e ancora oggi quello è il miglior risultato mai ottenuto da un giocatore austriaco alle WSOP . A quel tempo Maximilian aveva conseguito la laurea triennale in economia e commercio all’Università di Vienna. Poker, economia: come arriviamo in Serie A? Andiamo con ordine. Quello al Mondiale di Las Vegas fu un vero e proprio exploit. Senft, classe 1989, non era un nome conosciutissimo nell’ambiente. Dopo l’università ha preso un master in scienze motorie lasciando da parte il mondo degli affari e delle carte. Leobendorf, Mannersdorf, Pinkafeld sono stati i suoi primi incarichi. Ha fatto anche l’analista per il Wolfsberger poi è arrivata la seconda chiamata del Pinkafeld. C’è un posto da allenatore per la stagione 2020-2021 nel campionato regionale. Nel mentre ha guidato anche la squadra femminile del Südburgenland che però è retrocessa. Arriva il trasferimento al Ried II , ma poi nel marzo del 2023 gli viene offerta la panchina della prima squadra che viaggiava nelle zone medio basse della Serie B austriaca. Dal suo arrivo, il Ried vinse 9 delle ultime 11 gare arrivando secondo, posizione che non bastò per salire di categoria. La festa fu solo rimandata perché l’anno scorso arrivò la tanto agognata promozione. Senft è finito nuovamente sul giornale e questa volta il poker non c’entra…o forse sì. Qual è lo scopo del gioco? Calcio, basket, poker? Non importa. Il concetto è sempre lo stesso: se avete risposto ‘vincere’ non siete sulla buona strada. ‘Fare punto’? Sbagliato. Lo scopo è sempre quello di prendere le decisioni corrette nel lungo periodo. Corollario: non essere ‘result oriented’ e qui Senft ha le idee chiarissime: “Il risultato ha elementi di verità, ma solo elementi: il risultato non è la verità. Quello che ho imparato nel poker è di non lasciare che le emozioni derivanti da un risultato influenzino troppo le decisioni”. Il risultato di una partita in uno sport dove si realizzano meno punti ‘distrae’ spesso dalla reale situazione. Puoi avere fortuna o sfortuna, ma nel lungo periodo viene fuori la verità sul tuo gioco. “È importante saper distinguere la qualità della decisione dal risultato finale. Chi valuta le proprie decisioni solo in base a vittorie o sconfitte non impara nulla”. Il poker è anche statistica e sotto questo aspetto Senft è un ‘malato’: fondamentali per lui sono i calci piazzati ai quali dedica un giorno completo di allenamento. Un indicatore fondamentale è il ‘primo tocco in area di rigore’ dopo un piazzato. “Questo è un criterio cruciale per la probabilità di successo”, afferma Maximilian, che su angoli e punizioni ha sfornato numeri eccellenti. L’altro parametro del quale è innamorato è l’xT ovvero l’expected Threat. Questo dato divide il campo in 96 zone e analizzando i numeri si può capire quanto un prolungato possesso possa portare ai frutti sperati. Se sono fuori area e decido di tirare conosco la probabilità di segnare. Senft è uno che se la prende perché c’era una linea di passaggio che avrebbe aumentato la probabilità. Il 23 agosto è arrivata la prima gioia. Un 2-0 esterno contro il Blau-Weiss-Linz con doppietta dell’ex Philipp Pomer: prima un tocco sotto porta e poi un calcio di punizione trasformato . Nella rosa del Ried c’è anche l’ex Cagliari Kingstone Mutandwa che gioca sempre da titolare e che ha segnato il primo gol della stagione di Senft alla prima giornata nel 2-2 contro il Salisburgo. L’allenatore-pokerista sogna in grande, dopo l’undicesimo posto a Las Vegas andrebbe bene anche l’undicesimo posto in Bundesliga che significherebbe salvezza. Ma si deve passare per la poule retrocessione al termine della regular season e quel mega girone può portare anche allo spareggio per la Conference League.

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Giorgio Sigon